Il Tirreno

Un servizio de "Le Iene" ha riaperto il dibattito sul consenso nel mondo del porno, portando alla luce accuse di violenza sessuale contro Rocco Siffredi da parte di alcune attrici del settore. Il porno attore italiano ha replicato, discolpandosi dalle accuse, e dicendo che in seguito fornirà ancora dettagli su quella che ha definito una «congiura internazionale»

Le accuse delle attrici

Le performer che hanno parlato alla trasmissione televisiva hanno descritto episodi in cui i limiti concordati prima delle riprese sarebbero stati ripetutamente superati, sfociando in violenze fisiche e psicologiche. Alcune hanno raccontato di scene girate andando oltre a quanto previsto dai nei contratti, includendo pratiche vietate o esplicitamente rifiutate.

Un'attrice ha denunciato di essere stata obbligata a subire un rapporto anale contro la sua volontà. Nonostante il suo diniego, Siffredi avrebbe continuato, così ha raccontato nella trasmissione, insultandola e sputandole addosso. La performer ha dichiarato di aver subito uno stupro e di aver perso sangue dopo il rapporto. Un'altra performer ha riferito di essere stata aggredita in un bagno, lontano dagli occhi della troupe.

Alcuni spezzoni mostrati durante il servizio sono stati girati a Budapest, durante casting condotti da Siffredi. Una testimone ha raccontato di essere stata costretta a praticare atti sessuali su Siffredi contro la sua volontà. Dopo aver rifiutato una richiesta di sesso anale, l'attore le avrebbe detto: "Devi urinarmi addosso. Se non fai l’anale, devi dimostrarmi in un altro modo che ti devo pagare".

La replica di Siffredi

Siffredi ha respinto tutte le accuse, affermando di non aver mai costretto nessuna. Ha ammesso di essere stato "un po' esagerato" in alcune scene, ma ha insistito sul fatto che il suo modo di vivere il sesso è intenso ma sempre consensuale. L'attore ha inoltre ipotizzato un complotto per danneggiare la sua reputazione.