Affitti impossibili a Firenze, la sindaca: Tari più alta a chi gestisce più immobili ma è polemica
Secondo uno studio di Idealista il capoluogo toscano è la seconda città più cara di Italia per i canoni dopo Napoli. Funaro: «Con il gettito aiuteremo i residenti». Fognoni: «Battaglia ideologica che farà male solo ai turisti»
FIRENZE. Per affittare una casa una famiglia fiorentina spende in media il 40,1% del proprio reddito. Firenze è la seconda città più cara d’Italia dopo Napoli. L’ultimo dato economico che rinnova l’allarme sulla situazione abitativa del capoluogo toscano arriva da uno studio di Idealista.it, il noto portale immobiliare.
Secondo l’indagine, nel terzo trimestre del 2024, il tasso di sforzo per affittare una casa in Italia è aumentato del 2,9% rispetto all’anno precedente e la quota di reddito familiare necessaria per affittare un’abitazione con due camere da letto è salita dal 27,4% del 2023 al 30,3% del 2024. E fra i fattori principali che stanno facendo schizzare i canoni alle stelle c’è proprio il fenomeno dell’overtourism e degli affitti brevi. Sono gli esperti di Idealista a dirlo: «Il crescente tasso di sforzo per gli affitti è legato a diversi fattori strutturali ed economici: l’aumento dell’inflazione sta comprimendo il potere d’acquisto delle famiglie, aggravando la situazione per chi è soggetto all’adeguamento annuale del canone di locazione; ma la situazione è ulteriormente aggravata nei centri urbani con una forte presenza di affitti brevi o temporanei, spesso destinati a turisti. In queste aree, i residenti locali devono affrontare una concorrenza indiretta, trovandosi a sostenere uno sforzo economico nettamente superiore per affittare un’abitazione».
Un allarme che giunge proprio nel giorno in cui scoppia una nuova polemica fra Palazzo Vecchio e i privati proprietari di immobili e specializzati nelle locazioni turistiche. Una bufera che esplode dopo l’annuncio di Sara Funaro sull’intenzione di aumentare la Tari a chi affitta più di quattro immobili. «Ho dato mandato agli uffici di lavorare per andare a differenziare la tariffa della Tari, sui rifiuti, per le case che vengono usate con finalità domestiche e quelle che vengono destinate ad attività ricettiva. Oggi chi gestisce 600 appartamenti paga la stessa Tari di una famiglia, e non è corretto. La normativa nazionale ci permette di agire su chi affitta più di quattro case», le parole di Funaro, che aveva anticipato le sue intenzioni in un’intervista a Repubblica. Per scoprire gli utenti da tassare? «C’è il Cin, il codice identificativo nazionale. Ci sono le banche dati. C’è l’intelligenza artificiale. Il modo lo troviamo. Chi affitta quattro o più case sui portali deve pagare di più di Tari. E con quei denari creeremo un fondo per abbassare un po’ la tariffa a chi usa la casa come residenza». Apriti cielo: «Palazzo Vecchio continua la sua battaglia ideologica contro il turismo a colpi di scomuniche pubbliche e norme punitive», sbotta Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Manager Italia e ceo di Apartments Florence. L’aumento della tassa sui rifiuti, prosegue, arriverebbe «senza un minimo confronto con le categorie interessate. E, forse, senza rendersi conto che questa mossa alla fine andrà a colpire i turisti, perché la Tari grava sui proprietari degli immobili che così aumenteranno i costi delle locazioni. Leggo che Funaro parla di “chi gestisce 600 appartamenti”, che, guarda caso, è proprio il caso della mia azienda. Ecco, se si riferisse a noi vorrei comunicarle che oltre la metà di queste case è destinata a locazioni lunghe, anche per studenti, perché grazie a Dio ci sono tante persone disposte a investire somme importanti per formarsi e fare formare i figli a Firenze». E subito è arrivata la risposta delle sindaca che rivendica l’idea come una scelta di «equità», e punge: «Un incontro? A me risulta che l’assessore Jacopo Vicini gli abbia proposto già delle date…». Ma attacca Fagnoni anche Massimo Torelli, portavoce del comitato Salviamo Firenze: «Fagnoni e la sua attività fanno male a Firenze. La proposta della sindaca è marginale, non incide. Però Fagnoni si lamenta. Mi domando chi rappresenti». Torelli evidenzia che la previsione «di un aumento della Tari di circa 200 euro l'anno ogni 100 metri quadrati non risolve assolutamente nulla. In pratica è quello che un affitto turistico incassa in un giorno». Tuttavia «il prossimo anno, con i 10 milioni di turisti in più previsti con il Giubileo, la città sarà travolta. E Fagnoni farà utili record».
Secondo Idealista in Italia sono dieci i capoluoghi che presentano un tasso di sforzo per l’affitto superiore alla media nazionale del 30,3%: Napoli (44, 9%), Firenze (40,1%) , Venezia (39,6%) , Milano (37,9%) e Roma (37,2%).Gli incrementi maggiori si registrano a Lucca (9,4%), Verbania (8,7%) , Firenze (7,3%) e Napoli (7,1%).