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Nei primi due trimestri dell’anno hanno chiuso i battenti 778 imprese

di Matteo Scardigli
Un cantiere edile (foto d'archivio)
Un cantiere edile (foto d'archivio)

Per la Camera di Commercio è il secondo peggior risultato di sempre. Ecco quali sono le eccezioni in Provincia

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GROSSETO. Sono 778 le imprese che hanno alzato bandiera bianca in provincia di Grosseto nei primi sei mesi dell’annus horribilis 2022: 536 da gennaio a marzo e 242 da aprile a giugno.

Sull’altro piatto della bilancia, nel primo trimestre dell’anno hanno aperto bottega 484 attività e 373 nel secondo. Ma il peggio, anticipa la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, è dietro l’angolo.

Il periodo compreso tra aprile e giugno, infatti, storicamente regala al territorio della Maremma e dell’Amiata una ripresa che però non si è verificata; alla quale si aggiunge, per la prima volta da anni, anche una piccola contrazione del settore turistico (nonostante la riapertura post Covid).

Il saldo tra chi apre e chi chiude resta comunque in attivo ma con valori ampiamente inferiori rispetto allo stesso trimestre del 2021. Segno meno (anche se di poche unità) per Castel del Piano, Isola del Gigli, Massa Marittima, Pitigliano, Seggiano (unico Comune senza nuove iscrizioni) e Sorano.

Sulle saracinesche abbassate, invece pesano in particolar modo le cancellazioni d’ufficio: procedure automatiche qualora per oltre tre anni consecutivi non venga depositato il bilancio d’esercizio in fase di liquidazione, tipiche delle società di capitali (e infatti puntualmente rilevata).

Il livello di iscrizioni al registro camerale fa poi segnare il secondo peggior risultato di sempre, davanti al solo secondo trimestre 2020; influenzato però pesantemente dalla pandemia.

“Tirano” – nell’ordine – Grosseto (+34), Orbetello (+18) e Follonica (+10); si fa notare Roccalbegna, non tanto per le 7 nuove iscrizioni quanto per il numero 0 alla voce “cessazioni”.

Nonostante la lieve decrescita delle imprese turistiche (attività di alloggio e ristorazione, -0,1%), in tutta la provincia si registra infine un incoraggiante segno più per l’edilizia, trainata dal Superbonus, ma il valore dev’essere riconsiderato alla luce della massiccia presenza di imprese individuali; che potrebbero non essere sopravvissute all’estate.
 

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