Il Tirreno

Dolcezze

Rosignano, il gelatiere in finale di Coppa Italia: «Così ho scoperto l’arte del gusto»

di Claudia Guarino
Marco Bettini durante la finale di Coppa Italia a Roma
Marco Bettini durante la finale di Coppa Italia a Roma

Marco Bettini è al timone della Veneta di Castiglioncello dal 1997

22 novembre 2024
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ROSIGNANO. Per la prima prova della Coppa Italia ha portato il gelato al castagnaccio perché «volevo presentarmi con i sapori della mia Toscana». Poi ha lavorato mascarpone, cioccolato e basilico. E poco importa che alla fine non abbia guadagnato l’ingresso alla finalissima a cinque, per Marco Bettini la soddisfazione è tanta considerando che «era la prima volta che partecipavo a una gara simile. Il livello di questa competizione, peraltro, è molto alto, quindi ho imparato molto». Ma andiamo con ordine.

La competizione

Dal 14 al 16 novembre contestualmente all’11esima edizione di Excellence Food Innovation, allo Stadio Olimpico di Roma si è svolta la terza edizione della Coppa Italia di Gelateria organizzata dall’Associazione Italiana Gelatieri. Si tratta di una competizione nazionale a cui che, come si legge sul sito dell’associazione, «i migliori gelatieri italiani si sfidano in tappe di selezione su tutto il territorio nazionale. La competizione culmina in una grandiosa finale, dove i 25 talenti selezionati si contendono il prestigioso titolo di Campione d’Italia». Che quest’anno è andato a una gelatiera di Firenze.

La fase a tappe

Ma in questa edizione della Coppa Italia tra i partecipanti c’era anche il maestro gelatiere Marco Bettini, dal 1997 al timone della gelateria La Veneta di Castiglioncello e formatore nella Fabbri di Bologna. «Alla fase a tappe – racconta Bettini – partecipano circa 500 gelatieri. E in ogni tappa viene assegnato un tema. Io ho partecipato alla tappa di San Marino dove protagonista era il Passito». E l’artigiano di Castiglioncello la sua tappa l’ ha vinta, guadagnandosi in questo modo l’accesso alla finale romana.

La finale

La prima prova della competizione prevedeva la produzione di gelato con gusto a piacere, mentre la seconda prova consisteva in una scatola misteriosa all’interno della quale i partecipanti hanno trovato, tra le altre cose, mascarpone ed erbe aromatiche. In cinque, alla fine, sono passati alla finalissima, concorrendo per il titolo di miglior gelatiere d’Italia.

«Gelatiere per caso»

«Per quanto mi riguarda non avevo mai partecipato a una competizione di questo tipo – spiega Marco Bettini – e mi piacerebbe riprovarci in futuro». Poi lancia un messaggio, che è anche quello dell’Associazione Italiana Gelatieri. «Non ci si improvvisa gelatieri – dice – ma serve una lunga formazione e bisogna sempre puntare sulla qualità delle materia prime». Ma Bettini come ha cominciato il suo percorso? «L’ho iniziato, un po’ per caso, 27 anni fa. Mi piaceva lavorare durante la stagione estiva in modo tale da avere l’inverno libero. Poi alcune persone mi hanno fatto capire che formandosi e apprendendo sempre di più si può riuscire ad arrivare a un buon livello». Anche alla finale della Coppa Italia. «Ma bisogna ricordare che nella vita non si finisce mai di imparare». 


 

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