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Scompensi cardiaci, l’esperto: «Tutto quello che c’è da sapere per prevenire problemi gravi»

di Giulio Corsi
Scompensi cardiaci, l’esperto: «Tutto quello che c’è da sapere per prevenire problemi gravi»

Colpiti oltre quattromila livornesi over 65. I rischi ischemici e diabetici spesso mortali

16 ottobre 2024
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LIVORNO. «Lo scompenso cardiaco è una grave e complessa manifestazione clinica e la via comune di malattie cardiache come cardiopatia ischemica, cardiopatia ipertensiva e diabetica, cardiopatie genetiche e anche post infiammatorie, che spesso coesistono, causando alterazioni strutturali e funzionali del sistema cardiovascolare», spiega al Tirreno il dottor Emilio Pasanisi, primario di Cardiologia degli Spedali Riuniti. «Si tratta di una delle patologie croniche più diffuse nei paesi avanzati, con un elevato impatto sulla qualità della vita con costi sociali enormi», aggiunge il medico. Dello scompenso cardiaco in tutte le fasi della malattia, dalla terapia nel setting acuto al trapianto di cuore, alle strategie per ridurre le ospedalizzazioni e migliorare la sopravvivenza dei nostri pazienti, ma anche delle patologie valvolari, si parlerà da giovedì 17 ottobre a sabato 19 al Palazzo del Portuale nella ventunesima edizione del meeting nazionale di Cardiologia “Livornocuore 2024” intitolato alla memoria di Chiara Venturini, cardiologa in forza al reparto livornese scomparsa nel 2017. Il meeting nazionale, organizzato e coordinato da Pasanisi – che è anche referente di tutta l’Asl Nord Ovest per la Rete dello Scompenso Cardiaco –, insieme all’ex primario Umberto Baldini, è divenuto negli anni un appuntamento fisso in ambito cardiologico e vedrà la partecipazione di centinaia di operatori sanitari e dei principali esperti del settore, facendo come ogni anno di Livorno per tre giorni la capitale della Cardiologia.

Dottor Pasanisi, quanto è diffuso lo scompenso cardiaco tra la nostra popolazione?

«I dati ricavabili dalle casistiche dei paesi occidentali indicano una prevalenza dello scompenso dell’1-2% nella popolazione generale, tale percentuale sale oltre il 6% nei soggetti con età sopra i 65 anni fino ad arrivare a oltre il 10% tra le persone di oltre i 70 anni di età».

In una città con oltre 41mila residenti over 65 stiamo parlando di ben oltre quattromila persone. Una patologia diffusissima e anche in crescita?

«L’incidenza di nuovi casi di scompenso è di 0. 2% l’anno nella popolazione generale e cresce con l’età fino a raggiungere il 4% annuo negli ultra-ottantacinquenni. E le previsioni indicano un aumento della prevalenza dello scompenso cardiaco legato, da una parte all’invecchiamento della popolazione, e dall’altra al miglioramento della prognosi dei pazienti con cardiopatia ischemica e delle patologie cardiovascolari in genere».

Dal punto di vista terapeutico si sono fatti passi avanti importanti.

«Negli ultimi anni, i progressi nella ricerca di nuove e migliori opzioni terapeutiche e la loro implementazione hanno migliorato la sopravvivenza e ridotto il tasso di ospedalizzazione nei pazienti con scompenso cardiaco, sebbene il risultato spesso rimanga ancora insoddisfacente a causa della scarsa aderenza alla terapia e all’arrivo tardivo alle cure».

Di scompenso cardiaco si muore purtroppo.

«I dati europei dimostrano che i tassi di mortalità per tutte le cause a 12 mesi per i pazienti con scompenso cardiaco ospedalizzati e stabili o ambulatoriali sono stati rispettivamente del 17% e del 7%, mentre i tassi di ospedalizzazione a 12 mesi sono stati, rispettivamente, del 44% e del 32%. La sopravvivenza può essere sovrapponibile a quella delle peggiori neoplasie arrivando al 50-60% di mortalità annua, secondo il grado di compromissione».

Come vive il paziente con scompenso cardiaco?

«Nell’ultimo decennio si è assistito ad un’evoluzione del profilo clinico di questi pazienti, caratterizzato da una crescente complessità e fragilità – più anziano, con comorbidità, ricoveri ospedalieri multipli –, tanto da richiedere un adeguamento e rimodellamento dell’assistenza, obbligandoci a pensare ad un sistema di rete integrata e multidisciplinare con il coinvolgimento dei medici di medicina generale, nefrologi, diabetologi, geriatri, internisti, fisioterapisti, dietologi etc etc».

Poterne parlare con i maggiori esperti nazionali e confrontarsi è il valore aggiunto di questo congresso.

«Si parlerà di scompenso cardiaco in tutte le fasi della malattia, dalla terapia nel setting acuto al trapianto di cuore, alle strategie per ridurre le ospedalizzazioni e migliorare la sopravvivenza dei nostri pazienti».

Tra i temi anche le patologie valvolari con cardiologi: saranno presenti clinici, esperti di imaging, geriatri, cardiologi interventisti e cardiochirurghi della nostra regione.

«Negli ultimi anni le ricerche hanno portato ad interventi sempre più conservativi e meno invasivi, consentendo di curare pazienti più compromessi e più anziani».

E poi angina, infarto e cardiopatia ischemica.

«La cardiopatia ischemica rimane di fatto la maggiore causa di mortalità nel mondo occidentale, ci sarà una sessione dedicata alle migliori tecniche diagnostiche per meglio identificarne i quadri, la miglior terapia farmacologica ed interventistica e lo stato dell’arte delle tecniche cardiochirurgiche. Le cardiomiopatie, le principali aritmie e le patologie infiammatorie del cuore saranno oggetto di altre sessioni, anche in questo caso interverranno esperti in ambito nazionale ed internazionale ed infine nell’ultimo giorno ci saranno sessioni con cardiologi e Medici di Medicina Generale».

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