Empoli, nuovo stadio: «Sì alla riqualificazione del Castellani ma…»
Il Comitato di cittadini: «Favorevoli al restyling dell’impianto sportivo senza però stravolgere la natura e le finalità urbanistiche di Serravalle»
EMPOLI. Concluso il percorso partecipativo “StadioInsieme”, promosso dal Comune, non si spengono i riflettori sul futuro del Castellani e del quartiere di Serravalle. Con i Comitati che, in attesa della conferenza dei servizi sul progetto presentato dall’Empoli Fc, dove confluiranno una parte delle richieste emerse dal percorso “popolare” alla quale nelle sue varie tappe hanno partecipato centinaia di persone, continuano a chiedere una revisione del piano di riqualificazione. Modifiche strutturali, ma non solo. Il comitato “Stadio sì, ma non così”, torna alla carica con una lettera inviata nei giorni scorsi al sindaco Alessio Mantellassi per chiedere di «bilanciare» i vari interessi in campo. A partire da quelli che «riguardano direttamente i cittadini: il lavoro, la salute e la qualità della vita». «È evidente che la manutenzione dello stadio debba essere fatta con urgenza, ma è meno evidente come un intervento di ammodernamento debba trasformarsi in uno stravolgimento di una città», sottolinea il Comitato che chiede di non «snaturare» un quartiere, Serravalle, «pensato con lungimiranza come vero e proprio polmone verde e sportivo per la città». «Crediamo che la realizzazione di un progetto come quello proposto vada a cambiare la vocazione reale del quartiere da sportiva-naturalistica a commerciale», aggiunge il Comitato puntando il dito soprattutto contro «le concessioni richieste dall’Empoli a fronte dei costi sostenuti per procedere alla ristrutturazione dello stadio: concessione di un diritto di superficie, a titolo gratuito, per 73 anni; la cessione del diritto di proprietà, a titolo gratuito, del Sussidiario con cambio di destinazione d’uso; la realizzazione di una struttura commerciale e servizi e l’esenzione di da Imu e Taric».
«Siamo molto favorevoli ad una ristrutturazione del “Carlo Castellani” – specifica il Comitato –, ma solo se in armonia con l’edificato esistente e con le finalità urbanistiche con cui è stato concepito il quartiere». A partire da quelle «naturalistiche e sportive», che il gruppo di residenti rivendica anche per il futuro progetto. «Immaginiamo – evidenzia – una struttura che sia utilizzata solo per le varie attività sportive della città, non solo per il calcio, aperta all’utilizzo pubblico e alla fruizione di tutti cittadini. Deve essere una struttura che tenga di conto dei volumi degli edifici limitrofi e non creare un “bulimico panettone” con finalità commerciali, che snaturerebbe la struttura urbanistica del quartiere causando un sicuro peggioramento della qualità della vita dei suoi abitanti e di coloro che ci lavorano. Inoltre – conclude il gruppo di residenti –, date le dimensioni della nostra città, è facilmente prevedibile che tale impatto ricadrà anche al di fuori del quartiere di Serravalle, investendo il tessuto socio-economico di tutta Empoli. Siamo disponibili a sostenere scelte che consentano di ristrutturare lo stadio, rendendolo funzionale e sicuro per i suoi diversi fruitori, entro costi accettabili in termini di impatto sociale, economico ed ambientale, per la nostra comunità».
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