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L’operazione

Empoli, foto e video pedopornografici su pc e smartphone: arrestato

di Danilo Renzullo
Empoli, foto e video pedopornografici su pc e smartphone: arrestato

Migliaia i file che gli uomini della polizia postale di Firenze hanno rinvenuto

22 novembre 2024
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EMPOLI. Prima la segnalazione, poi il monitoraggio, infine il blitz in una casa di Empoli che ha permesso di concludere un’operazione iniziata settimane fa e chiusa nei giorni scorsi con l’arresto di un 60enne accusato di detenzione di video e immagini di natura pedopornografica. Migliaia i file che gli uomini della polizia postale di Firenze hanno rinvenuto nel computer e negli smartphone dell’uomo a seguito di una perquisizione in casa che ha permesso l’arresto in flagranza del 60enne.

L’uomo è finito in manette al termine di un’indagine scattata a seguito di una segnalazione partita dopo un’attività di monitoraggio del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (Cncpo) del servizio polizia postale e per la sicurezza cibernetica, attivo principalmente nella «ricerca di spazi virtuali clandestini dove si offrono immagini e filmati di minori abusati».

Secondo quanto ricostruito, sarebbero state le migliaia di download a permettere agli agenti non solo di monitorare il “traffico” su internet delle immagini e dei video con minorenni abusati (o comunque, immagini e video a sfondo sessuale con la presenza di minori), ma anche di individuare il destinatario di quei file. Una ricostruzione che ha permesso di avviare un’indagine e far scattare successivamente una perquisizione a casa dell’uomo. Durante i controlli, è stato rinvenuto una sorta di archivio digitale dell’orrore: migliaia le foto e i video conservati nelle memorie di un computer e di alcuni smartphone trovati nell’appartamento del 60enne.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, si è conclusa nei giorni scorsi con l’arresto in flagranza dell’uomo, che rischia fino a cinque anni di carcere, effettuato nel suo appartamento di Empoli, dove è scattato il blitz degli uomini della polizia postale di Firenze. Secondo quanto emerso, proprio il possesso dell’ingente quantità di contenuti multimediali pornografici, realizzati con l’utilizzo di minorenni, avrebbe consentito agli agenti di procedere subito con l’arresto, interrompendo immediatamente quello che da mesi – o probabilmente anni – era una sorta di “mercato” virtuale dell’orrore. Alle migliaia di download di immagini e video, scaricati da siti web “clandestini” – finiti però nella rete di monitoraggio della polizia – non sarebbe seguita la divulgazione. O almeno, secondo la prima analisi della polizia postale, non sarebbero emerse tracce di un “traffico” in uscita dal computer e dagli smartphone dell’uomo, che secondo l’accusa scaricava da tempo un gran quantitativo di file pedopornografici, senza diffonderli. 




 

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