Papa Francesco si affaccia dalla Loggia: “Cari fratelli e sorelle, buona Pasqua”. Poi il giro tra i fedeli con la papamobile
Presenti migliaia di fedeli. La messa celebrata dal cardinal Angelo Comastri, delegato dal Pontefice
«Cari fratelli e sorelle, Buona Pasqua». Il Papa, come desiderava, nonostante la convalescenza dopo trentotto giorni di ricovero per una polmonite bilaterale, oggi si è affacciato dalla loggia delle benedizioni. Il volto visibilmente provato, e la voce ancora fioca, ha fatto gli auguri alle migliaia di fedeli in piazza San Pietro. I media vaticani parlano di 35 mila fedeli – ma il colpo d'occhio diceva anche di più - che lo attendevano. La celebrazione è stata presieduta dal cardinale Angelo Comastri. Monsignor Diego Ravelli ha letto il messaggio pasquale del Papa che lo introduce. «Chiedi al maestro delle cerimonie di leggere il messaggio», dice Bergoglio con voce flebile ma senza naselli per l'ossigeno come si è notato anche nei diversi blitz a sorpresa di questi giorni.
Il messaggio pasquale
Il Pontefice, nel messaggio pasquale, ha rinnovato il suo appello per un no al riarmo, denunciando la «volontà di morte» che «vediamo ogni giorno nei tanti conflitti che interessano diverse parti del mondo! Quanta violenza vediamo spesso anche nelle famiglie, nei confronti delle donne o dei bambini! Quanto disprezzo si nutre a volte verso i più deboli, gli emarginati, i migranti!». Il suo pensiero è andato a Gaza dove c'è una «situazione umanitaria ignobile». Per la martoriata Ucraina è tornato a chiedere ogni sforzo per una «pace giusta e duratura». E poi ha lanciato un appello per tutti i paesi teatro di conflitti ormai dimenticati.
L’incontro con Vance
Prima di affacciarsi dalla loggia delle benedizioni, a Santa Marta ha incontrato brevemente il vicepresidente USA J. D. Vance che ieri ha avuto un colloquio con il segretario di Stato, card. Pietro Parolin. L'incontro col Pontrfice -, poco dopo le 11:30, è durato alcuni minuti, e ha dato modo di scambiarsi gli auguri nel giorno di Pasqua», ha fatto sapere il Vaticano.
La benedizione e il giro in papamobile
Poi l'affaccio dalla loggia per la benedizione pasquale con la formula che ha pronunciato lo stesso Papa prima di tornare dopo tanto tempo tra la folla festante e commossa a bordo della papamobile. «Francesco, resta con noi», gli hanno chiesto i fedeli poco prima che l'auto scoperta col papà facesse rientro in Vaticano.
L’omelia
«La Pasqua ci consegna al movimento, ci spinge a correre come Maria di Magdala e come i discepoli; ci invita ad avere occhi capaci di “vedere oltre”, per scorgere Gesù, il Vivente, come il Dio che si rivela e anche oggi si fa presente, ci parla, ci precede, ci sorprende», ha sottolineato Bergoglio che ha seguito la messa da Casa Santa Marta, nell’omelia scritta per la messa di Pasqua, letta da Comastri. «Scrostaci, o Dio, la triste polvere dell’abitudine, della stanchezza e del disincanto; dacci la gioia di svegliarci, ogni mattino, con occhi stupiti per vedere gli inediti colori di quel mattino, unico e diverso da ogni altro», il monito del Papa. «Fratelli e sorelle, ecco la speranza più grande della nostra vita: possiamo vivere questa esistenza povera, fragile e ferita aggrappati a Cristo, perché Lui ha vinto la morte, vince le nostre oscurità e vincerà le tenebre del mondo, per farci vivere con Lui nella gioia, per sempre. Verso questa meta, come dice l’Apostolo Paolo, anche noi corriamo, dimenticando ciò che ci sta alle spalle e vivendo protesi verso ciò che abbiamo di fronte», ha scritto il Pontefice. «Non possiamo parcheggiare il cuore nelle illusioni di questo mondo o rinchiuderlo nella tristezza; dobbiamo correre, pieni di gioia. Corriamo incontro a Gesù, riscopriamo la grazia inestimabile di essere suoi amici», le parole scritte dal Papa.