Prendono “Snus” in classe e finiscono all’ospedale: cos’è la sostanza assunta da due 13enni di Ferrara
Al Sant’Anna di Cona le ragazzine sono state sottoposte ad una serie di accertamenti, con analisi del sangue e delle urine e sono rimaste ricoverate per una notte a scopo precauzionale
FERRARA. Ha offerto dello snus (tabacco umido) a due compagne di classe e loro lo hanno messo in bocca, sentendosi male pochi minuti dopo. È successo alle scuole medie Boiardo di Ferrara e i protagonisti sono tutti tredicenni. La preside Antonietta Allegretta sta cercando di gestire al meglio la situazione, ma le famiglie delle ragazzine, su tutte le furie, vogliono andare fino in fondo alla vicenda ed hanno segnalato quanto successo alle forze dell’ordine. «Mia figlia e la sua amica sono finite in ospedale e sono state sottoposte ad esami tossicologici. Questo perché qualcuno, a scuola, ha dato loro una sostanza vietata ai minori di diciotto anni». A parlare è una mamma delle due ragazzine coinvolte.
Di cosa si tratta
I fatti risalgono al 5 marzo scorso. Attorno a mezzogiorno e dunque in orario scolastico, il ragazzino si presenta con lo snus. Si tratta di un prodotto sostitutivo del tabacco, contenente nicotina, che si presenta in piccole buste e si posiziona sotto il labbro superiore. La durata dell’effetto dipende dalla quantità di nicotina contenuta. Di solito, i prodotti forti possono durare 60 minuti, mentre i prodotti delicati funzionano per circa 20-30 minuti. Si tratta ovviamente - alla stregua delle sigarette - di sostanza vietata ai minori di 18 anni e come un 13enne possa averla avuta a disposizione, è tra le cose da arrivare a capire in questa ingarbugliata vicenda. Le due adolescenti prendono dunque i sacchettini e li mettono in bocca. Dopo poco iniziano a stare male. Giramenti di testa, palpitazioni, vertigini, nausea. I professori hanno subito chiamato i genitori, comunicando quanto stava accadendo. «Siamo stati noi a portarle in ospedale – continua la donna – ma forse sarebbe stato meglio chiamare subito il 118, circostanze che andranno chiarite». Al Sant’Anna di Cona le ragazzine sono state sottoposte ad una serie di accertamenti, con analisi del sangue e delle urine e sono rimaste ricoverate per una notte a scopo precauzionale. Tutti gli esami o sono risultati negativi. «Quando mi hanno detto che mia figlia aveva un tossicologico negativo mi sono meravigliata: aveva le pupille dilatate, tachicardia, senso di vomito e giramenti di testa continui, tanto che ci siamo rivolti anche al Sert per capire meglio cosa avesse preso e come avremmo dovuto comportarci. Le nuove droghe sintetiche ci terrorizzano, abbiamo paura che possa essere qualcosa di più che "semplice" nicotina. Quello che è successo è molto grave». Non solo, «Il ragazzo che ha procurato lo snus è stato segnalato ai carabinieri e la scuola ha avvertito la famiglia ed organizzato un’assemblea».
La scuola
Quanto successo ha scombussolato non poco le famiglie dei ragazzi e delle ragazze che frequentano la Boiardo, più che altro perché le chat si sono infuocate e come spesso accade ognuno ha iniziato a dire la sua. Per cercare di fare chiarezza, la dirigente scolastica Allegretta, dopo un confronto con i docenti ha inviato una lettera fissando un appuntamento per un confronto con le famiglie: «Gent.me famiglie, alla luce degli episodi verificatisi nella giornata di ieri 5/03/2025, in cui sono stati coinvolti alcuni ragazzi della scuola, vorrei chiarire che: non è stata utilizzata alcun tipo di sostanza stupefacente ma una sostanza a base di nicotina che si reperisce dai tabaccai della città; la scuola, appena si è manifestato il problema, si è attivata immediatamente attraverso i protocolli di sicurezza per la tutela fisica e psicologica degli studenti coinvolti; sono state coinvolte tutte le parti in causa (118, le famiglie dei soggetti interessati, carabinieri). Mi sento di rassicurare tutti voi genitori rispetto a quanto successo e di sottolineare che la scuola rimane un luogo sicuro dove tutti le componenti lavorano per il benessere dei ragazzi. Il fatto che un 13enne avesse a disposizione una sostanza che, in teoria, non potrebbe in alcun modo comprare comporta inevitabilmente, almeno da parte della sua famiglia, una serie di dovute verifiche. Bisognerà poi capire se lo stesso abbia detto la verità o meno circa il contenuto (parliamo di nicotina) dei sacchettini e quali sono state le modalità. La segnalazione ai carabinieri è stata fatta e di conseguenza la macchina delle indagini potrebbe mettersi in moto.