Unifil, attacco alla base Onu: quattro soldati italiani feriti
Sarebbero stati colpiti da schegge di vetro e non sarebbero in pericolo di vita
Quattro militari italiani sono rimasti feriti venerdì 22 novembre nel quartier generale della missione Unifil in Libano, colpito da diversi razzi, presumibilmente di Hezbollah. A quanto apprende l’Adnkronos i quattro non sarebbero feriti gravemente.
Cosa è successo
A colpire la base Unp 2-3 di Shama, che ospita il contingente italiano e il comando del settore ovest di Unifil, sono stati due razzi da 122 millimetri. Da una prima ricostruzione, i razzi esplosi avrebbero centrato un bunker della base e un locale nei pressi della polizia militare internazionale, provocando danni alle infrastrutture vicine. Alcuni vetri, a causa dell’esplosione si sono frantumati colpendo i quattro militari italiani.
Martedì 13 novembre altri otto razzi avevano centrato la base di Shama, coinvolgendo cinque militari della forza multinazionale Onu.
Unifil: in corso analisi traiettoria razzi
«Stiamo ancora analizzando la traiettoria dei razzi esplosi, e confermiamo le condizioni lievi dei militari feriti», dice all’Adnkronos Andrea Tenenti, portavoce Unifil. «Pare che nessuno abbia ferite gravi, si tratta soltanto di escoriazioni. Soltanto un luogotenente avrebbe delle ferite leggere», ha assicurato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani a SkyTg24. «Direi che nessuno di loro corre un pericolo – ha precisato Tajani –. Fortunatamente le cose sono andate per il verso giusto, ma è inaccettabile e intollerabile quello che è accaduto».
Crosetto: «Intollerabile»
«Ho immediatamente contattato il comandante del contingente, generale di brigata Stefano Messina, per sincerarmi delle condizioni dei quattro militari, che non destano preoccupazioni. Ho anche contattato la mia controparte libanese ribadendo che il contingente italiano di Unifil resta nel sud del Libano per offrire una finestra di opportunità alla pace e non può diventare ostaggio degli attacchi delle milizie. È intollerabile che ancora una volta una base di Unifil sia stata colpita», afferma il Ministro della Difesa, Guido Crosetto. «Cercherò di parlare con il nuovo ministro della Difesa israeliano, cosa che è stata impossibile dal suo insediamento ad oggi, per chiedergli di evitare l’utilizzo delle basi Unifil come scudo. Ancor più intollerabile è la presenza di terroristi nel Sud del Libano che mettono a repentaglio la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile», ha aggiunto.
Meloni: «Indignazione e preoccupazione»
«Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di Unifil nel sud del Libano. Desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e del Governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l’attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano», dichiara la premier Giorgia Meloni.
«Ribadisco ancora una volta che tali attacchi sono inaccettabili e rinnovo il mio appello affinché le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di Unifil e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabili», conclude.