Il Tirreno

Grosseto

Paura in città

Grosseto, commesse pedinate dopo il lavoro, il racconto choc: «Una scena da film»

di Elisabetta Giorgi
Il parcheggio del centro commerciale
Il parcheggio del centro commerciale

L’inseguimento durato un’ora: «Ci hanno sbarrato la strada, siamo ancora sconvolte»

22 ottobre 2024
4 MINUTI DI LETTURA





GROSSETO. Erano in due – un uomo e una donna – Sono entrati nel negozio pieno di clienti. La donna aveva commesso un furto circa due settimane fa ed era stata “registrata” dalle telecamere: le commesse l’hanno riconosciuta ed erano in allerta, tenevano d’occhio il negozio e i due avventori. I quali a quel punto sono usciti e hanno aspettato le due dipendenti nel parcheggio, poi le hanno inseguite in macchina per circa un chilometro e addirittura hanno sbarrato loro la strada con l’auto. «Sono ancora sconvolta», racconta Stefania (nome di fantasia) , una delle due commesse che in quel momento era al lavoro al centro commerciale Maremà e che chiede di redstare anonima.

Il racconto

È successo domenica 20 ottobre verso le 18,45. «Il negozio era pieno – racconta la giovane – quando sono entrati un uomo e una donna, lui più grande (più o meno sulla quarantina) mentre lei più giovane. Quest’ultima era la stessa che una mia collega due settimane fa aveva scoperto grazie alle telecamere dopo che aveva commesso un furto. Quella sera, in chiusura, ci eravamo accorte che mancavano un paio di cose e così la mia collega era andata a visionare le immagini scoprendo il colpo. Era seguita la denuncia ai carabinieri. In quel caso erano entrate due donne, stavolta invece (domenica sera, ndr) una delle due è entrata con un’altra persona: un uomo. Lei l’ho riconosciuta subito, mentre lui non l’avevo mai visto prima», prosegue Stefania.

Il parcheggio

Non appena la coppia è entrata, la commessa e la collega si sono messe in allerta a controllare che non sparisse niente. Tanto è bastato, a quanto pare, per suscitare una reazione violenta e ingiustificabile. «Quando verso le 20,20 la mia collega e io abbiamo smontato dal lavoro e siamo uscite per tornare a casa – prosegue la ragazza – nel parcheggio del centro commerciale c’era una macchina grigia di grossa cilindrata appostata fuori. C’erano loro due: lui era fuori dalla macchina, appoggiato alla carrozzeria, mentre lei era dentro l’abitacolo. Il mio fidanzato era venuto a prendermi al lavoro. Io appena li ho visti mi sono insospettita, ho intuito che ci aspettavano e detto subito alla mia collega di salire in macchina con noi. Siamo infilati tutti in auto per andarcene il prima possibile, ma quell’uomo ha fatto altrettanto: è montato nella sua macchina e con la ragazza a fianco ha iniziato a fare un giro lento nel parcheggio. L’impressione è che volesse prendere tempo e capire in quale direzione stessimo andando noi. Difatti quando siamo usciti dal parcheggio loro hanno iniziato a venirci dietro. Il mio compagno ha cominciato ad aumentare la velocità e loro dietro».

La chiamata ai carabinieri

Hanno percorso quasi un chilometro, l’inseguimento è stato lungo via Perù in direzione della Cittadella. Alla fine nel rettilineo di via Pakistan – tra il retro di un negozio di prodotti ittici e quello di un megastore di arredi e oggettistica per la casa – «i due ci hanno superato e si sono piazzati con la loro auto “in orizzontale”, in mezzo alla strada, per bloccarci. Ci siamo spaventati tantissimo, ci avevano praticamente pedinati e costretti a fermarci, con la macchina che ci impediva il passaggio». Con quale intenzione non è dato sapere. «Io ho fatto dietrofront velocemente e sono scappato», prosegue il fidanzato. La ragazza ha chiamato i carabinieri e raccontato subito “in diretta” ai militari cosa stava succedendo, loro hanno detto di provare a dirigersi in un punto di ritrovo più frequentato dove li avrebbero raggiunti e così è stato. Alla fine «il mio compagno con una serie di manovre è riuscito a sgusciare via, ci siamo ritrovati all’inizio di viale Europa all’altezza di un ristorante. Abbiamo avuto paura».

Erano le 20,30 di domenica. Dal momento in cui la coppia era entrata in negozio fino alla fine dell’inseguimento erano passati 3 quarti d’ora di cui una buona parte a cercare di sfuggire ai malintenzionati. Prima il giro sospetto in negozio, due settimane dopo il furto; poi (probabilmente sentendosi scoperti) l’inseguimento fuori dal parcheggio, verso la Cittadella. «Quella macchina piazzata in mezzo alla strada… Sembrava una scena da film», commenta il ragazzo. «Sono ancora sconvolto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
Il caso

Pontedera, Flavia potrebbe essere stata uccisa: «Devo vedere una persona», poi è sparita. Perquisita la casa

di Sabrina Chiellini
Sportello legale