L'altetica, la fotografia e il mare d'inverno. Il saluto a Roberto Onorati: «Una vita piena, sempre di rincorsa»
Aveva 75 anni, padre della HalfMarathon e fondatore del “Tuffo di Capodanno” che per Befana ha esportato a Pisa. La figlia: «Un babbo sempre attento, premuroso, 46 anni insieme a mamma, la sua Edi»
LIVORNO. Atleta ancora in attività, fotografo abile a immortalare con il suo obiettivo gioie o delusioni dei protagonisti del calcio, basket, atletica, Palio Marinaro, ma anche un organizzatore nato. Si potrebbe definire così, in poche righe, Roberto Onorati, uomo di sport e vicino allo sport fino ai primi giorni del 2024. Poco prima che accertamenti successivi ad un improvviso malore gli facessero intraprendere una lotta che lo ha vinto domenica sera.Se n’è andato in silenzio a 75 anni, circondato dai familiari e dagli amici più cari, l’uomo che sussurrava al mare e ai fiumi, fra gli artefici della tradizione del "Tuffo di Capodanno" (ma lui il bagno a dicembre o gennaio, lo faceva già da prima, al Molo Novo) e, dopo, anche delle «scuterate», quelle gite di fine settimana fra amici, saltando in sella agli scooter e andando in giro per i corsi d’acqua della Toscana, dove le temperature sono più rigide rispetto al mare. Una sfida continua, tante risate ed il piacere di stare insieme.
Uomo generoso, caldeggiando la stella al merito sportivo per l’amico Franco Meini, che Roberto riteneva il padre della Maratona di Livorno. «Gianni, te la scrivo io la motivazione per inoltrare la pratica», racconta Giannone, delegato provinciale del Coni. Ha collaborato per anni con il Tirreno, ma è stato quello che regalava immagini che sono entrate nella storia sportiva della nostra città anche per il Giornalino, Livornononstop, e Livornosport. Con Bruno Damari, editore di queste testate, si conoscevano da ragazzi. «Amici dall’età di 15 anni, quando eravamo insieme nell’Atletica Livorno - dice Damari -. Io, facevo mezzofondo, lui il giavellottista. Due lustri a gareggiare. Poi, in me si accese il fuoco del giornalismo, in lui quello del fotografo. Due passioni, tante soddisfazioni e un modo per restare sempre in contatto nell’ambito che ci piaceva di più: lo sport. Con gli Amici del Mare, partirono in pochi, fino a coinvolgere tanti livornesi. Per non dire della HalfMarathon di Livorno. I cui uffici sono al Gymnasium e dove era quel giorno in cui svenne all’improvviso. Era lì, a studiare i minimi dettagli della edizione successiva».Un carattere apparentemente burbero, ma sensibile.
Come il padre, Mario. Musicista anche di Pietro Mascagni ed al quale è intitolata una della strade laterali di Porta a Terra vicino al PalaModigliani. Amico da quando ancora non era l’età per la scuola, Giovanni Schiano, che 35 anni fa lo ritrovò per organizzare il tuffo di capodanno al Gabbiano. Insieme esportarono una quindicina d’anni fa, l’idea in Bocca d’Arno per esportare (e insegnare) ai pisani la buona tradizione labronica. «Quest’anno non fece il bagno, non si sentiva molto bene, poi andammo per Befana dai pisani e due giorni dopo arrivò quel maledetto malore». Dell’ambiente dei tuffi in mare, anche Massimo Volpi, autore del libro "Il mare d’inverno" al quale Roberto Onorati forni’ tante foto preziose.
«Dopo i due gruppi di tuffi che si erano divisi, uno ai Tre Ponti, l’altro al Gabbiano, il 2024 aveva azzerato alcune incomprensioni tornando tutti insieme. Lui era lì, contento, soddisfatto. Dovremo continuare così, onorando la sua memoria». Non solo mare, abbiamo detto. Un altro grande amore è stata l’atletica. Praticante fino alla fine del vecchio anno. Come iscritto nella categoria Master del Borgo a Buggiano e mietendo successi nei lanci in generale (giavellotto, peso, disco, martello), partecipando anche all’ultima HalfMarathon di Livorno, in novembre. Tanto, a coprire il servizio fotografico con immagini stupende, ci avrebbe pensato Andrea Dani insieme ai suoi ragazzi della Masterclass, come lo stesso celebre fotografo ha tenuto a ricordare, esaltando i valori di Roberto come persona e ringraziandolo per la sua amicizia.Smessa l’attività sempre giovane, Onorati, restò nell’ambiente, occupandosi in comitato provinciale della Fidal, del tesseramento degli atleti a livello giovanile. E tornando prepotentemente a distanza di anni, come promotore delle corse su strada e fra le anime della Maratona Città di Livorno e altre manifestazioni sul territorio, con l’inseparabile Franco Meini. Senza dimenticare che fu tedoforo durante il percorso toscano fra Pisa e Livorno nella tratta Roma-Firenze nel 2006 in occasioni delle Olimpiadi invernali di Torino. Il consigliere regionale Francesco Gazzetti, amico di famiglia, ha manifestato il cordoglio anche attraverso i social, invitando chi lo conosceva a rispettare un desiderio di famiglia e fare donazioni all’associazione "Volare senz’ali" (IBAN IT35J020081390900010619718).
Mentre la figlia Letizia ne traccia un breve ritratto familiare. «Un babbo sempre attento, premuroso, 46 anni insieme a mamma, la sua Edi. Attaccato ai suoi nipoti, di 12 e 10 anni, quelli che potevano nemmeno essere nati, se io e mio marito Simone, all’epoca fidanzato, fossimo periti nello schianto aereo in Perù nel 2005. Per due mesi fu lui, ad assisterci in una terra straniera e lontana. Era sempre di rincorsa, sempre impegnato. Finita una organizzazione, il giorno dopo pensava a mettere in cantiere l’edizione successiva. Babbo, aveva una grande passione anche per il basket. La sua reflex ha raccontato tante belle immagini anche della squadra per la quale non tifava, la Libertas. Perché, in fondo, per lui, bastava che a vincere fosse comunque Livorno». Una grande perdita, un vuoto impossibile da colmare. Alla famiglia, le condoglianze di tutta la nostra redazione, ricordando che i funerali sono previsti questo pomeriggio alle ore 16 alla chiesa Seton di piazza Maria Lavagna.