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Tortelli maremmani, imparare a farli si può: dall’impasto al ripieno, il corso dedicato


	Corso per imparare a fare il tortello maremmano: via alle iscrizioni
Corso per imparare a fare il tortello maremmano: via alle iscrizioni

Grosseto, saranno “svelati” tutti i trucchi: via alle iscrizioni

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GROSSETO. «Il tortello maremmano può essere un ambasciatore della promozione del territorio». Lo afferma Andrea Biondi, presidente della Confesercenti Grosseto, che insieme a Cescot e l’associazione del tortello maremmano, darà vita a un corso per imparare a fare i tortelli, dall’impasto al ripieno per concludere con il condimento. Fino al prossimo mese di gennaio sarà possibile iscriversi (il corso è aperto a dodici persone, ma può essere ampliato in base alle richieste) per seguire le dodici ore di lezione che, nel mese di marzo, daranno un attestato da sfruttare non soltanto tra le quattro mura domestiche, ma anche con una prospettiva lavorativa.

«L’idea è venuta a Massimiliano Mei, presidente dell’associazione del tortello maremmano - spiega il direttore Biondi - durante la presentazione degli show cooking del tortello maremmano in occasione del Festival del Cavallo, sia durante la conferenza stampa, alla presenza degli studenti e dei docenti dell’istituto alberghiero, sia successivamente durante gli eventi della domenica. In quella occasione alcune persone hanno espresso la volontà di mettere le mani in pasta, di imparare una tradizione che sta scomparendo. Un tempo fare tortelli era una cosa normale: li facevano in casa le nonne, le mamme. Ai docenti dell’Alberghiero piacerebbe che ci fosse qualcuno che avesse dimestichezza con questo piatto della tradizione e parlando con i ristoratori è emerso che gradirebbero che le persone da assumere sapessero fare qualcosa di tipico».

Il corso si terrà in orari comodi anche per chi lavora e adatto a tutti, anche a chi è alle prime armi di cucina perché i docenti, a partire dallo chef Sandro Signori dell’associazione del tortello, partiranno dalle basi e faranno mettere direttamente "le mani in pasta" agli allievi.

«La finalità è non lasciar andare un’arte antica - aggiunge Massimiliano Mei, presidente dell’associazione del tortello maremmano -: un tempo in ogni casa le donne sapevano fare i tortelli per i giorni delle feste. Oggi questo sapere si sta perdendo. In pochi li fanno da soli. E invece non è così difficile da fare, e può dare davvero tanta soddisfazione. Cucinare un piatto differente per sé, o per i propri cari, una cena speciale per il proprio lui o la propria lei».

Tra i maestri lo chef Signori, che insegnerà quali sono i prodotti giusti ma anche i trucchi per non sbagliare. Per non rischiare di perdere una tradizione, un saper fare antico. «Il corso, che ha un costo di 150 euro - aggiunge Laura Comparini di Cescot, ente di formazione di Confesercenti - si dipana in 12 ore, con incontri che dovrebbero svolgersi il martedì e il giovedì. Si parte con alcune note sulla storia e origine del tortello per poi passare a materie prima e attrezzature. Si concluderà con il condimento e come scegliere il vino giusto. Le materie prime verranno fornite da Conad». La Confesercenti Grosseto ha fatto del tortello uno dei suoi cavalli di battaglia: insieme alla neonata associazione per la promozione e tutela del Tortello maremmano hanno presentato il Marchio collettivo geografico, primo passo verso l’Igp. «Il progetto nasce per riuscire a dare alla Maremma - spiega Biondi - un prodotto di trasformazione gastronomica col marchio Doc. Da uno recente studio è venuto fuori che la Toscana è una delle mete preferite per i suoi prodotti enogastronomici. Il tortello maremmano è il prodotto sicuramente più iconico del nostro territorio e quindi e dobbiamo puntarci per la crescita della nostra visibilità».

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