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Ucciso per uno scambio di persona, a Certaldo cinque nuovi alberi per Maati. E la famiglia chiede giustizia

di Giacomo Bertelli

	Gli amici di Maati durante l’evento per ricordare il giovane Maati (nella foto a dx) ucciso a Campi Bisenzio per uno scambio di persona
Gli amici di Maati durante l’evento per ricordare il giovane Maati (nella foto a dx) ucciso a Campi Bisenzio per uno scambio di persona

Nel parco “Liberatutti” piantati un salice e quattro aceri rossi davanti a una comunità unita nel ricordo del ragazzo ammazzato lo scorso 29 dicembre

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CERTALDO. L’albero come segno di vita e speranza per un futuro migliore. È questo il messaggio che arriva dal partecipato evento che si è tenuto ieri mattina al parco “Liberatutti” di Certaldo in ricordo del giovane Maati, il 17enne certaldese ucciso a Campi Bisenzio lo scorso 29 dicembre per uno scambio di persona.

L’iniziativa del comitato

L’iniziativa, voluta dalla famiglia di Maati e da tutti gli amici, è il primo concreto gesto del comitato che è nato nelle scorse settimane che vuole continuare a coltivare il ricordo non solo di un giovane morto in circostanze assurde, ma anche dar vita a una serie di iniziative che possano permettere agli adolescenti di trovare ascolto, conforto e positività in una società che sembra non attenderli.

Cinque simboli di vita

Sono stati piantumati quattro aceri rossi e un salice, di fronte a una comunità che ha partecipato in massa, rispondendo presente a questo importante appuntamento. Tutti gli amici erano presenti, con la maglietta del comitato e con cartelli in cui sono stati scritti termini che indicano valori come amicizia, empatia, rispetto e amore. Nelle loro mani alcune poesie, in ricordo dell’amico che non c’è più, ma che vivrà per sempre nei cuori di chi lo ha conosciuto.

Voglia di rinascita

Il sindaco di Certaldo, Giovanni Campatelli, ha introdotto questo momento così toccante: «Siamo qui per partecipare a un momento toccante e di speranza. Ho conosciuto i genitori di Maati, non il giovane. Questo è forse il dolore più grande che si può abbattere su un genitore e la nostra presenza qui è un passo verso un mondo più giusto per un futuro migliore. Silvia, madre di Maati, ha ricordato il significato degli alberi piantati: «È una forte riflessione sulla vita, un simbolo di speranza e rinascita. L’acero rosso rappresenta l’amicizia, come era Maati, generoso e leale. Il salice invece per i cristiani rappresenta la purezza e il dolore».

Il figlio di tutti

La Fondazione Caponnetto, presente con Ornella Rosolino, ha evidenziato la necessità di dare voce e ascolti ai giovani: «Poteva essere il figlio di tutti. Viviamo in un mondo strano, dove le cose più semplici sono diventate più difficili. La scuola, così come i genitori, fanno quello che possono, ma spesso non si riescono a capire i problemi. Occorre creare un contatto con i ragazzi, così come non aver pausa di una divisa, come quella dei carabinieri che sono qui con noi e che ci possono aiutare».

Vicenda inspiegabile

Per la Misericordia di Certaldo, l’intervento di Maurizio Chinaglia: «Ci sono dolori grandi e inspiegabili, noi stiamo reagendo a una tragedia con segnali di speranza». Don Rolando Spinelli, parroco di Certaldo ha parlato di «un momento importante all’inizio della settimana santa, dove con la resurrezione che si avvicina, la morte può schiacciare e portare a sentimenti di distruzione ma anche a occasioni di riflessione».

Presa di responsabilità

La sindaca di Castelfiorentino, Francesca Giannì, ha parlato di giustizia: «Non c’è solo una famiglia, tutti noi attendiamo che chi di dovere faccia il suo corso». Lorenzo Ballerini, assessore alle politiche sociali del Comune di Campi Bisenzio, ha parlato di una «presa di responsabilità collettiva», mentre intanto i ragazzi hanno letto alcune poesie come «coloro che abbiamo perduto sono ovunque noi siamo».

Lacrime e preghiere

Grande commozione infine ancora per le parole di mamma Silvia che ha incalzato i presenti in un ricordo eterno per suo figlio, in attesa della giustizia. Farid, il padre, ha recitato una preghiera, prima dell’atto finale della piantumazione. Un cerchio perfetto al parco “Liberatutti”, dove cittadini, associazioni ed istituzioni, si sono stretti attorno al dolore di una famiglia. L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo della Misericordia di Certaldo, la Parte Guelfa e i Cavalieri del Tau.


 

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