Grosseto, il Natale non è a misura di tutti: sulle Mura la festa è inaccessibile
Alcuni eventi sono organizzati alla Cavallerizza, ma «non riusciamo ad arrivarci». Ronconi: «Concorso di idee per una rampa». Capitani: «Pendenza troppo elevata»
GROSSETO. «Altro che Natale accessibile a tutti». Lo dice con amarezza Lorella Ronconi, mentre scorre il calendario delle iniziative e feste in vista del prossimo 25 dicembre. Villaggi natalizi, musica, pacchi dono, Babbo Natale con i suoi elfi. Bellissimo, per carità. «Eventi per tutti, ma – sintetizza la storica paladina dei diritti delle persone con disabilità – in un luogo non accessibile a tutti». E cioè il Bastione della Cavallerizza.
Quest’anno, infatti, una parte delle celebrazioni grossetane per il Natale si sposta. Prima erano al Cassero, ma lì ora sono in corso i lavori di restauro. E così dal 7 al 24 dicembre si sono trasferite al bastione della Cavallerizza. Ma quando Ronconi ha visto tutti gli appuntamenti in programma, non è riuscita a trattenersi: «Si parla di gioia, di scaldare il cuore con queste iniziative, ma poi le persone in carrozzina, con disabilità, ma anche gli anziani o chi comunque ha difficoltà a deambulare – sottolinea – non riusciranno mai ad arrivare alla Cavallerizza».
Di sicuro non dall’accesso diretto, quello di piazza del Sale. Lì, dopo il cancello spalancato che invita ad accedere sulle Mura, prima c’è uno scalino, alto diversi centimetri. Poi eccone un altro. La strada è ostacolata da una decina di gradini. «Per me da qui è inaccessibile», sintetizza Ronconi. «Ma anche gli altri ingressi alle Mura – spiega Ronconi – sono difficoltosi. Ad esempio, dovrei passare dall’Eden, ma anche lì l’entrata è molto in pendenza. Ce la puoi fare se hai comunque una persona che ti spinge, e che riesce anche fisicamente, ma è comunque complicato». L’alternativa è l’ingresso dal Cinghialino. «Anche questo – commenta Ronconi – molto ripido, poi il manto stradale è dissestato e comunque arrivare alla Cavallerizza è improponibile. Rimarrebbe il Cassero ma un anno e mezzo fa, mentre stavo salendo in ascensore, si è bloccato tutto e sono rimasta sospesa a mezz’aria. È stato panico. Ormai non ci torno più».
Fatto sta che questi luoghi non sono accessibili a tutti: «Con una pendenza elevata – aggiunge Ronconi – qualcuno ce la fa, qualcun altro no. Se si parla di inclusione, bisogna includere davvero tutti», sottolinea. «Perché poi – si chiede – dovrei fare tutto il giro ed entrare “dal retro”?»
Tanto più che anche le strade del centro, tra buche e manto stradale dissestato, non sono per nulla agevoli da percorre in carrozzina. «Dopo – conferma Ronconi – sto sempre male e devo prendere antidolorifici».
E così, visto che comunque il Natale si avvicina, Ronconi lancia una proposta: «Perché non fare un concorso di idee e realizzare una rampa di accesso per persone con disabilità come è stato fatto per la cattedrale di Grosseto? Si potrebbe pubblicare un bando in Gazzetta ufficiale coinvolgendo gli studi architettonici per creare una rampa artistica, che porti anche un valore aggiunto alla città. Sarebbe un’opera d’arte e insieme renderebbe le Mura accessibili. Per la cattedrale parteciparono tanti studi a livello nazionale, fu predisposta una giuria di esperti e alla fine vinse uno studio di Grosseto. Potremmo sfruttare di nuovo questa opportunità: è un invito che rivolgo al sindaco, alla Provincia, al prefetto, a chiunque possa valutare questa ipotesi, vista l’attenzione generale al tema dell’accessibilità. Natale è più Natale se si pensa davvero a tutti».
Su questo risponde il presidente dell’Istituzione Le Mura, avvocato Alessandro Capitani: «Al momento di progettare l’intervento di riqualificazione dell’arena Cavallerizza, concluso negli scorsi mesi – spiega Capitani – con l’architetto Stefano Sagina ci siamo posti la questione di come abbattere le barriere architettoniche. Tra le ipotesi c’era anche quella, come proposto da Lorella Ronconi, della realizzazione di una rampa, ma abbiamo dovuto scartare l’idea perché la pendenza è troppo ripida e non adatta a salire e scendere con una carrozzina. Non proponibile nemmeno la soluzione di un montescale, in quanto sarebbe stato sottoposto alle intemperie e spendere le poche risorse pubbliche a disposizione per uno strumento che rischiava di non dare i frutti sperati e con grossi problemi manutentivi. Comprendiamo i disagi delle persone con disabilità, ma l’unica porta d’accesso usufruibile rimane quella che porta al Cinghialino».
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