Il Tirreno

EMPOLI. Uno sfogo duro e schietto. Aurelio Andreazzoli non è il tipo che le manda a dire. E dopo la partita persa 3-0 contro il Milan – nel pomeriggio di domenica 7 gennaio – si è lasciato andare polemizzando contro il Var. Alla base delle sue parole c’è la decisione del direttore di gara di assegnare al Milan un calcio di rigore, nel primo tempo. Proprio grazie al tiro dal dischetto – decretato dopo revisione al Var per un tocco di “polpastrelli” di un calciatore dell’Empoli –, che è poi valso il momentaneo 2-0 di Olivier Giroud.

 «Mi chiamate a parlare di una cosa di cui non vorrei parlare - dice Andreazzoli in conferenza stampa a chi gli chiede di commentare le decisioni dell’arbitro –. Io non parlo dell'arbitro, parlo del regolamento, è una schifezza. Che un polpastrello condizioni una gara e anche il futuro di una squadra, ma su. C'è il regolamento che deve dirci se è volontario o meno. Si tratta di un polpastrello, io non l'ho nemmeno voluto rivedere. Tutte le sere si parla soltanto di Var, invece di parlare del gioco, lo ripeto è una schifezza. Io non ce l'ho con gli arbitri che sono dentro a questo meccanismo e anche loro ci stanno capendo poco, anzi devono sopportarlo. Ci sono mille interpretazioni – ha concluso l’allenatore – non ci si capisce più niente con la stessa situazione che viene gestita in modo diverso. Basta vedere quello che è successo qui con la Lazio e la stessa cosa a parti inverse non è stata fatta a Cagliari. Non va bene perché si va a perdere di credibilità e ne va del futuro di questo sport, la gente cosi non ci capisce più niente e invece di agevolare si va ad incasinare il tutto. Poi ripeto, parliamo di un polpastrello, un polpastrello».