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«L’arbitra Caputi si dia agli gnocchi»: bufera su un dirigente sportivo di Livorno

di Claudia Guarino
«L’arbitra Caputi si dia agli gnocchi»: bufera su un dirigente sportivo di Livorno

Polemiche per un post su Facebook durante Napoli-Cremonese. «Ferrieri Caputi ha diretto male, la mia era una battuta. Mi scuso»

19 gennaio 2023
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LIVORNO. «Gnocchi al forno ci vuole: pelata, macinato, mozzarella, basilico, forno a 200 gradi». Sotto, la foto dell’arbitra livornese Maria Sole Ferrieri Caputi. Firmato Luigi D’Ario, tesserato Figc e dirigente sportivo. Apriti cielo. Il post apparso su Facebook durante Napoli-Cremonese ha creato un vespaio. «Accetta la sconfitta. Punto», è uno dei commenti al post. «Lui sta commentando l’arbitro, non la donna», è un altro. «Valuterò il suo deferimento», aggiunge Marco Bolano, presidente dell’associazione italiana arbitri Figc di Livorno. D’Ario, da parte sua, prima ha cancellato il post, poi ne ha scritto un altro di scuse, poi ha rimosso anche quello. «Era solo una battuta – spiega D’Ario al Tirreno –. Magari è stata infelice e chiedo scusa. Ma davvero, era solo una battuta, che ho pubblicato al 22esimo minuto del primo tempo, per sottolineare il pessimo arbitraggio». Ma andiamo con ordine e ricapitoliamo la questione.

Il primo post

Martedì, per gli ottavi di Coppa Italia, si è giocata la partita Napoli-Cremonese poi finita 4-5 dopo i calci di rigore. L’arbitra della gara era, appunto, il fischietto livornese Maria Sole Ferrieri Caputi che per la sua direzione ha ricevuto diverse critiche, soprattutto sul gol dell’1-1 segnato nell’arco dei Novanta minuti. «La sua direzione di gara non è stata all’altezza – afferma Luigi D’Ario – e l’hanno detto in tanti». Peccato che D’Ario per farlo notare abbia utilizzato quella che riteneva essere la ricetta degli gnocchi al forno associata alla foto dell’arbitra. Come a dire: meglio che vada a cucinare, piuttosto che arbitrare. «Non volevo dire quello, era solo una battuta. Una vernacolata alla livornese (D’Ario ha origini campane, ndr) senza malizia per dire che il suo era stato un arbitraggio pessimo. Non c’era sessismo. E non volevo assolutamente mancare di rispetto a una donna».

Il capo degli arbitri

Ma, visto il vespaio creato e considerando la portata dell’accostamento arbitro donna-ricetta degli gnocchi, evidentemente l’autore del post non è riuscito a far passare il messaggio che – a quanto dice – avrebbe voluto. Ecco uno dei commenti al post poi rimosso: «Accetta la sconfitta e sii leale». L’utente intendeva la sconfitta del Napoli contro la Cremonese. E se c’è chi si trova d’accordo «sta commentando l’arbitro, non la donna»), c’è anche chi ritiene che il tutto sia piuttosto fuori luogo. «Carissimo Luigi – scrive Bolano in un commento – spero che le mie fonti che lo individuano come un dirigente tesserato Figc di squadra giovanile siano infondate. In questo caso valuterò il deferimento».

Contattato dal Tirreno, Bolano ha risposto spiegando che preferisce non rilasciare dichiarazioni al riguardo. «Se Bolano decide di denunciarmi alla procura federale – commenta D’Ario al Tirreno – e dovessi finire di fronte alla commissione federale farò quello che ho già fatto. Mi scuserò anche lì».

Le scuse

Cosa che ha poi fatto anche su Facebook con un post (pubblico) sul suo profilo che, prima di scomparire, recitava così: «In relazione al mio post di ieri sera (martedì sera, ndr) inerente la direzione di gara di Napoli- Cremonese tengo a precisare che non era mia intenzione offendere nessuno sul genere o sessismo. Ho solo espresso un parere tecnico sull’operato dell’arbitro che ho definito non ancora all’altezza della categoria come peraltro riportato dai media e dai commenti di ex arbitri. Forse una battuta ingenua presa dall’ironia livornese è stata male interpretata e di questo mi scuso».


 

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