Il Tirreno

Grosseto

Torre dell’orologio, c’è il diktat «Rimuovere subito il cantiere»

di Claudia Della Verde
 Torre dell’orologio, c’è il diktat «Rimuovere subito il cantiere»

ORBETELLO. Nuovi colpi di scena nell’infinita querelle che vede coinvolta la ditta Corema di Pisa per l’appalto relativo ai lavori della storica torre dell’orologio. Nonostante la calma piatta, e...

28 marzo 2013
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ORBETELLO. Nuovi colpi di scena nell’infinita querelle che vede coinvolta la ditta Corema di Pisa per l’appalto relativo ai lavori della storica torre dell’orologio. Nonostante la calma piatta, e apparente, che ormai vede piazza Eroe dei due Mondi invasa da un cantiere che ha tutta l’aria di essere permanente, qualcosa nelle stanze comunali, si è mosso. È infatti di questi giorni l’atto a firma del sindaco di Orbetello con il quale viene ordinato alla società pisana di prendere provvedimenti contingibili urgenti per la pubblica e privata incolumità. A seguito di una relazione del geometra responsabile ai lavori pubblici, incaricato di verificare il potenziale pericolo ed il mancato rispetto delle norme igieniche nell'area transennata, sono state rese note tutte le irregolarità presenti nel “cantiere fantasma”.

In primis la recinzione che, a detta del tecnico, non inibisce l’ingresso a individui esterni. A risultare evidenti sono inoltre lo stato di abbandono e i rifiuti speciali di ogni genere miscelati e accumulati nella zona soggetta ad interventi. Ma non basta, a sembrare pericolose sono anche tutte quelle infiltrazioni d’acqua stagnante sopra il lucernario coperto da nylon e quelle che si sono annidate sotto forma di muffa nella volta centrale.

Nell’ordinanza si legge inoltre che il termine perentorio per la rimozione dei suddetti elementi di pericolo da parte della Corema è stato fissato a tre giorni dalla notifica del documento. Un fulmine a ciel sereno per l’imprenditore, il quale, spremutosi finora in un rapporto epistolare a senso unico con l'ente lagunare, avrebbe auspicato per una soluzione migliore di questa.

«Non ho ancora ricevuto per posta l'atto _ dichiara il restauratore Donnaloia _ ma provvederò alla rimozione di tutto il materiale rimasto sul posto nella settimana che segue la Pasqua. Il Comune non sta affrontando la questione in modo costruttivo e continua a ignorare le nostre domande lecite. Hanno aspettato i tempi per decretare lo stato di abbandono del cantiere, quando avrebbero potuto farmi visionare i progetti di variante. Ad oggi, quello che mi rimane, è un affitto dei ponteggi che continua a costarmi 2100 euro al mese, e altri debiti con i fornitori. Rischio il pignoramento della casa di proprietà e loro non mi hanno ancora pagato. Le carte che ho firmato prevedevano un lavoro di 150/160 mila euro».

Proprio in riferimento agli accordi di contratto, Donnaloia palesa inoltre la volontà di approfondire e verificare la legittimità normativa di cui il Comune orbetellano si è reso alfiere. Si preannuncia dunque una nuova battaglia giudiziaria.

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