Rose Villain a Livorno: il tour, la sua formazione artistica e l’amore per la Toscana
In piazza Mazzini la cantante aprirà il suo tour estivo che la porterà in tutta Italia: «Dopo Sanremo il mio pubblico si è ampliato tanto, ma non mi sento arrivata»
LIVORNO. Dopo l’apertura di ieri sera (venerdì 31) con i Subsonica, la seconda serata di Straborgo in piazza Mazzini propone al pubblico labronico una delle artiste emergenti del panorama italiano: stasera alle ore 22 Rose Villain, nome d’arte della milanese Rosa Luini, protagonista a Sanremo 2024 con “Click Boom! ”, si esibisce per la prima volta a Livorno, prima tappa del suo tour Radio Sakura Summer Tour, che prevede 13 date e si concluderà a fine settembre in Sicilia. Ad aprire il concerto sarà la giovane livornese Flamen, all’anagrafe Miriam Flaminia Cassarino.
«La scelta di iniziare il tour a Livorno in realtà è abbastanza casuale – racconta – . Io amo moltissimo la Toscana, è una regione che adoro e la trovo uno dei posti più belli del mondo. Purtroppo non sono mai stata a Livorno e spero di poterla visitare nei giorni del concerto, sono molto curiosa perché è una città di cui mi è stato parlato molto bene».
Rose, è diventata famosissima negli ultimi anni, prima ha avuto tante collaborazioni con altri artisti. Oggi sembra aver spiccato definitivamente il volo ed è conosciuta ed apprezzata anche dal grande pubblico. Come vive questa nuova centralità nel contesto musicale italiano?
«Devo dire che grazie a Sanremo il pubblico che avevo è diventato molto più ampio, piaccio anche ai bambini e alle persone anziane ed è una cosa che mi lusinga molto. Peraltro non mi sento arrivata, ancora non ho questa grande percezione del mio successo, mi concentro sulla mia musica, sul fare i live nel miglior modo possibile. Sono molto concentrata e non mi perdo a guardare quello che sta succedendo intorno, è il mio modo di vivere questo periodo».
Ha uno stile molto personale, di forte comunicatività, con un’immagine che lascia il segno. Ha avuto dei riferimenti cui si è ispirata o c’è un determinato studio dietro?
«Io sono molto istintiva in quello che faccio: mi piace molto il cinema, mi piacciono le cose fantasiose, anche da piccola amavo colorarmi i capelli, truccarmi, vestirmi, è sempre stato parte del mio essere artista. Probabilmente mi avranno ispirata dei grandi come Madonna, David Bowie, ma credo che in generale i grandi artisti che si mascheravano hanno avuto un impatto su di me. Quando salgo sul palco mi sento un po’ una super eroina, e questo sicuramente si riflette anche sul mio modo di vestirmi e di pormi».
Ha vissuto vari anni negli Stati Uniti d’America, quanto ha inciso la formazione oltreoceano su di lei sia come artista che come persona?
«La mia formazione oltreoceano – prima a Los Angeles per alcuni anni e poi a New York per un periodo più lungo – mi ha formato tanto, mi ha portato ad essere molto ambiziosa. Negli USA il mercato è enorme, molto competitivo, e per emergere devi in qualche modo lasciare il segno. Questa cosa creativamente mi ha stimolato moltissimo: ho fatto una grande ricerca del suono, ho osato e mi sono spinta a fare cose che se avessi vissuto in un altro luogo probabilmente non avrei fatto».
Come se la passa la musica italiana oggi e quali artisti ha amato da bambina al puntoda convincerla a dedicarsi a questa arte?
«Secondo me la musica italiana adesso sta benissimo, e mi fa piacere che anche per le donne sia un bellissimo momento. Ci sono tantissimi artisti che stimo e che amo: io storicamente sono una battistiana pazzesca e la sua musica ancora oggi mi ispira. Poi cito volentieri Elisa, che è stata uno dei miei più grandi amori musicali e ora che la conosco penso che sia una persona ancora migliore dell’artista che è».
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