Il Tirreno

Livorno

Violenza sulle donne

Livorno, il compagno le dà un pugno in faccia al supermercato: dopo ore ha un malore e sviene

di Stefano Taglione
Una volante della polizia seguita da un'ambulanza in viale Carducci (foto d'archivio)
Una volante della polizia seguita da un'ambulanza in viale Carducci (foto d'archivio)

La cinquantenne livornese è stata colpita fuori da un Penny market e ha anche sbattuto la testa per strada

21 agosto 2024
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LIVORNO. Sarebbe stata picchiata dal compagno, che le avrebbe sferrato un pugno in faccia fuori dal Penny market di viale Petrarca, quello di fronte all’Esselunga, facendole sbattere la testa a terra. Sono stati momenti di terrore quelli vissuti qualche giorno fa da una cinquantenne livornese, aggredita dal fidanzato vicino alla pizzeria “Don Ciro”, lungo una strada molto trafficata. La donna, che a seguito del pugno al volto si sarebbe per fortuna ripresa, dopo qualche ora ha però accusato un malore e, insieme a un’amica, si è poi presentata al pronto soccorso.


Cosa sappiamo

L’episodio è avvenuto la scorsa settimana e l’aggressore, un coetaneo della vittima, l’avrebbe colpita al culmine di un litigio avvenuto in strada, forse mentre era ubriaco. Non sarebbe la prima volta che i due si trovano a discutere animatamente per la strada, anche se un episodio così violento non sarebbe mai accaduto.

L’arrivo della polizia

La donna, accompagnata dall’amica all’ospedale, è quindi stata visitata dal personale del pronto soccorso di viale Vittorio Alfieri, dove l’ha raggiunta anche un equipaggio della Squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della polizia di Stato. Gli agenti hanno parlato con lei, che ha raccontato loro come si sarebbero svolti i fatti, dell’aggressione di fronte al supermercato e del malore avvenuto poche ore dopo. Ma per il momento avrebbe deciso di non sporgere querela.

Codice rosa

In ospedale, è stato attivato il cosiddetto “codice rosa”, il percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenza, in particolare donne, bambini e persone discriminate. Un percorso che opera in sinergia con enti, istituzioni e in primis con la rete territoriale del centri antiviolenza, in linea con le direttive nazionali e internazionali. In ogni caso, cruciale, sarà la volontà della vittima di sporgere querela. l


 

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