Il Tirreno

Livorno

Cubone Attentato al cantiere «Ora più controlli e telecamere»

di Martina Trivigno, Flavio Lombardi
L’escavatore Bobcat, di proprietà della ditta Frangerini, andato a fuoco
L’escavatore Bobcat, di proprietà della ditta Frangerini, andato a fuoco

Incendiato un mezzo della ditta: scattano le contromisure

22 ottobre 2024
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LIVORNO. Le fiamme inghiottono l’escavatore, il fumo si leva verso l’alto, l’odore di bruciato entra nelle case. Succedeva intorno alla mezzanotte, ora di quel Bobcat, di proprietà dell’azienda Frangerini, resta soltanto una carcassa semi-distrutta. E il timore (sempre più consistente) che si sia trattato di un attentato al cantiere in corso in via San Marino, alla Scopaia, per la costruzione dell’impianto sportivo ormai noto come Cubone, contestato fin dalla sua fase embrionale.

Prima una conferenza convocata dal sindaco Luca Salvetti, poi nel pomeriggio una riunione urgente del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Giancarlo Dionisi. «Le forze di polizia stanno investigando a 360 gradi – spiega il rappresentante del governo sul territorio – . L’Arma dei carabinieri, che ringrazio, ha la delega delle indagini, sotto il coordinamento della magistratura, in collaborazione con polizia e guardia di finanza. Sono molto fiducioso e sarà fatto il possibile per assicurare alla giustizia il responsabile o i responsabili».

La prevenzione

E mentre le indagini proseguono, il comitato ha deciso le azioni per tutelare il cantiere e al tempo stesso prevenire simili azioni. «Saranno intensificati i passaggi delle auto delle forze di polizia intorno al cantiere, soprattutto nelle ore notturne – sottolinea il prefetto – così come è stato chiesto al titolare dell’azienda, una volta finita la riunione, di intensificare i dispositivi di difesa passiva a iniziare dal ripristino del servizio di vigilanza privata fino alla realizzazione di un impianto di videosorveglianza per il cantiere. Allo stesso modo, le forze di polizia garantiranno una vigilanza dinamica anche delle due sedi dell’azienda in provincia, raccomandando al titolare di tenere la guardia molto alta».

In Comune

«È un episodio che ritengo gravissimo, anche perché a mia memoria, è la prima volta che a Livorno succede». Così esordisce il sindaco, sul volto un’espressione risoluta. Seduti vicino a lui, in sala giunta, il comandante della Municipale, Joselito Orlando, l’assessore ai Lavori pubblici, Federico Mirabelli, il dirigente Roberto Pandolfi e il security manager Giampaolo Dotto. «Attendo anche un segnale di solidarietà dalle opposizioni e da quelli del comitato che ci hanno sempre dialetticamente criticato. Per il momento, tutto tace, ma forse tanti non ne hanno ancora avuto notizia. Ad onor del vero, i No-Cubone sui social qualcosa hanno scritto», dice. Poi Salvetti prende il cellulare in mano e legge dalla pagina social dedicata, andando diretto al punto interessato: «Ieri sera per diverse ore hanno stazionato i vigili del fuoco nell’area per risolvere la situazione che, a quanto pare, deriva dall’incendio di un mezzo meccanico di cantiere. Non solo siamo costretti a perdere la sicurezza idrogeologica derivante dalla devastazione di questa area verde, ma adesso siamo pure costretti a convivere con questi episodi che non sappiamo se siano dovuti a una difetto manutentivo dei mezzi oppure, e sarebbe gravissimo, a un’azione criminale. Noi - concludono dal Comitato nel post - non ci stiamo. Vogliamo dormire tranquilli! ».

Il fatto

Ma facciamo un passo indietro: siamo attorno alla mezzanotte di domenica e, in via San Marino, nell’area recintata del cantiere, l’escavatore Bobcat della ditta Frangerini, che ha in appalto i lavori, va a fuoco. E mentre le fiamme hanno già preso consistenza divorando il mezzo meccanico, qualcuno dai palazzi di fronte nota tutto e dà l’allarme: sul posto arrivano i vigili del fuoco, in contemporanea, i carabinieri e la polizia municipale. L’incendio viene domato per tempo, anticipando il rischio che le sterpaglie fossero attaccate ed evitando quindi che le fiamme si estendessero fino alle auto a bordo strada o che si dirigessero verso l’impianto di calcio del Portuale.

Il sopralluogo

Le indagini sono iniziate subito e già ieri mattina c’è stato il sopralluogo sul posto da parte dei vigili del fuoco che dovranno accertare le cause dell’innesco. Si proverà anche a trovare ausilio dalle immagini di alcune telecamere che non si trovano proprio lì, ma che sono nei paraggi, per verificare alcuni eventuali movimenti strani in prossimità dell’orario in cui si è verificato il fatto. Siamo nella zona in cui sono iniziate le opere propedeutiche per la costruzione della palestra che, una volta terminata, servirà le scuole di Villa Corridi la mattina, le società sportive al pomeriggio e al primo piano avrà la palestra per la ginnastica dolce dedicata agli anziani, da realizzarsi con un finanziamento Pnrr da 3,5 milioni ai quali si aggiungono 600 mila euro da parte dell’amministrazione.

Un progetto che ha trovato opposizione da un anno e mezzo a questa parte attraverso il comitato No-Cubone, con le proteste forti (ma mai violente) dei manifestanti: anche lo scorso 7 ottobre, quando il cantiere è stato inaugurato con l’arrivo del trattore e del trincia stocchi per togliere rovi ed erbacce. «Per scongiurare azioni di qualche sconsiderato – conclude Salvetti – per la prima settimana la ditta ha utilizzato ronde di vigilanza privata, ma poi ha ritenuto che la situazione fosse tranquilla. Una maggiore presenza si era verificata anche con passaggi delle forze dell’ordine. Senza dubbio, sarà tutto intensificato adesso, disegnando nuove strategie». Il primo cittadino fa capire che, da indiscrezioni ricevute, la causa appare già evidente, ma ora si attende un rapporto ufficiale. «Quel mezzo era stato portato sul luogo con tutte le certificazioni di controllo. Qui si è entrati dentro un’area chiusa, compiendo un atto inqualificabile. Vediamo di individuare chi si è reso responsabile di un’azione vigliacca», conclude Salvetti.

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