Livorno, via Grande si rifà il trucco: ecco le prime impressioni della tonalità che avrà la pietra
Completati 60 metri quadri davanti alla farmacia comunale. Operai al lavoro per trovare la giusta tonalità della cornice
LIVORNO. Via Cogorano, i primi 12 metri. O, se vogliamo, i primi 60 metri quadri (considerando i 5 metri di larghezza del corridoio sotto portico) che partono dall’angolo della farmacia comunale lato via Fiume, fino alla porta d’ingresso della stessa.
Ieri gli operai specializzati della Da.Mar di Tivoli, la stessa azienda fornitrice del travertino che sarà utilizzato anche per tutta la via Grande, erano impegnati nell’operazione di molatura per trovare la giusta tonalità da rendere definitivamente alla pietra che fa da cornice alle lastre di nuova palladiana già messe a dimora. Una prova sul posto, con gli uomini ad usare gli utensili e i dischi con una grana precedentemente definita, fino ad ottenere il risultato voluto, che ben possa sposarsi con le lastre composte in cemento, resina e materiali naturali che a qualcuno piacciono e ad altri no.
Il travertino
A fine giornata è stato individuato il grado di lavorazione che sul resto della produzione futura sarà eseguito ancor prima di arrivare a Livorno. Tutto materiale proveniente dal territorio tra Bagni di Tivoli e Guidonia Montecelio, dove insiste una vasta zona di cave di travertino, ricca di storia e usato per costruire i monumenti più famosi della Roma Imperiale e di epoche successive. Dal Colosseo, per arrivare fino al seicento, col colonnato di San Pietro.
La posa
Rispetto ad alcune foto postate sui social nei giorni scorsi, si vedono già comunque dei cambiamenti. Come aver voluto giudicare un quadro dopo le prime tre pennellate, secondo alcuni. Fatto è che i commenti, è vero, non sono uniformi. Nel senso che essendo lastre di grandi dimensioni, non concepite cioè a controllo numerico (come quelle prodotte in serie) come fossero mattonelle ad uso di casa, presentano il conto. Ed entra qui in gioco l’abilità di chi le deve mettere in posa, giostrando con tolleranze che possono differire fino a due o tre millimetri, in certi casi, tra un commento e l’altro. Una riga cementizia che è stata fatta riprendendo in certi tratti il collegamento col colore del travertino, ed in altri, invece con il colore dei “tramezzini” della nuova palladiana. Con il travertino messo esternamente, verso la strada, che presenta una leggera pendenza per facilitare la corsa delle acque piovane verso la rete fognaria.
Il cantiere
La nuova piastrellatura è arrivata al primo angolo all’ingresso della farmacia. Operazioni per il momento a ritmo più lento, perché da qui si fa esperienza per procedere in seguito più speditamente. Più avanti, con gli strumenti tecnici a laser, si è proceduto nel frattempo con la stesura del massetto, che si arresta alle vetrine del Pam. Lo scasso, invece prosegue, facendo un angolo a novanta gradi per altri venti metri, arrivando alle vetrine della libreria Giunti e sterzando sulla via Grande, fino alla gioielleria Banchieri.
Mentre la produzione delle mattonelle va avanti, decisa la tonalità di travertino a seconda delle zone in cui verrà posato, dallo stesso angolo della libreria Giunti fino al punto in cui la rete del cantiere delimita l’area, appare ben visibile lo scasso. C’è quello che riguarda la prima parte sotto i portici più prossima alla strada, dove sono state rimosse piastrelline bianche modello piscina (ancora visibili lato negozi) che di palladiana non hanno nulla.
Rispetto ai giorni scorsi, le macerie sono state in gran numero eliminate e portate via. Anche quella parte di brutto asfalto è stata rimossa, perché lì andranno, secondo progetto, lastre in pietra serena esattamente uguali a quelle messe in piazza Colonnella.