Il Tirreno

Parigi 2024

Il capolavoro di Nadia Battocletti, argento nei 10mila metri: «E pensare che non dovevo correre»


	Nadia Battocletti
Nadia Battocletti

L’atleta azzurra ha chiuso al secondo posto al termine di una prova straordinaria

10 agosto 2024
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PARIGI. La trentina Nadia Battocletti conquista una stupenda medaglia d’argento nei 10mila metri alle Olimpiadi di Parigi, nella serata di venerdì 9 giugno.

La gara

La fondista azzurra 24enne, quarta nei cinquemila, si è superata nella distanza doppia andando a conquistare una medaglia in una specialità che negli ultimi anni era diventata terreno di caccia esclusivo delle atlete africane, nettamente superiori su queste distanze. Battocletti ha stabilito anche il nuovo record italiano. Medaglia d'oro a Chebet del Kenya e bronzo a Hassan, etiope.

Le parole dopo la medaglia

Così Nadia Battocletti dopo la medaglia d’argenti nei 10mila metri: «Ero arrivata alle Olimpiadi con la voglia di imparare tanto e mettermi alla prova, il mio focus erano i 5.000. Nelle ultime settimane ho accusato dolore e ho ridotto il carico. Questa era la mia quarta gara sui 10 mila, l'avvicinamento non è stato semplice, perché davvero ho avuto tanto fastidio e tanto male . Papà (Giuliano, il suo allenatore, ndr) mi ha detto “può bastare cosi, non esageriamo, meglio la salute”. Ma io volevo divertirmi ancora un po' – racconta l’atleta azzurra – sono entrata in campo con il sorriso e tanta leggerezza e spensieratezza, lo stadio implodeva. Il riscaldamento non è andato come speravo, ho accusato male al tendine, mi hanno messo un tape che ad ogni giro si staccava sempre di più finendo sotto la scarpa. Nei 5000 – prosegue – ho capito che quando strappano forte non sempre tengono questo ritmo, quindi nell’ultimo 500 metri ho tenuto gli occhi aperti e ho detto “adesso non mi scappate",. Mi hanno detto che le Olimpiadi erano difficili ma a me piacciono le cose difficili. Adesso sono ancora in fibrillazione – conclude Battocletti – gli ultimi 100 metri sono stati allucinanti, ho seguito l’atleta più veloce e ho tenuto la corsia interna per non farmi superare».

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