Il Tirreno

Livorno

La tragedia

Livorno, trovata morta a 20 anni in casa dal fidanzato: cosa ha ucciso Lisa? Le ipotesi, la ricostruzione e le indagini

di Stefano Taglione
La 20enne trovata morta e il condominio della tragedia
La 20enne trovata morta e il condominio della tragedia

La giovane aveva lavorato come addetta ai confezionamenti in un’industria

22 luglio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





LIVORNO. Aveva lavorato come addetta al confezionamento di “Biancoforno”, la grande azienda dolciaria di Fornacette, in provincia di Pisa. Era a Livorno a casa del suo fidanzato, la ventenne samminiatese Lisa Colangelo, quando è morta dopo un malore improvviso. Un malessere che l’avrebbe colta nel sonno. Anche se per comprendere esattamente cosa sia successo sabato 20 luglio fa nell’appartamento di piazza XX Settembre, la procura, disporrà l’autopsia.
La ricostruzione
Una tragedia che non ha ancora spiegazioni quella che si è portata via la giovanissima ex studentessa – nata a Barga, in Garfagnana, ma residente a San Miniato, nel Pisano – del liceo linguistico Montale di Pontedera. Conosciutissima nel comune dove risiedeva, nel quale aveva frequentato le scuole medie Sacchetti, nel 2006 – quando aveva 12 anni – venne menzionata anche per un riconoscimento letterario, il “Premio Castelfiorentino”, per un racconto che scrisse quando frequentava la seconda. «Sono molto socievole e comprensiva – diceva Lisa di se stessa nel suo curriculum che si può trovare sulla pagina che aveva aperto sul social network professionale “Linkedin” – mi piace aiutare le persone nel momento del bisogno e mi piace sentirmi utile per loro».
La scoperta del fidanzato
Per lei i soccorsi si sono purtroppo rivelati inutili. Il fidanzato, dopo essersi svegliato, l’ha trovata esanime nel letto verso l’ora di pranzo di sabato scorso, chiamando subito il 112. I volontari della Misericordia di via Verdi, intervenuti sul posto insieme al medico e all’infermiere del 118 sull’automedica dell’AslToscana nord ovest partita con le sirene accese dall’ospedale, non hanno potuto fare niente per salvarla. Ci hanno provato, anche se era morta da almeno qualche ora, tentando le manovre di rianimazione. Ma Lisa, purtroppo, non c’era già più. Dopodiché i sanitari, per consentire alle forze dell’ordine di comprendere con esattezza le cause del decesso, hanno avvertito la polizia di Stato, intervenuta con la Squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura, diretta dal commissario capo Alessio Del Gigia, e la scientifica.
Le indagini
I tecnici specializzati nei rilievi forensi sono rimasti per ore (fino alle 19 di sabato 20 luglio) all’interno dell’appartamento del centro insieme al medico legale incaricato dalla procura, con i poliziotti del pronto intervento che hanno ascoltato il fidanzato e tutti i soccorritori intervenuti su richiesta della centrale unica del 112, oltre naturalmente al medico del 118 e all’infermiere in servizio sull’automedica dell’emergenza-urgenza cittadina. Ad aprire la porta di casa sarebbe stato il compagno della giovane, un ragazzo livornese, che agli inquirenti non avrebbe saputo spiegare il motivo del malore. Per fare piena luce sull’accaduto, il pubblico ministero di turno Massimo Mannucci disporrà l’autopsia, che sarà eseguita nei prossimi giorni. L’obiettivo è comprendere con esattezza la causa dell'improvviso arresto cardiaco, del malore che ha provocato la tragedia. Per il momento la salma si trova al cimitero dei Lupi, in attesa della decisione dell’autorità giudiziaria, dove è stata trasferita sempre su ordine del sostituto procuratore e sotto sequestro nel tardo pomeriggio di sabato scorso dal personale delle onoranze funebri della Misericordia di via Verdi. Delle indagini, dopo aver ricevuto gli atti dai colleghi della Squadra volante, si occuperanno i colleghi della Squadra mobile di via Fiume, guidati dal vicequestore Giuseppe Lodeserto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
Politica: il caso

Dimissioni di Sangiuliano, ecco chi è il nuovo ministro della cultura