Addio a Balbo Maestrini, maestro della cucina maremmana e simbolo di Scarlino
Storico titolare del ristorante "Da Balbo", insignito Cavaliere del lavoro, ha conquistato generazioni di clienti e personaggi illustri con la sua cucina autentica e il suo stile inconfondibile
SCARLINO. È scomparso all’età di 93 anni Balbo Alfio Maestrini, storico titolare per oltre mezzo secolo – dal 1957 – del ristorante “Da Balbo” a Scarlino. Una figura storica che aveva portato la sua attività e la sua cucina maremmana a diventare celebre in tutta la Toscana. Lui era lo “Chef ante litteram” che ha deliziato i suoi clienti con piatti della nostra tradizione, eseguiti con arte, maestria e amore.
È stato un esempio di rettitudine, solidità e correttezza per il nipote Stefano Maestrini, che gli è stato vicino con amore e rispetto. Uomo generoso e buono, la sua tavola era sempre apparecchiata per gli amici scarlinesi, ma anche per chi nel paese non poteva permettersi un pasto.
I grandi nomi seduti da Balbo
Il ristorante “Da Balbo” ha rappresentato un’epoca. La clientela l’ha conquistata con i suoi piatti, per le materie prime, per la qualità dei suoi cibi. Molti i personaggi famosi che negli anni hanno frequentato il suo locale e non hanno perso l’occasione di gustare i suoi piatti prelibati. Fra questi: il presidente della Repubblica Giovanni Leone, il flautista Severino Gazzelloni, l’ex capitano azzurro e Campione del Mondo Dino Zoff, il giornalista Paolo Frajese, Felice Gimondi, Loretta Goggi, Massimo Boldi e tanti altri ancora. Balbo era stato insignito anche dell’Onorificenza di Cavaliere del lavoro.
Il ricordo
In queste ore lo hanno ricordato in molti, come la sindaca di Scarlino Francesca Travison. «Balbo non è stato solo un grande uomo di cucina, ma un vero e proprio ambasciatore di Scarlino con il suo ristorante. Con la sua visione – sottolinea la sindaca – con una passione fuori dal comune, ha saputo portare il nome del nostro paese ben oltre i confini della Maremma. La sua cucina, apprezzatissima da tutti, era fatta di autenticità, eleganza e amore per la tradizione. Ma Balbo era molto di più. Era una persona unica, dallo stile inconfondibile, elegante nei modi e nelle idee, profondamente legata alla sua terra. Il suo sorriso, la sua accoglienza, il suo saper fare hanno contribuito a rendere Scarlino un punto di riferimento, un luogo in cui si veniva anche solo per sedersi a tavola da lui. Oggi – conclude Travison – lo salutiamo con affetto e riconoscenza. E a nome di tutta l’amministrazione comunale e della cittadinanza, esprimo il più sincero cordoglio alla famiglia. Balbo resterà per sempre parte della nostra storia».
Anche l’ex sindaco di Scarlino Maurizio Bizzarri lo ha voluto ricordare: «Balbo – ricorda – era un personaggio carismatico, e ammirato da tutti; uno che si era fatto da solo fin da quel lontano 1957 con la sua locanda casereccia in piazza Garibaldi. Era un ristoratore di altri tempi, che si svegliava presto al mattino per fare il giro dei contadini e scegliere i migliori prodotti. Grande appassionato di caccia, era una persona molto generosa, sempre impeccabile nell’abbigliamento con il suo inseparabile foulard di seta al collo».
Gli abitanti di Scarlino lo ricordano con affetto e ammirazione, come Lorenzo Tosi che ne esalta lo stile e la sua straordinaria cucina. «Balbo era un personaggio incredibile – afferma Tosi– ricordo i suoi meravigliosi tortelli e il cinghiale, ma anche le patate fritte rigorosamente tagliate a mano. Andavo spesso a mangiare da lui, soprattutto nelle occasioni importanti. Quando avevo ospiti e volevo fare bella figura non c’erano alternative, la tappa era obbligata: ristorante da Balbo e potevi stare tranquillo».
Ma Balbo non verrà ricordato solo per quello che ha fatto in ambito strettamente lavorativo, ma anche per quello che ha rappresentato per tutti; per la sua riservatezza e la sua fermezza, ma anche per la correttezza e l’attaccamento alla sua famiglia. Lascia un ricordo indelebile in chi lo ha conosciuto e ha avuto modo di frequentarlo. I suoi famosi crostini non si mangeranno più, la ricetta, quella l’ha portata con se, per sempre.