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Ucciso a 17 anni: «Giustizia e verità per Maati». Ora è caccia a possibili indizi

di Giacomo Bertelli

	Il ricordo del 17enne morto a Campi Bisenzio
Il ricordo del 17enne morto a Campi Bisenzio

Il ricordo e l’appello in campo per il 17enne ucciso a Campi Bisenzio. Gli inquirenti mettono nel mirino alcune auto, scattano le verifiche

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GAMBASSI TERME. Proseguono senza soste le indagini per cercare di far luce sull’omicidio di Maati Moubakir, il 17enne certaldese ucciso lo scorso 29 dicembre a Campi Bisenzio con cinque coltellate.

A finire nel mirino degli inquirenti sono state alcune auto, oggetto di verifiche, che potrebbero rivelare indizi utili per cercare di ricostruire le varie fasi che hanno portato alla morte del 17enne, per la quale sono indagati due ventenni con l’accusa di concorso in omicidio volontario. Altre tre persone, non sul registro degli indagati, sono state individuate dagli inquirenti e potrebbero essere coinvolte nell’omicidio.

Nell’attesa che il quadro possa assumere contorni più chiari, si avvicina la data dell’autopsia, fondamentale per dare ulteriori indizi alla ricostruzione dell’accaduto. Dopo l’esame autoptico, la salma sarà esposta prima alle cappelle del commiato di Firenze e poi arriverà alla cappella del cimitero della Misericordia di Certaldo, infine al cimitero comunale. Questa la volontà espressa dalla famiglia, presente ieri (sabato 4 gennaio) alla partita che si è disputata a Casenuove, con gli Juniores del Gambassi Terme che hanno giocato con il lutto al braccio e osservato un minuto di silenzio per ricordare il loro ex compagno di squadra.

I genitori, i fratelli e la sorella minore di Moubakir sono stati sommersi dalla vicinanza e dall’abbraccio delle tante persone che hanno deciso di assistere alla partita, il cui incasso (oltre 400 euro) è stato donato alla famiglia del 17enne. Lacrime e rabbia. Ma anche una richiesta di giustizia che ha unito i tanti spettatori. Un appello comune a fare un passo in avanti ad eventuali testimoni o a chi può dare indizi utili per fornire il prima possibile le risposte che la famiglia, assistita dall’avvocato Filippo Ciampolini, chiede e cerca. «Mettere un punto», ha ripetuto la madre, e poi pensare al futuro.

Uno striscione in campo “Giustizia per Maati”, a ribadire l’appello. Il volto del 17enne stampato sui fogli di carta che alcuni spettatori hanno esposto sugli spalti con un invito alla verità e alla giustizia. Lo stesso che chiede la madre del 17enne, Silvia Baragatti. Appello che verrà ripetuto anche questa mattina, domenica 5 gennaio, a Campi Bisenzio, in via Tintori, il luogo della tragedia dove si terrà un momento di raccoglimento. Baragatti ha annunciato al sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri, la sua presenza, insieme a quella di tutta la sua famiglia, all’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale fiorentina che vuole tenere accesa i riflettori «contro ogni forma di violenza». 

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