Il Tirreno

Livorno

Il lutto

Addio al mister Vincenzo Langella, allenatore e dirigente del Livorno 9

di Stefano Taglione
Vincenzo Langella
Vincenzo Langella

Livorno, con lui generazioni di ragazzi. Il figlio Andrea: «È andato allo stadio fino all’ultimo, l'amaranto nel suo cuore»

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LIVORNO. Ha allenato generazioni di ragazzi nel Livorno 9, la società che ha fondato nel 1983 e per la quale è stato a lungo dirigente. Lutto in tutta la città per la scomparsa di Vincenzo Langella, 83 anni, ex calciatore amatoriale e maestro di calcio. Lo sportivo lascia la moglie Maria Grazia Lonzi, i figli Andrea, Denise e Monica e cinque nipoti, uno dei quali gioca in Eccellenza e un altro, complice la passione per il pallone trasmessa dall’amato nonno, è arbitro in Serie D e ieri, impegnato per una gara a Salerno, è tornato subito a Livorno per unirsi al dolore dei familiari e vegliare Vincenzo nelle salette della Svs fuori dal cimitero dei Lupi.

È da ieri, infatti, che a cura delle onoranze funebri della Pubblica assistenza labronica è stata allestita la camera ardente dell’ex dirigente. Tantissimi gli ex giocatori della squadra che ieri sono andati ad abbracciare i parenti. «Babbo era una forza della natura – spiega il figlio Andrea – una persona molto buona, un lottatore, al quale volevano bene tutti, in primis le centinaia di ragazzi che ha allenatore nelle giovanili del Livorno 9, una seconda famiglia per lui. Ultimamente, complice l’età avanzata, aveva un po’ mollato, ma la società lo aveva premiato come presidente onorario e lui di questo era contentissimo, gli ha fatto veramente tanto piacere, era entusiasta».

Non vedeva l’ora di andare allo stadio per vedere il Livorno Vincenzo. Lo ha fatto, per l’ultima volta, tre settimane fa contro i pisani del Cenaia. Con la carrozzina, ed enormi difficoltà motorie, Andrea lo ha accompagnato all’Armando Picchi per l’ultima partita, quella vinta dagli amaranto per 3 a 1. «Quando ero piccolo mi portava sempre sugli spalti – ricorda ancora Andrea – era bellissimo, mi ha trasmesso la passione per il calcio che oggi ha contagiato anche i nipoti. Andare allo stadio con lui era bellissimo, l’ultima volta non è stato facile, perché si muoveva a malapena. Ma ci è voluto andare e abbiamo fatto il possibile. Era molto contento della squadra attuale, diceva che era forte. Da giovane andava in curva, anche se non era nei gruppi degli ultrà».

Il funerale sarà celebrato oggi, alle 14,30, al cimitero dei Lupi, con la camera ardente da ieri nelle salette esterne della Svs. Poi Langella sarà cremato.


 

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