Il Tirreno

Grosseto

In piazza Lulli

Segano il canestro del campetto di basket Quando il gioco disturba più dello spaccio

Elisabetta Giorgi
Segano il canestro del campetto di basket Quando il gioco disturba più dello spaccio

Vero e proprio sabotaggio, probabilmente opera di qualcuno infastidito dai rimbalzi del pallone. Insorge il mondo dello sport

4 MINUTI DI LETTURA







GROSSETO. Qualcuno ha danneggiato un canestro dentro al campo di basket di piazza Lulli. Ha spaccato l’anello arrampicandosi con una scala, e colpendo il “ferro” con qualche bastone. Il motivo? Più volte in zona c’erano state lamentele per il rumore del pallone che rimbalzava, l’irritazione era palpabile e così il sospetto corre a chi abbia voluto dare un messaggio in codice come per dire: “Smettetela di giocare”.

Un gesto miserabile considerato che il campetto da basket – proprietà comunale – è da sempre un punto di aggregazione per tantissimi giovani e non. Cuore pulsante di questa centralissima zona confinante con via Cesare Battisti, ospita da tempo intere generazioni (bambini, ragazzi, adulti) che qui sfogano la propria voglia di divertirsi all’aperto – peraltro dopo le dure restrizioni del Covid – creando un naturale “presidio” contro il degrado che alberga intorno. Il canestro rotto è una piccola storia cittadina dal grande significato: in queste ore ha suscitato ampia eco, tanto che alcune associazioni sportive di Grosseto, colpite da quanto è successo, hanno voluto organizzare un flash mob di solidarietà per i ragazzi del basket. È in programma domani alle 15 al campetto. Chi vuole può portarsi un pallone da casa e palleggiare 5 minuti; l’invito è rivolto a tutta la città e il titolo è forte: «Dà più fastidio il rumore di un pallone o il silenzio dello spaccio?».

Per capire la frase basta dare uno sguardo intorno al campo. C’è un’area verde, l’aspetto è trascurato. Una fontana vuota nasconde una voragine, l’erba è alta, i pochi arredi sono scassati. Ma soprattutto «da anni girano presenze equivoche», spiega Niccolò Amerighi, uno dei cestisti che frequenta il campo. Ha 24 anni, frequenta Scienze motorie all’università a Parma e vuol fare l’insegnante. Ama lo sport, conosce la purezza del gioco, la solidarietà e lo spirito di squadra. Lui come i suoi amici. Sono un gruppo di 102 persone dai 15 ai 40-50 anni, hanno un gruppo Whatsapp e si danno appuntamento in piazza Lulli per giocare all’aperto quando sono liberi dallo studio o dal lavoro. Vengono da tutta la città (lui è di Barbanella) e si ritrovano qua perché questo è l’unico campo da basket pubblico e gratuito di Grosseto. Accanto, però, c’è un parchetto con cui c’è una “convivenza” difficile. Degrado, bivacchi, un presunto giro di spaccio sono all’ordine del giorno. «Un mese fa ho subito il furto del telefono mentre giocavo – dice Niccolò – l’avevo lasciato nella panchina e il sospetto è corso alle persone che bivaccavano; ma anche il giorno prima uno di questi soggetti che frequentano il parco mentre giochiamo ha minacciato un mio compagno, tanto che abbiamo chiamato la polizia. È entrato con un monopattino elettrico, ha finto di travolgere il mio amico e si è buttato in terra, poi si è rialzato e l’ha minacciato: “Ti spacco il c...” . Era visibilmente alterato». Gli episodi sono stati tanti, negli anni, ma i ragazzi, non hanno mai mollato. Anzi. Il loro campo se lo tengono ben stretto.

«Lo abbiamo letteralmente accudito: quando piove e si sporca lo puliamo, ci è capitato di rimuovere siringhe, di fare secchi della spazzatura, di riverniciare le linee, rifare tabelloni e riparare i canestri. Uno spazio aggregativo importantissimo per noi», dice Amerighi. Le foto ne raccontano la storia. Ecco i ragazzi che fanno lavori di manutenzione, pitturano e installano canestri nuovi. Nel luglio 2020 Niccolò sfida il caldo e fa lavori di ritocco alle linee in terra. Poi c’è un ragazzo arrampicato. Altri quattro sorreggono i pannelli. A settembre 2020 finiti i lavoretti si torna a giocare. Poi c’è un cambio di retina sempre “arrangiato” e loro che tornano in campo felici. Pochi giorni fa l’ennesimo atto vandalico: il canestro viene vandalizzato. Chi è stato? Non ci sono certezze. Ma all’ostilità dei “vicini” del parchetto si aggiunge da tempo quella degli abitanti della zona che più volte si sono mostrati seccati per quei rimbalzi di pallone rivolgendo ai ragazzi parole non troppo educate. Imprecazioni, sproloqui. «Qualcuno si è sentito in dovere di prendere il seghetto e tagliare il canestro che ci eravamo già riparati da soli. Ora, io non penso che abbiano del tutto torto i signori che abitano in zona a lamentarsi dei rumori, anzi: posso comprendere che qualche rumore dia fastidio, ma non così tanto da giustificare le lamentele per disturbo della quiete pubblica e tatomeno atti vandalici contro gli spazi di un’intera comunità. Siamo convinti di non fare nulla di male e che la nostra presenza renda più vivibile piazza Lulli perché la teniamo pulita, la zona si ripopola, le famiglie e i bambini sono più sereni». Cosa chiedono i ragazzi del basket? «Ci piacerebbe sapere avere un confronto civile con queste persone, per chiarirci e trovare una soluzione pacifica che ci metta in condizione di usare il campo». Intanto ieri il Comune (ufficio manutenzioni) ha cambiato il canestro in tempo record.



Primo piano
Il gesto

Grosseto, follia sul bus: spray al peperoncino con 50 minorenni a bordo e scene di panico. I sospetti sui responsabili

di Elisabetta Giorgi
Sani e Belli