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Djokovic, grave infortunio e ritiro in Australia: l’esito degli esami e i dubbi sul futuro


	Novak Djokovic
Novak Djokovic

Il campione ha alzato bandiera bianca nel secondo set della semifinale degli Open a Melbourne: «Troppo dolore»

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Novak Djokovic si presenta in conferenza stampa visibilmente abbattuto, sconfitto non tanto da un avversario, quanto dal proprio corpo. Un infortunio alla coscia sinistra ha interrotto bruscamente la sua corsa verso il 25° titolo del Grande Slam, un traguardo che sembrava ormai alla sua portata. La maledizione di Margaret Court sembra colpire ancora. Proprio nell’arena che porta il nome della leggenda australiana, nessuno è mai riuscito a superare il suo record, né tra gli uomini, né tra le donne. Serena Williams ci ha provato invano, e ora anche Djokovic si vede costretto a rinviare l’appuntamento con la storia. Nella notte italiana di venerdì 24 gennaio si è ritirato contro Zverev nel corso del secondo set della semifinale degli Australian Open.

Un dolore insormontabile

«Non sono stato il più forte, questa volta ho dovuto arrendermi al dolore», ha dichiarato il campione serbo con un tono rassegnato. Djokovic ha raccontato come, sin dal match con Carlos Alcaraz nei quarti, il problema fisico si sia rivelato un ostacolo insormontabile. Nonostante le cure e la fisioterapia, la situazione non è migliorata: «Non ho colpito una palla dal giorno del match contro Alcaraz. Ho cercato di curarmi con farmaci e trattamenti, ma non c’è stato nulla da fare». La risonanza magnetica effettuata dopo la partita contro lo spagnolo ha confermato la gravità della situazione: uno strappo muscolare. Una condizione che due anni fa Djokovic aveva superato, vincendo il torneo nonostante una lesione di tre centimetri. Questa volta, però, il dolore è stato troppo intenso: «I primi colpi che ho tirato sono stati nel riscaldamento con Zverev. Stavo bene, ma man mano che giocavo il dolore peggiorava. Se avessi vinto il primo set, forse avrei potuto provare a resistere ancora, ma non credo che sarei arrivato alla fine della partita».

Dubbi sul futuro

Ora, il futuro di Djokovic appare incerto. L’infortunio non solo mette in discussione i prossimi tornei, ma apre interrogativi anche sul suo rapporto con il coach Andy Murray e sul possibile ritorno in Australia: «Ora la botta è calda. Sarà importante riprendersi prima di fare qualsiasi valutazione. Con Andy mi sono trovato molto bene, vedremo come proseguire. Tornerò a casa, mi curerò e deciderò se giocare a Doha». Quanto al suo ritorno in Australia, Djokovic mantiene la speranza viva: «Ho ancora voglia di continuare. Quindi, se starò bene e il fisico mi supporterà, perché no?».

Parole per il vincitore

Nonostante la delusione, Djokovic ha speso parole di stima per il suo avversario, Alexander Zverev, che ora punta al suo primo titolo Slam: «Merita questa vittoria. Farò il tifo per lui e spero che ce la faccia qui a Melbourne». Un epilogo amaro per il Cannibale del tennis, che questa volta deve accettare una battuta d’arresto non per mano di un rivale, ma a causa del proprio corpo. Tuttavia, per un campione del suo calibro, la parola “arresa” difficilmente è definitiva. Il mondo del tennis aspetta il suo ritorno.

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