Il Tirreno

Firenze

Mobilità e problemi

No Tunnel Tav, i residenti si uniscono in un’associazione

di Giulia Poggiali
Un momento della riunione
Un momento della riunione

«Vogliamo tutelarci da eventuali danni delle due frese»

17 ottobre 2024
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FIRENZE. Non smettono di battersi per la loro salute e per la loro incolumità. Sono i membri di No Tunnel Tav di Firenze, che martedì sera si sono dati appuntamento per discutere, ancora una volta, del percorso e degli effetti della talpa “Iris”, che in questo momento, sta scavando nei pressi del viale Spartaco Lavagnini. Una battaglia che si protrae da anni, che non accenna a fermarsi, e che al contrario, si rafforza. Proprio in occasione della riunione, che si è tenuta in uno dei locali messi a disposizione dalla parrocchia di S. Francesco di piazza Savonarola, i partecipanti hanno discusso della possibilità di creare un' associazione di autotutela, con tanto di presidente e tesoriere. L'obiettivo della associazione in nuce è ottenere dati certi sui lavori, in particolare dello scavo delle gallerie, «in modo di avere il controllo diretto sulle cause dei possibili problemi senza avere il solito gioco a rimpiattino con i documenti dei cantieri».

È proprio l'assenza di dialogo, come spiega Tiziano Cardosi del comitato, a destare preoccupazione: «Si discute di cantiere “parlante” ma da anni chiediamo di visionare, leggere e consultare i documenti che riportano i dati degli scavi. Ancora non ci è stato detto niente- continua Cardosi-. Il dialogo è il principio di democrazia e notiamo che da parte di Ferrovie c'è molta ritrosia a parlare con noi. Se possiamo accedere agli atti potremmo verificare se ciò che hanno segnalato i residenti in questi tempi è la conseguenza della costruzione dell'opera». Il comitato ha scelto di darsi appuntamento anche per condividere esperienze, paure e timori: «L'idea di tutelarsi nasce dalle molte esperienze passate in cui si sono avuti problemi nel veder riconosciuti i danni subiti da grandi opere infrastrutturali- spiegano in una nota diffusa-. Ogni singolo o famiglia si troverebbe solo davanti a soggetti economici potenti in chiaro svantaggio, unirsi vuol dire condividere conoscenze, esperienze, ricorso a tecnici e legali che possano evitare molte tristi esperienze passate».

Nel corso dell'incontro, come è avvenuto anche in passato, i residenti hanno avuto la possibilità di confrontarsi con l'avvocato Giacomo Baldi, che ha tutelato gli interessi di chi ha subito gravi danni dalla realizzazione di gallerie in opere pubbliche. Tiziano Cardosi, tuttavia, rassicura: i danni che sono stati registrati sono pochi. Merito della trivella che ogni giorno si muove con cautela, perché stando ai calcoli svolti dal comitato, Iris si muoverebbe di 6 metri al giorno, «e va bene così». Al momento, continua Cardosi, le zone sotto osservazione sono via della Cittadella e via delle Ghiacciaie, entrambe prossime all'arrivo della talpa. Le due vie sarebbero soggette a rischi, così come le zone coinvolte nel secondo scavo che partirà a breve.

Oltre a Iris, verrà messa in campo, a partire dalla prima metà di novembre, anche una seconda fresa: «Anche se non credo che il suo viaggio cominci a breve, resta il fatto che le zone coinvolte nel secondo tratto potrebbero essere a rischio, perché il terreno non è omogeneo», motiva Cardosi. Il comitato No Tunnel Tav ha dichiarato che ha avuto la possibilità di effettuare dei sopralluoghi, quando è stato reso possibile. Ma nessuna visita ha permesso ai membri di controllare la sicurezza delle operazioni svolte: «Il cantiere è impressionante, ma noi ribadiamo l'importanza di accedere agli atti. Solo così, in caso di processo civile, sarà possibile difendere le famiglie coinvolte».
 

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