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Livorno, morta a 51 anni schiacciata tra due auto: «Era una donna sorridente, amava la vita e il karaoke»

di Stefano Taglione
Livorno, morta a 51 anni schiacciata tra due auto: «Era una donna sorridente, amava la vita e il karaoke»

Rione sotto choc per la scomparsa dell’ex addetta alle pulizie: il ricordo della sua grande amica

26 febbraio 2024
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LIVORNO. «Orietta amava la vita, era una donna straordinaria. Amava cantare, soprattutto al karaoke, e frequentava spesso il bar di via del Risorgimento, vicino a dove abitava». È un quartiere in lacrime, quello di Salviano, per la scomparsa di Orietta Nocchi, l’ex donna di servizio di 51 anni morta nel tragico incidente di ieri pomeriggio (domenica 25) in via Mondolfi, davanti alla cioccolateria Giovannini. Nata e cresciuta in via Haiphong, nel quartiere di Salviano, dopo la separazione dal marito si era trasferita a Colline, in via Badaloni.

È un ricordo emozionante quello di Valentina Locarini, sua grande amica, nonché ex vicina di casa. La donna, quando ha saputo la notizia della scomparsa di Orietta, è rimasta sconvolta. Senza parole. «L’avevo vista quattro giorni fa in motorino – racconta – ed era sorridente, ci siamo salutate affettuosamente. Ultimamente ci vedevamo meno perché si era trasferita da Salviano a Colline appunto, ma era un piacere incontrarla».

Numerosi i ricordi che, sull’onda della tragedia, le vengono in mente. «Io e sua figlia Ilaria – prosegue – festeggiamo il compleanno lo stesso giorno (il 9 settembre ndr) e, anche se lei è più giovane di me, è capitato una volta di averlo celebrato insieme. È stata una bellissima giornata. Sono molto amica sua e lo ero ovviamente anche della mamma, mi dispiace tantissimo. Penso alle nipotine di Orietta, alle quale era affezionatissima».

Nocchi, nonna già da qualche anno, lo era diventata una seconda volta molto recentemente.

Le due bambine erano la sua ragione di vita. Le amava più di ogni altra cosa e trascorreva molto tempo con loro.

«La ricordo come una bravissima persona – prosegue Locarini – con un sorriso contagioso, era infatti sempre sorridente. Un altro aspetto che mi viene in mente, ripensando a lei, è il rispetto che aveva per gli altri: era veramente molto rispettosa».

Non la dimenticherà mai, Valentina. Non dimenticherà mai l’ultimo saluto veloce, cinque giorni fa. «Era sul suo Scarabeo, purtroppo quello col quale viaggiava quando è morta – conclude – e l’ho vista sorridente, un saluto fugace, “Ciao ciao”. Non immaginavo che potesse essere l’ultimo». Purtroppo lo è stato. Tutta Salviano, ora, piange il suo angelo, volato in cielo troppo presto. 

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