Il Tirreno

Case, scuole e sociale per il futuro di Firenze

Case, scuole e sociale per il futuro di Firenze

Qualità della vita dalle misure contro l’emergenza abitativa ai nuovi asili: ecco gli impegni presi dal comune

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L’amministrazione comunale guidata da Dario Nardella, che raggiungerà a giugno il traguardo finale del secondo mandato, è da dieci anni impegnata a fronteggiare le sfide abitative e sociali della città di Firenze, dalla casa all’istruzione, dall’assistenza agli anziani a quella dei senza dimora, dalle esigenze delle famiglie con minori a quelle dei cittadini immigrati. Un piano speciale per 500 case popolari, per esempio, è stato lanciato a luglio scorso con l’obiettivo di recuperare 500 nuovi alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica attraverso il recupero di abitazioni vuote, già in parte assegnate alle famiglie in graduatoria. Parallelamente, il Comune ha destinato risorse significative all’istruzione, con un bilancio che riflette l’attenzione verso i cittadini e le esigenze attuali senza aumentare le tasse. Gli investimenti si concentrano sull’edilizia scolastica e sull’utilizzo dei fondi europei per migliorare le strutture educative e realizzare spazi sicuri e accoglienti. Più posti ci saranno anche negli asili nido, con nuove costruzioni finalizzate ad aiutare le famiglie a conciliare vita privata e lavorativa. Sul fronte dell’assistenza agli anziani, il progetto del Villaggio Montedomini rappresenta una nuova frontiera nell’offerta di servizi integrati per i cittadini over 65 fragili autosufficienti. Con mini-appartamenti a canone calmierato e servizi sociosanitari integrati, il Villaggio si propone di favorire una migliore qualità della vita con un approccio innovativo. Agli anziani sono dedicati progetti importanti come quello degli orti sociali, che li vede in prima linea nel prendersi cura degli appezzamenti di terreno dati in concessione dal Comune. Inoltre, l’amministrazione ha dimostrato in questi anni un occhio di riguardo nei confronti dell’integrazione dei cittadini immigrati attraverso lo Sportello Immigrazione, che fornisce supporto per le pratiche burocratiche e l’accesso ai servizi della città. Un’inclusione che riguarda anche chi, come i senza dimora, molto spesso vive in condizioni di vulnerabilità e può trovare ospitalità nelle strutture di accoglienza.

Case popolari il maxi intervento lanciato nell’estate del 2023 risponde all’emergenza abitativa puntando ad abbattere le liste d’attesa e le diseguaglianze sociali

Un piano da 500 alloggi di edilizia pubblica

Il tema delle case popolari è una questione che tocca da vicino le famiglie. Per questo motivo, a Firenze, continua l’impegno del Comune per rendere disponibili alla città il maggior numero di alloggi popolari possibili e far fronte alle necessità abitative con un piano speciale lanciato a luglio scorso. Nello specifico, si tratta di un progetto per recuperare 500 nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica sfruttando abitazioni vuote da poter assegnare subito alle famiglie in graduatoria. Di questi, 350 alloggi sono già stati recuperati e assegnati, 51 solo nel mese di gennaio. Grazie a questo piano speciale finanziato dal Comune si stima di assegnare, da giugno 2019 a giugno 2024, oltre 800 alloggi alle persone in graduatoria ordinaria con bando o in emergenza sfratti. A lanciare il piano il sindaco Dario Nardella e l’assessora alla casa Benedetta Albanese: «Vogliamo rispondere al bisogno abitativo della nostra città e lo facciamo con risorse a nostra disposizione, mettendo la casa al centro», ha dichiarato Albanese in occasione della conferenza stampa, alla quale ha partecipato il presidente di Casa Spa Luca Talluri. Dopo l’operazione sugli affitti turistici brevi, dunque, è stata la volta di un piano che ha l’obiettivo di abbattere le liste di attesa e combattere le diseguaglianze sociali, dando nuovi strumenti e possibilità alle fasce di popolazione in difficoltà.

LE RISORSE

Le risorse messe in campo per i cittadini sono tante e testimoniamo la volontà del Comune di dare una svolta all’assegnazione delle case popolari, puntando a velocizzare le abitazioni a disposizione da poter ristrutturare e assegnare in tempi brevi. Il piano straordinario sulla casa, infatti, ha messo a disposizione della cittadinanza 7 milioni di euro dal bilancio di Palazzo Vecchio, in parte grazie al fondo Pon Metro Plus dell’Unione Europea. Le risorse straordinarie si sommano ai contributi extra-comunali regionali (in media un milione e mezzo di euro all’anno). Una soluzione, dunque, per chi si trova in un momento di fragilità e che per uscirne ha bisogno dell’aiuto della propria città. A luglio scorso, Firenze contava circa 800 alloggi di risulta, cioè quelle case ERP rimaste libere per finita locazione dell’assegnatario. Mediamente, 200 alloggi all’anno tornavano nella disponibilità di Casa Spa, ma per la riassegnazione occorreva una ristrutturazione di circa 20-25mila euro. I fondi della Regione Toscana consentivano di ristrutturare circa 70 appartamenti, ai quali si aggiungevano circa una trentina di case ristrutturate all’anno con i soldi incassati dai canoni di locazione. In media, quindi, le case in attesa di ristrutturazione aumentavano di 100 ogni anno, fino ad arrivare agli 800 alloggi vuoti di luglio scorso. In questo quadro si è inserito il piano straordinario del Comune, il cui ruolo è stato quello di implementare una risposta rapida ed efficace alle esigenze dei fiorentini. Una soluzione, dunque, per chi si trova in un momento di fragilità e che per uscirne ha bisogno dell’aiuto della propria città.

La misura un sostegno concreto per le famiglie economicamente più fragili e a rischio morosità

Ecco il contributo per aiutare chi è in difficoltà con l’affitto

In un periodo storico nel quale i prezzi degli affitti continuano a salire, soprattutto nelle grandi città italiane come Firenze, trovare il giusto equilibrio tra esigenze dei cittadini e di chi mette a disposizione le proprie abitazioni diventa una questione cruciale. Affrontare l’emergenza abitativa, infatti, non vuol dire solamente fornire nuovi alloggi al servizio di chi ne ha bisogno, ma anche aiutare famiglie, studenti e cittadini a far fronte al pagamento degli affitti. Ai sette milioni di euro previsti per la riqualificazione delle case popolari il Comune di Firenze ha aggiunto i tre milioni destinati al bando per il contributo affitti. Un bando che è stato possibile grazie allo sforzo del Comune, che ha utilizzato una parte dei fondi del Pon Metro Plus, ai quali si è aggiunto un contributo della Regione Toscana pari a 193.409 euro. Il risultato è una misura fondamentale per chi fa affidamento sulla propria città per affrontare le scadenze dei pagamenti dell’affitto. Una risposta forte e chiara da parte della città a sostegno delle persone in difficoltà, dunque, che non riescono a far fronte alla spesa per la casa e necessitano di un supporto in più. «Il contributo affitto è una misura che in un momento difficile come quello odierno serve più che mai - ha dichiarato l’assessora alla casa, Benedetta Albanese, in occasione della presentazione del bando - ed è un aiuto concreto per le famiglie economicamente più fragili ad evitare la morosità». Sono in media duemila le famiglie che il Comune è arrivato ad aiutare negli ultimi tre anni e l’impegno è di continuare su questa strada. Un percorso orientato a dare soluzioni a chi ne ha bisogno e ad assicurare a ognuno una casa. Per questo motivo, è stato deciso un ulteriore sforzo indirizzato verso i cittadini, raddoppiando l’investimento per dare una risposta ai fiorentini in difficoltà.

A chi era rivolto

Il bando era stato pensato per le fasce di popolazione in difficoltà, prevedendo di conseguenza alcuni requisiti specifici per partecipare. Il contributo ad integrazione del canone di locazione, infatti, è stato destinato ai nuclei familiari residenti nel Comune di Firenze, titolari di un regolare contratto di locazione, non titolari di diritti di proprietà su beni immobili e con un valore ISEE per l’anno 2023 inferiore a 16.500 euro. Tutti requisiti pensati per facilitare la partecipazione delle famiglie alle quali occorreva un aiuto economico per dare una risposta alle proprie necessità abitative. Non hanno potuto presentare domanda, invece, gli assegnatari di alloggi di ERP e i percettori della quota B del Reddito di cittadinanza.

Economia la delibera di previsione per gli anni 2024-26 punta su sicurezza urbana, ambiente e sociale senza modificare la pressione fiscale sui residenti

Nell’ultimo bilancio le tasse non aumentano

Ci sono welfare, cultura, sport, istruzione, verde pubblico, sicurezza, mobilità sostenibile e potenziamento dei servizi alla persona nel nuovo bilancio di previsione 2024-2026 di Firenze, l’ultimo sotto la guida di Dario Nardella. È tangibile la forte attenzione ai cittadini e ai problemi di estrema attualità senza toccare tasse e tariffe comunali, la maggior parte delle quali hanno canoni molto bassi e bloccati da oltre un decennio, e mettendo particolare impegno nella lotta all’evasione, dalla quale si prevede di recuperare nel 2024 oltre 32 milioni di euro, cifra che sarebbe un record per la città. Una strategia enfatizzata dallo stesso sindaco: la crescita va sostenuta e favorita senza far crescere la pressione fiscale.

SICUREZZA E VERDE PUBBLICO

La delibera di bilancio di previsione, presentata dall’assessore al Bilancio Giovanni Bettarini e approvata in giunta, prevede un rafforzamento dei servizi per i fiorentini, mirando a migliorare la qualità della vita e a garantire una maggiore sicurezza urbana. In particolare, sono stati destinati 4 milioni di euro aggiuntivi proprio alla sicurezza urbana e ulteriori risorse sono state allocate per l’ambiente e il verde pubblico. Una cifra che salirà, complessivamente, da 67 a 71 milioni di euro e che dimostra la grande attenzione dell’amministrazione sul tema.

INVESTIMENTI

Il bilancio evidenzia anche un impegno significativo sugli investimenti. In città sono in corso investimenti per 1.649 milioni di euro, con grande attenzione all’utilizzo dei fondi dell’Unione Europea “Pon Metro Plus”. Il sindaco Nardella ha sottolineato come sia il migliore dei suoi dieci anni da primo cittadino, in quanto non prevede aumenti di tasse o tariffe e allo stesso tempo si concentra su «interventi e risorse in favore del welfare, degli anziani, dei bambini, della cultura, dell’ambiente e dello sport, oltre a 4 milioni in più per la sicurezza».

PATTO PER LA RESIDENZA

Uno degli elementi chiave del bilancio è il “patto per la residenza”, un’iniziativa innovativa volta a favorire la residenza e a limitare gli affitti turistici brevi. Questo include incentivi per i proprietari immobiliari che passano da affitti turistici brevi a contratti a medio o lungo termine a favore dei residenti.

LOTTA ALL’EVASIONE

Con uno stanziamento di oltre 400 milioni per i servizi ai cittadini, gli investimenti previsti dal bilancio contribuiranno a costruire una base solida per il futuro della città, affrontando al contempo le sfide emergenti e ampliando l’accesso ai servizi di tutela per i cittadini.

Turismo

Dall’imposta di soggiorno un tesoretto di 77 milioni di euro

Una delle ragioni che hanno consentito di non toccare tasse e tariffe comunali risiede nel tesoretto dell’imposta di soggiorno che i turisti in visita nella città pagano per le prime 7 notti di soggiorno. Per quest’anno si prevede un incasso di circa 77 milioni di euro (l’anno scorso era stato di circa 71 milioni). Restano in vigore anche tutte le esenzioni: per i portatori di handicap e i loro accompagnatori, per i minori di 12 anni, per le forze dell’ordine, per chi assiste i degenti presso le strutture sanitarie, per i pazienti in day hospital, per gli studenti universitari, la protezione civile e vigili del fuoco in servizio, oltre ai dipendenti delle strutture ricettive. L’imposta di soggiorno sarà dedicata per oltre 35 milioni di euro al contributo trasporto pubblico locale, per 8,4 milioni in manutenzione del verde, 3,2 milioni alla manutenzione del patrimonio storico, 15 milioni ai servizi museali e la rimanente parte per eventi e servizi in ambito culturale.

Il bilancio 20224 tra le voci di spesa più importanti i 186 milioni destinati al trasporto pubblico

Le aliquote Irpef non cambiano e restano tra le più basse d’Italia

Il più importante capitolo del bilancio di previsione è dedicato agli investimenti: ne sono previsti di nuovi per oltre 500 milioni di euro per il 2024. La cifra raccoglie oltre 160 milioni per interventi nel settore sportivo, oltre 18 milioni che saranno utilizzati per l’edilizia residenziale pubblica, oltre 186 milioni destinati al trasporto pubblico locale e oltre 7 milioni in interventi per politiche sociali e famiglia. Il considerevole budget stanziato dal Comune di Firenze non ha però avuto contraccolpi sui cittadini. Nel 2024 si confermano invariate, e fra le più basse d’Italia, le aliquote dell’addizionale Irpef, ferme da 12 anni allo 0% sotto i 25mila euro di reddito e allo 0,2% sopra i 25mila euro di reddito (se fosse applicata l’aliquota media nazionale il gettito sarebbe di oltre 45 milioni di euro in più ogni anno, che invece non vengono chiesti ai fiorentini). Invariate anche la tariffa dei servizi sportivi e il prezzo di ingresso dei musei civici, la gratuità delle scuole dell’infanzia, delle mense scolastiche e dei servizi educativi. Invariate le tariffe ordinarie del “canone suolo pubblico” e tutte le aliquote Imu, ferme dal 2012, con il mantenimento delle agevolazioni già in essere come quella destinata agli immobili locati a canone concordato.

AZZERATA L’IMU SECONDA CASA

A queste agevolazioni viene aggiunto, con questo bilancio, l’azzeramento dell’Imu seconda casa ai proprietari di appartamenti che si trovano in area Unesco e che rinunciano agli affitti turistici brevi per passare a locazioni di medio e lungo termine. Una misura inserita per incentivare comportamenti virtuosi a favore della residenza in centro che si affianca alle altre già prese.

Famiglie l’offerta dei servizi educativi aumenta con la costruzione di quattro nuovi nidi e l’ampliamento e la riqualificazione di alcuni già esistenti

Nei nidi comunali fiorentini più posti disponibili

Conciliare vita lavorativa e cura dei propri figli è sempre più difficile nel mondo dinamico di oggi. Per aiutare i genitori, il Comune di Firenze è da sempre in prima linea nel proporre nuove soluzioni ai problemi delle famiglie. L’offerta del sistema integrato di servizi educativi, infatti, viene ampliata e ottimizzata attraverso la costruzione di quattro nuovi nidi: Nido Brucaliffo, Nido Bianconiglio, Nido Il Gigante Gentile e Nido delle Cascine. In molti nidi i lavori sono iniziati già nel 2023, in modo da avere la gran parte delle strutture pronte già nel corso del 2024. A questi si aggiungono gli interventi di ampliamento, riqualificazione e messa in sicurezza di alcuni dei nidi già esistenti. In entrambi i casi, sono stati utilizzati anche i fondi del PNRR. Inoltre, sono state attuate misure organizzative per abbattere le liste di attesa, per facilitare gli adempimenti richiesti per la misura regionale Nidi gratis e per accrescere il supporto economico alle famiglie. In prospettiva, il lavoro fatto durante il mandato dell’attuale amministrazione comunale porterà nel 2025-26, rispetto al 2019, a un aumento di posti nido e alla riorganizzazione delle capienze finalizzata a una risposta più efficace, che porterà in particolare a un aumento dei posti fruibili per i piccoli da 0 a 12 mesi. Questa riorganizzazione si avvale dell’attività di analisi della domanda e dell’offerta sul territorio fiorentino, finalizzata alla razionalizzazione e all’ottimizzazione della distribuzione dei posti.

LE PRINCIPALI AZIONI ATTIVATE

Sono quattro le principali azioni attivate per migliorare il servizio. In primis l’anticipo dell’apertura delle iscrizioni da aprile a gennaio-febbraio. Inoltre, è stata attivata la possibilità per le famiglie di scegliere fin da subito se frequentare un servizio dell’offerta comunale (diretta, appalto o acquisto posti) o un servizio privato accreditato con richiesta di contributo erogato dall’amministrazione comunale (buono servizio su base ISEE per famiglie con ISEE fino a 50.000 euro). A coloro che hanno fatto domanda di nido comunale e non hanno ottenuto il posto è stata riservata una successiva finestra in cui poter richiedere un servizio privato con relativo contributo comunale. L’offerta, poi, è stata riorganizzata, anche con la collaborazione dei gestori nell’ottica della collaborazione pubblico-privato, con una revisione della composizione dei gruppi di bambini e un adeguamento delle strutture sia a livello di spazi e materiali che di personale sia per quanto riguarda i nidi comunali e quelli a gestione indiretta e privati. L’obiettivo è disporre di un numero maggiore di posti della fascia piccoli e di più servizi che garantiscono il tempo “lungo” (orario pomeridiano fino alle 16.30). Infine, sono state implementate azioni di supporto economico alle famiglie. Oltre ai Buoni servizio comunali e alla possibilità per le famiglie di richiedere agevolazioni tariffarie ed esenzioni sulla base dei criteri sempre aggiornati e approvati dalla Giunta comunale, nell’ultimo anno è stata fondamentale la funzione della Direzione Istruzione per facilitare concretamente le famiglie nella richiesta e fruizione del contributo regionale Nidi gratis.

Il progetto

Il rispetto per l’ambiente si impara da piccoli con “Pollicino verde”

Rispetto dell’ambiente ed educazione sono due tematiche strettamente legate. La strada verso la sostenibilità, infatti, si costruisce un passo alla volta creando una consapevolezza diffusa già a partire dai primi anni di vita. I nidi e le scuole dell’infanzia, da questo punto di vista, hanno un ruolo fondamentale. Per questo motivo è stato ideato il progetto “Pollicino verde”, che si rivolge a famiglie con bambini di età compresa tra 0 e 6 anni con l’intento di promuovere la conoscenza e l’applicazione di metodi educativi basati sull’esperienza diretta della natura e sul rispetto dell’ambiente. Il progetto è in costante ampliamento, grazie alla collaborazione con il personale dei nidi e delle scuole ma anche di Enti, Associazioni e Istituzioni, e di altre realtà comunali come le Biblioteche e i musei nell’ottica del lavoro di rete per valorizzare l’outdoor urbano: nel 2023 ad esempio sono state 24 le collaborazioni attivate. In tutta la città, nei mesi di maggio e giugno, vengono proposti incontri green sia dal punto di vista degli spazi che delle tematiche trattate. Le opportunità offerte, tutte gratuite, sono tante, nell’ultima edizione più di 90 in moltissimi luoghi della città, dai più prestigiosi come i giardini dell’iris e l’Orto botanico agli spazi verdi dei quartieri, con il coinvolgimento di circa 1.200 utenti. Nuovi spazi sono stati via via inseriti nella ricca offerta del progetto pensato e organizzato dal coordinamento pedagogico in collaborazione con il personale dei servizi e scuole anche non gestiti direttamente e privati. Un progetto di rete a tutti gli effetti che testimonia il radicamento del sistema educativo integrato nel tessuto cittadino. Nell’ultimo anno all’offerta consueta si sono aggiunti giardino delle Rose, Orto Botanico, Manifattura Tabacchi e 11 nuovi giardini comunali. Partecipazione e gradimento sono stati come sempre molto alti a sottolineare l’importanza di questo tipo di risposte di qualità al bisogno di bambini e famiglie di vivere esperienze educative interessanti all’aperto, riconquistando spazi urbani poco utilizzati o non sempre valorizzati.

EDUCAZIONE ALIMENTARE. IL COMUNE HA RIDEFINITO LA GESTIONE PUNTANDO SUL MODELLO IN HOUSE

Così è migliorata la qualità delle mense scolastiche

L’impegno del Comune di Firenze per il miglioramento del servizio offerto dagli istituti scolastici si riflette anche sulla qualità delle mense scolastiche. In questa direzione andava la delibera contenente l’atto di indirizzo per la ridefinizione della gestione del servizio di refezione scolastica approvata nell’estate del 2021. Salutando con soddisfazione la delibera, in quella occasione l’assessora all’Educazione, Sara Funaro, affermò che si trattava dell’inizio di un percorso per arrivare a «un nuovo modello di gestione che soddisfi standard qualitativi sempre più elevati e in cui la parte pubblica sia protagonista», per ottenere un’educazione alimentare esaustiva e standard qualitativi elevati. La conseguenza fu un bando di gara che l’assessora Funaro definì «sperimentale», che tra le novità annoverava l’assenza di ribasso economico, prezzo fisso del pasto per il Comune e obbligo per le aziende di presentare un progetto di riassorbimento del personale. Il bando, lanciato a fine settembre 2021, aveva un valore totale stimato di poco più di 32 milioni di euro. A dicembre 2022 arriva invece la decisione, con delibera, di ridefinire il sistema di gestione della mensa scolastica, lavorando al passaggio da un modello gestionale del servizio in appalto a un modello in house, previa valutazione necessaria per l’ingresso del Comune di Firenze nella società partecipata selezionata.

CENTRI COTTURA

Attualmente i Centri Cottura del Comune di Firenze sono 15, impegnati nel fornire ogni giorno alti standard qualitativi. La qualità del servizio è assicurata anche dalle Linee Guida per la refezione scolastica e dalle Linee Guida per le Commissione Mense. All’interno del piano di miglioramento della qualità del servizio di refezione scolastica, inoltre, è previsto il monitoraggio e il rilievo del gradimento del servizio tramite indagini rivolte a bambini, famiglie e corpo docente. I risultati hanno permesso di migliorare la predisposizione dei menù e la gestione del servizio. Infine, nel corso degli anni scolastici 2022-2023 e 2023-2024 sono stati pensati vari progetti per avvicinare gli alunni alla refezione scolastica come base iniziale per progetti di educazione alimentare futuri. Un progetto riguardava gli alimenti di altri Paesi e della tradizione toscana, mentre con un altro, attraverso il progetto “Uga la Tartaruga”, si è cercato di costruire una relazione con i bambini rispondendo con un pasto da loro richiesto tramite la “Cassetta di Uga”. A questi si aggiungono le visite ai Centri Cottura.

Un protocollo contro il fenomeno della dispersione

Sul versante dell’abbandono scolastico, il Comune di Firenze è da sempre attento a monitorare i numeri del fenomeno. Nel corso dell’anno scolastico 2022-2023 sono pervenute 112 segnalazioni per mancata o irregolare frequenza, a fronte delle 81 dell’anno precedente. È stato registrato, quindi, un aumento rispetto all’anno scolastico precedente, che evidenzia come un dialogo costante tra l’Ufficio Scolastico regionale, le istituzioni scolastiche del territorio fiorentino, gli enti di formazione professionale operanti nel territorio comunale e gli uffici competenti del Comune di Firenze ha comportato una maggiore attenzione nella definizione delle strategie e degli strumenti da utilizzare per prevenire e contrastare tale fenomeno complesso. Per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, l’amministrazione ha sottoscritto un protocollo con l’Ufficio scolastico regionale - Ufficio territoriale di Firenze. Nello specifico, a fronte delle 112 segnalazioni, i minori in dispersione scolastica sono 13, tutti seguiti dai Servizi Sociali territoriali in quanto presentano situazioni di elevata complessità. Fra le segnalazioni, 38 provengono dalle scuole primarie, 34 dalle scuole secondarie di 1° grado e 40 dalle secondarie di 2° grado. Di queste, 57 sono state inviate alla Polizia Municipale, 40 sono state inviate ai Servizi Sociali, 15 sono state gestite attraverso contatti diretti dell’Ufficio con le scuole, che hanno permesso, nella quasi totalità dei casi, di risolvere la situazione, in altri di approfondirla al fine di individuare le strategie da adottare. Le segnalazioni per mancata frequenza nell’anno scolastico 2019-2020 erano 74, mentre per l’anno scolastico in corso sono 42 e per la maggior parte riguardano alunni stranieri.

Gli interventi i nuovi edifici e quelli riqualificati rispettano gli standard più elevati sull’efficientamento energetico, le norme antisismiche e antincendio

Sicure e green, le scuole della città si rinnovano

Per gli interventi di edilizia scolastica portati avanti dal Comune di Firenze è arrivato il momento della pagella. Un punto della situazione che arriva alla fine del primo quadrimestre di un anno scolastico che vede sui banchi 29.570 studenti fiorentini e che era stato inaugurato dalla visita del sindaco Dario Nardella ai bambini, agli insegnanti e al personale della scuola dell’infanzia Dionisi in via Cambray Digny, interessata nel 2023 da importanti interventi di adeguamento strutturale ed efficientamento energetico per oltre 700.000 euro. Un incontro simbolico in un luogo simbolico.

GLI OBIETTIVI RAGGIUNTI

Dal 2019 al 2023, l’impegno economico finalizzato alla realizzazione delle opere è di 92 milioni per un totale di 278 interventi, tra i quali trovano spazio nuove edificazioni e ristrutturazioni di un certo rilievo. Un importante impulso agli interventi si deve al PNRR, un’occasione importante per la riqualificazione del patrimonio scolastico comunale, che ha permesso di stanziare fondi per asili nido e scuole dell’infanzia, mense scolastiche, sostituzione di edifici, efficientamento energetico per la tutela del territorio e della risorsa idrica, rigenerazione urbana e housing sociale. L’impegno del Comune si è indirizzato anche verso corposi interventi di miglioramento sismico (in attuazione di un piano pluriennale di intervento) e adeguamento statico. Dopo l’attivazione di uno studio teorico/sperimentale sul comportamento complessivo di tutti gli edifici ad uso scolastico, sono stati selezionati quelli in cui era necessario un urgente miglioramento sismico delle strutture più critiche, e successivamente gli interventi sono stati eseguiti. All’adeguamento sismico si è affiancato anche l’adeguamento antincendio, sia con riferimento alle scuole che agli asili nido. Sul versante delle manutenzioni straordinarie, sono stati impiegati oltre 20 milioni di euro per il mantenimento in efficienza degli edifici scolastici, tra messa in sicurezza, consolidamenti, miglioramento delle condizioni di comfort e vivibilità, ristrutturazione dei servizi igienici e rifunzionalizzazione degli spazi. A questi si aggiungono gli interventi di correzione e miglioramento acustico, poiché diversi istituti scolastici sono frequentati da alunni con disabilità uditiva, correggendo i parametri sonori dove necessario. Infine, durante il mandato dell’attuale amministrazione comunale si è proceduto ad adeguare le strutture scolastiche, in corrispondenza dell’emergenza sanitaria, alle disposizioni conseguenti al Covid.

Nel 2023 quasi 2.500 iscrizioni ai centri estivi

Uno strumento importante per venire incontro alle esigenze educative e di socializzazione dei bambini e ai bisogni organizzativi dei genitori in un’ottica di conciliazione dei tempi di vita-lavoro: i centri estivi del Comune di Firenze consentono ai più piccoli di fare esperienze formative stimolanti mentre ai genitori offrono un utile servizio di sostegno nel periodo di sospensione estiva delle attività scolastiche. I centri estivi comunali favoriscono la piena partecipazione sociale e rappresentano luoghi di inclusione nei quali tutti i minori partecipano ad attività di gruppo, anche attraverso misure di sostegno personalizzato. Sono rivolti alle bambine e ai bambini di età compresa fra i 3 anni (che già frequentano la scuola dell’infanzia) e i 14 anni (che frequentano la scuola secondaria di 1° grado) residenti a Firenze o, se non residenti, frequentanti le scuole nel Comune.

NUMERI IN CRESCITA

Nel 2020 la pandemia ha determinato una completa riorganizzazione del servizio per ottemperare alle disposizioni sul distanziamento e sulla sanificazione. Il servizio, fra i primi a riaprire in modalità in presenza, è stato quindi contingentato attraverso il meccanismo della preiscrizione, che ha permesso di formulare graduatorie per ciascuna sede e ciascun turno in base ai criteri di precedenza stabiliti con delibera di Giunta, che hanno mirato, in particolare, al sostegno delle situazioni di maggiore fragilità. La frequenza, a causa delle disposizioni sanitarie che hanno determinato il contingentamento, si è ridotta nel 2020 a circa un terzo rispetto all’anno precedente. Negli anni successivi, la riduzione dei posti disponibili legata al distanziamento si è gradualmente ridimensionata fino a giungere, nel 2023, a un ritorno pressoché totale alla modalità organizzativa pre-pandemica. La possibilità di costituire gruppi leggermente più numerosi rispetto agli anni precedenti, oltre all’incremento dei finanziamenti destinati da parte dell’Amministrazione, ha consentito una più ampia accoglienza delle richieste delle famiglie: sono stati accolti infatti nel 2023 2.396 bambine e bambini, iscritti complessivamente a 3.801 turni con un incremento intorno al 20% rispetto all’anno precedente. È stata data ampia risposta anche alle richieste di famiglie con bambini e bambine in condizione di disabilità, le cui domande sono risultate in ulteriore aumento rispetto al 2022: gli accolti sono stati, infatti, 209, per 323 turni, a fronte dei 163 iscritti per 235 turni del 2022, con un incremento rispettivamente del 28% e del 37%.

Ludoteche

Uno spazio di crescita per i bambini

Le ludoteche del Comune di Firenze sono uno spazio di crescita per i bambini e per i loro genitori. Le 10 strutture, distribuite su tutto il territorio dei Quartieri, promuovono la genitorialità e la cultura del gioco, sono pensate per i bambini, le bambine e le loro famiglie, in modo da favorire la socializzazione, le capacità creative ed espressive e lo sviluppo dell’autonomia dei minori. L’ingresso, libero previa iscrizione gratuita e registrazione della presenza, è riservato a bambini e bambine di età compresa da 0 a 11 anni accompagnati da un adulto. Con la rimozione delle misure di distanziamento dovute alla diffusione del Covid, la frequenza delle ludoteche è progressivamente aumentata, arrivando nel 2023 ad oltre 52.000 presenze annue, più del doppio dell’anno precedente.

Inclusione

Oltre mille alunni disabili assistiti

L’inclusione scolastica è la chiave del successo formativo e il Comune di Firenze, sviluppando processi inclusivi di apprendimento e promuovendo l’integrazione dei ragazzi disabili, ha vinto la sfida educativa. La spesa complessiva per l’attivazione dell’educativa scolastica per alunni con disabilità nell’anno scolastico 2023-2024 è stata di 7milioni e 200mila euro. Gli alunni assistiti sono stati 1.075 con un incremento di 1 milione e 100mila euro dal 2020 e di 97 alunni seguiti. L’Amministrazione ha garantito la massima attenzione e cura nel realizzare attività inclusive che consentissero il pieno coinvolgimento sostenendo l’interazione con il contesto scolastico e l’organizzazione del servizio in funzione delle necessità specifiche di ogni alunno.

Condivisione i principali destinatari degli appezzamenti sono gli anziani e le famiglie, in alcuni quartieri anche scuole e cittadini in situazioni di disagio

Orti sociali: corridoi verdi per un senso di comunità

Gli orti sociali sono appezzamenti di terreno di proprietà del Comune di Firenze concessi a cittadini residenti, e sono disciplinati dal “Regolamento per la gestione degli orti sociali su terreni di proprietà del Comune di Firenze” approvato dal Consiglio comunale con deliberazione n. 2032/259 del 30/6/1993. L’esperienza degli orti sociali nasce nell’anno 1998 attraverso l’attività decentrata dei Quartieri, che hanno individuato modalità di gestione specifiche, in relazione alle caratteristiche dei siti ortivi di pertinenza. Successivamente, gli orti sociali sono diventati di competenza della Direzione Servizi Sociali che cura le procedure amministrative di concessione e il monitoraggio della gestione, attraverso sopralluoghi e riunioni con i concessionari. I principali destinatari degli orti sociali sono gli anziani e le famiglie e in alcuni Quartieri sono state inserite anche altre categorie di destinatari quali scuole e cittadini in situazioni di disagio. I siti ortivi sono dei veri e propri spazi di socializzazione e di condivisione di pratiche, saperi e valori, e rappresentano un patrimonio importante per i quartieri, con un positivo impatto sociale, ambientale economico e di rafforzamento delle comunità locali. In considerazione delle numerose domande di concessione che pervengono agli uffici, gli orti disponibili (attualmente se ne contano 890) risultano sempre assegnati.

AVVISI PUBBLICI

Gli orti che si rendono vacanti per il naturale turn over e/o la cessazione dei requisiti che devono sussistere, vengono periodicamente concessi mediante pubblicazione di un avviso pubblico riferito al Quartiere dove sono ubicati i siti ortivi interessati, nel quale sono riportati i requisiti di accesso ed i criteri di assegnazione per la formazione delle relative graduatorie. La concessione degli orti è a titolo gratuito, con la previsione di un piccolo rimborso spese.

RELAZIONI SANE

L’esperienza pluriennale degli orti nel Comune di Firenze, mette in evidenza, tra le tante cose positive, il particolare legame che si è creato e si continua a creare tra gli anziani e l’orto che curano, l’attenzione e la passione che ci mettono anche quando con il passare del tempo il lavoro diventa sempre più faticoso. Mette in evidenza anche l’interesse che hanno dimostrato le famiglie, che portano i bambini agli orti per fare vedere loro come nasce la verdura e la frutta che mangiano e per rendersi conto della cura e del lavoro che sono necessari per far crescere una piantina. L’obiettivo fondamentale che l’Amministrazione comunale ha inteso raggiungere con la gestione degli orti sociali è infatti quello di favorire la condivisione delle esperienze, la collaborazione tra le persone, le occasioni di socializzazione e l’adozione di stili di vita sani e attivi. Negli orti sociali infatti si stringono relazioni sane e belle che si percepiscono nei volti degli agricoltori, che attraverso questo progetto riescono ad impiegare il loro tempo all’aria aperta e in compagnia. Sul Bilancio la Direzione prevede circa 20.000 euro per anno (manutenzioni ed acquisti vari).

Sociale “ugo” è un servizio gratuito per accompagnare i più fragili nelle strutture sanitarie

Assistenza alle visite mediche in campo una rete di careviger

In collaborazione con AFAM e UGO, startup innovativa dedicata al caregiving, è stato sviluppato un servizio gratuito per accompagnare i cittadini più fragili del Comune di Firenze, come anziani o soggetti affetti da patologie gravi, presso strutture sanitarie. Il servizio si concretizza nello stare accanto a queste persone durante una visita, un ciclo di terapia, o un day-hospital, evitando che affrontino questi momenti in solitudine. I caregiver, a loro volta, sono selezionati tra soggetti con barriere di accesso al mondo del lavoro, creando così un servizio a doppia valenza sociale. La modalità di attivazione del servizio e l’individuazione dei soggetti fragili avviene attraverso la Società della Salute di Firenze che svolge funzione di collegamento.

I NUMERI

Da agosto 2020, quando è stato inaugurato, il servizio UGO ha realizzato questi numeri: 4.429 richieste gestite e 6.588 accompagnamenti, (ciascuna richiesta può prevedere più accompagnamenti), di cui 6.413 accompagnamenti socio-sanitari, 150 vaccini anticovid, 25 sedute di fisioterapia. «L’operatore svolge un ruolo prezioso – sottolinea l’assessora al Welfare Sara Funaro – in quanto resta sempre al fianco dell’assistito e all’interno delle strutture sanitarie può fornire un aiuto anche per il disbrigo delle questioni burocratiche. In questo modo si vengono talvolta a creare una confidenza e dei legami di amicizia tra l’operatore e chi viene preso in carico. La collaborazione che si è instaurata con AFAM ha portato risultati significativi e contiamo di poter arricchire sempre più il lavoro che ci vede entrambi impegnati sul fronte del sostegno alle persone più svantaggiate».

I progetti a sostegno dei minori vulnerabili

Il Sed è il Servizio di sostegno socio educativo a favore di minori e loro nuclei familiari, in condizione di vulnerabilità, disagio sociale, familiare ovvero di disabilità. Il Servizio è rivolto a minori residenti nel Comune di Firenze con progetti di sostegno socio-educativi, attività ricreative, socializzazione fra ragazzi afferenti al Sed stesso, nonché tutte le attività necessarie allo sviluppo delle autonomie personali. Attualmente, il servizio coinvolge 1.000 minori. I progetti per i ragazzi sono condivisi con una équipe multiprofessionale, i familiari e in base all’età con i ragazzi stessi. Nei diversi lotti (che riguardano la genitorialità vulnerabile, la disabilità e il disagio sociale) è prevista la presenza di educatori nei centri sociali a sostegno delle attività del Servizio Sociale Professionale, per l’individuazione del progetto più adeguato per il minore. Il Sed si svolge in tutto il territorio di Firenze sia a domicilio del minore stesso che presso altri luoghi del territorio utili all’implementazione della socializzazione e conoscenza del territorio. Gli educatori si adoperano insieme ai minori per creare una rete fra i diversi servizi coinvolti del territorio del privato sociale (attività sportive, ludoteche, biblioteche e parrocchie).

Anziani un grande progetto di cohousing finalizzato a creare un contesto di socialità tra over 65 autosufficienti nel cuore di firenze

Mai più soli grazie al Villaggio Montedomini

Sarà il primo villaggio pubblico per anziani in città, un modello innovativo nella rete dei servizi assistenziali per anziani, a supporto della domiciliarità, della prevenzione e dell’assistenza; fatto di 36 mini appartamenti a canone calmierato per anziani fragili autosufficienti in cui coesisterà una visione integrata della salute e della vita e che contribuirà a riportare la residenza nel centro di Firenze. Procedono come da cronoprogramma i lavori per la realizzazione del Villaggio Montedomini. La Fase 1 del cantiere si concluderà entro settembre 2024, mentre la Fase 2 dei lavori progettati dallo Studio Rossi Prodi prevede il recupero del Teatro-Auditorium, con le aree verdi antistanti, e l’attivazione dei servizi di telemedicina e domotica per dotare le stanze di tecnologie digitali di assistenza agli anziani. L’obiettivo è arrivare al collaudo all’inizio del 2026. Il Villaggio Montedomini è sostenuto dal Comune di Firenze (2,5 milioni del PNRR), insieme alla Fondazione CR Firenze (1 milione), la Regione Toscana (1 milione 360mila), l’ASP Firenze Montedomini (948.695).

LA STRUTTURA

La nascita di questo Villaggio rappresenta un’operazione di ampio respiro per permettere agli anziani di vivere in un contesto comunitario che garantisca una migliore assistenza e qualità della vita: significa poter mantenere i propri spazi e la propria libertà in un contesto di vicinanza ai servizi nell’ambito urbano e sociale della città. La struttura nascerà nella parte di complesso attualmente vuota situata nell’ala più vicina ai viali e orientata su via Pietro Thouar: accoglierà le persone fragili autosufficienti, creando non una residenza per anziani, ma un “condominio sociale” (un cohousing), dove gli ospiti avranno agevolazioni economiche e di gestione delle attività condominiali, con l’obiettivo di incrementare l’ampiezza della rete di “protezione” e supporto, ritardando così il momento dell’ingresso in RSA. Il Villaggio ospiterà fino a 65 residenti distribuiti in 14 monolocali, 7 monolocali soppalcati e 15 bilocali. Tutti gli appartamenti rispettano la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico: saranno realizzati con materiali ecosostenibili e di riciclo e avranno grandi finestre che li renderanno molto luminosi.

IL TARGET

I miniappartamenti saranno gestiti dall’ASP Firenze Montedomini e avranno come target singoli o coppie, a partire dai 65 anni di età. Negli appartamenti, per i quali il canone di locazione sarà calmierato per andare incontro alle fasce più fragili della popolazione, gli anziani non saranno soli: vivranno in autonomia, ma se necessario potranno usufruire dei servizi sociosanitari resi da Montedomini, di quelli offerti nel quartiere e di quelli che verranno erogati nella Casa di Comunità che nascerà a Montedomini nell’area di proprietà dell’Azienda sanitaria in via de’ Malcontenti.

Cultura il programma prevede un ampio ventaglio di corsi e laboratori

L’Università dell’età libera tiene accesa la curiosità

L’amministrazione comunale di Firenze è da sempre interessata a diffondere cultura. Tra le numerose possibilità al servizio della cittadinanza, un posto speciale è occupato dall’Università dell’età libera (Uel), che realizza annualmente un programma di corsi monografici e laboratori. Ogni anno viene proposto un programma diverso che si svolge a partire da metà novembre fino a fine maggio, connotato da un’ampia e articolata scelta di corsi e laboratori, di varia durata e in grado di rispondere ad una molteplicità di interessi culturali. Nello specifico, l’attività consiste nella proposta di corsi di ascolto di 10 o 20 ore e di laboratori di 20 o 50 ore. Corsi e laboratori sono a pagamento. Le tariffe prevedono l’acquisto di un pacchetto minimo di 40 ore di corso, in alternativa si può acquistare un pacchetto di 60 ore. Il servizio può essere fruito in tre differenti modalità: esclusivamente in presenza, esclusivamente a distanza (con piattaforma dedicata) oppure contestualmente in presenza e a distanza (questa formula viene attivata per i corsi che hanno molta richiesta e che superano il centinaio di iscritti). Ogni anno, prima dell’inizio dei corsi viene organizzato un evento di apertura delle attività che si svolge in Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento, alla presenza delle autorità e che vede l’intervento di alcuni docenti di corsi e laboratori volto a presentare i programmi dell’anno.

LE COLLABORAZIONI

Il carattere peculiare dell’Università dell’età libera è sempre stata la collaborazione con Enti istituzionalmente preposti all’insegnamento e alla formazione, tra cui l’Università degli studi di Firenze, che ogni anno propone un programma vario e proveniente da molti dei suoi dipartimenti. Il Comune, tuttavia collabora con altre istituzioni, tra cui la Scuola di Musica di Fiesole, il Liceo Artistico di Porta Romana e numerose altre Associazioni culturali presenti sul territorio e attive nella società civile, oltre a usufruire della collaborazione di numerosi esperti di vari settori.

LE DISCIPLINE DI CORSI E LABORATORI

I corsi proposti per l’anno 2023-2024 sono 71, mentre i laboratori sono 39. Le aree educativo-culturali coperte dai corsi sono numerose: area biomedica, area economica, giuridica e politica, area storica, area letteraria e filosofica, area musicale, area scientifica, area delle scienze umane, area dello spettacolo, area storico-artistica. I laboratori, invece, sono dedicati ad arti grafiche e arti minori, discipline pittoriche e modellato, tecniche antiche di pittura, produzione della carta e legatoria, paesaggio e ritratto, canto corale, laboratori teatrali e lettura ad alta voce, scrittura creativa e scrittura geroglifica, orologeria, fotografia, informatica e fisica.

Volontariato

Le vacanze anziani del Comune

Il Comune di Firenze, tramite un apposito avviso pubblico per l’affidamento del servizio, realizza le vacanze per anziani autosufficienti che hanno compiuto 60 anni di età e residenti nel comune di Firenze. Le vacanze sono progettate in località marine, montane e termali durante il periodo estivo. Per consentire la partecipazione alle vacanze di soggetti economicamente più deboli, è prevista la possibilità di richiedere un contributo sulla base del valore dell’indicatore ISEE. A questo proposito in bilancio l’Amministrazione stanzia circa 50.000 euro. La particolare caratteristica nell’organizzazione di questo servizio è incentrata nella figura dell’accompagnatore (volontario) che affianca gli anziani vacanzieri dalla partenza in autobus GT da vari punti della città fino al loro rientro. L’accompagnatore serve anche da collegamento con le famiglie che rimangono in città. I soggiorni prevedono la permanenza in pensione completa per 14 giorni in alberghi da 3 stelle, per le località marine è previsto inoltre il servizio spiaggia con uso di ombrellone e sdraio. Negli ultimi anni le vacanze anziani sono state realizzate tramite l’associazione di promozione sociale “Auser volontariato Firenze”.

Centri anziani

La partecipazione per prevenire l’isolamento

I centri anziani sono strutture presenti in modo capillare sul territorio comunale e rappresentano importanti luoghi di partecipazione e socializzazione dove i cittadini possono incontrarsi e sviluppare una rete di relazioni con le altre realtà sociali, culturali, sportive e ricreative, al fine di prevenire le condizioni di isolamento e migliorare le condizioni di benessere psico-fisico, soprattutto nei confronti della popolazione anziana. Il Comune riconosce un ruolo fondamentale ai centri anziani ed alle associazioni di promozione sociale che si sono costituite per la loro gestione e che rappresentano realtà ormai consolidate sul territorio, nell’ottica del principio di sussidiarietà orizzontale basato sul presupposto che alla cura dei bisogni collettivi e alle attività di interesse generale provvedono direttamente i privati cittadini (in forma singola o associata) e sulla funzione ‘sussidiaria’, di programmazione, di coordinamento ed eventualmente di gestione da parte dell’Amministrazione. I Centri anziani sono 25, disseminati in tutta la città e rappresentano per la cittadinanza importanti luoghi di aggregazione che, anche attraverso pranzi sociali, feste, serate danzanti, corsi di ginnastica, disegno e pittura e giochi socializzanti, fungono da potente antidoto alla solitudine che spesso è la peggior nemica degli anziani. Il Bilancio prevede 60.000 euro (intrattenimenti e attività varie di socializzazione).

Punto di riferimento il centro la fenice aumenta i servizi e le figure professionali a disposizione delle persone in grave difficoltà economica e abitativa

Un polo della marginalità per i senza dimora

Un centro diurno trasformato in polo della marginalità: negli ultimi anni, con la partenza dei nuovi servizi, la Fenice, riferimento cittadino per le persone senza dimora e in condizione di grave deprivazione socio-economica, ha ampliato l’offerta per le persone fragili e che si trovano in situazioni di marginalità, dando così una risposta corale, a livello cittadino, al fenomeno dell’homelessness.

L’ÉQUIPE

Nei rinnovati locali, che fanno parte del complesso dell’Albergo popolare, e che sono stati utilizzati anche come hub vaccinale dedicato ai senza dimora durante il Covid, opera un’équipe multidisciplinare all’interno della quale trovano spazio sette nuove figure professionali: uno psichiatra e uno psicologo; un mediatore linguistico culturale; un Peer Support Expert by Experience, ovvero una persona che esce dai percorsi di assistenza e che viene valutato idoneo a comunicare per facilitare il processo di emancipazione dalla condizione di disagio; un operatore allo Sportello di ascolto, uno allo Sportello di orientamento all’abitare e un operatore di strada. A loro si affiancano professionisti che già operavano al Centro la Fenice, ovvero un coordinatore esperto del fenomeno dell’homelessness, un educatore professionale socio-pedagogico, uno staff di educatori, due operatori addetti alle residenze, un addetto alle pulizie e un addetto amministrativo.

Le attività

Le prestazioni offerte si dividono in tre aree: attività di accoglienza e ingresso, attività del Centro diurno (entrambe con accesso da via del Leone), servizi di cura della persona (accesso da piazza Piattellina). Molte delle persone che si rivolgono agli sportelli del Centro La Fenice sono di origine straniera. La stragrande maggioranza non è in possesso del documento di soggiorno e di conseguenza non può accedere a nessun altro servizio di accoglienza. Grazie a un sistema di servizi articolato e di rete, le persone che si rivolgono al Polo della marginalità ricevono una risposta ai vari aspetti della vita quotidiana con i quali si trovano a fare i conti: dalla parte burocratica a quella sanitaria a quella formativa/lavorativa, oltre alla semplice possibilità di fare la doccia o poter avere una colazione calda. Anche per questo il numero di accessi e la tipologia di interventi sono aumentati.

In via Pier Capponi e in via dell’Anconella presto saranno ricavati tredici nuovi alloggi

A Firenze, anche per la sua caratteristica di città metropolitana e polo di attrazione, il fenomeno della grave marginalità e della povertà estrema ha una dimensione piuttosto significativa. Per prevenire e fronteggiare tale problematica, il Comune di Firenze ha negli anni sviluppato un significativo sistema di servizi e di relazioni di rete orientato al contrasto alle forme di marginalità e povertà estrema, articolata in un Centro Servizi (con funzioni anche di punto di riferimento per le residenze virtuali delle persone senza fissa dimora e di Stazione di Posta), in un Help Center presso la stazione ferroviaria, in strutture di pronta accoglienza, strutture di accoglienza di seconda soglia, servizi di housing, servizi di strada, mense (centralizzate e diffuse), servizi per l’inclusione sociale e lavorativa, ecc. Nell’ambito delle accoglienze, in particolare, annualmente transitano nelle varie strutture circa 1.300 persone, a cui si sommano circa 350 persone che annualmente usufruiscono delle strutture attivate per l’accoglienza invernale.

I PROGETTI

Con le risorse del Pnrr (un milione per le ristrutturazioni e 420 mila euro per i servizi) il Comune porta avanti due progetti finalizzati a rafforzare il contrasto alla grave emarginazione adulta, nell’ottica dell’housing first (la casa prima di tutto), al fine di consentire rapidi ed efficaci interventi di contrasto alla grave marginalità partendo dall’immediata accoglienza in contesti innovativi rispetto alle tradizionali strutture di accoglienza, collegati a un percorso più ampio di inclusione sociale. Nello specifico i progetti prevedono la ristrutturazione di un immobile situato in via Pier Capponi, ricavandone tredici alloggi, con spazi e servizi comuni, e di un immobile situato in via dell’Anconella, ricavandone tre alloggi, anche in questo caso con spazi e servizi comuni. Si prevede che i lavori si concludano entro il 2025.

Cittadini stranieri il comune fornisce assistenza sul piano burocratico e amministrativo

Allo Sportello Immigrazione il primo passo dell’accoglienza

Lo Sportello Immigrazione del Comune di Firenze si occupa di tutti i procedimenti burocratico-amministrativi fondamentali per il soggiorno dei cittadini comunitari e stranieri. Nello specifico, lo Sportello procede alla pre-istruttoria delle procedure amministrative di competenza del Comune (come l’iscrizione anagrafica e le certificazioni di idoneità dell’alloggio), nonché all’erogazione di informazioni riguardanti le normative relative al soggiorno dei cittadini stranieri e comunitari in Italia, e ai diritti e servizi ad esse connessi. Presso lo Sportello Immigrazione è possibile: presentare la richiesta e ritirare la certificazione di idoneità dell’alloggio; ricevere informazioni sulle norme di ingresso e soggiorno in Italia per cittadini stranieri, comunitari e italiani; ricevere informazioni e assistenza per le pratiche di iscrizione anagrafica e cambio di indirizzo; essere assistiti per la richiesta del rilascio/rinnovo del permesso di soggiorno, per la richiesta di ricongiungimento familiare, per la prenotazione del test d’italiano; essere assistiti da mediatori linguistici; avere informazioni su corsi di lingua italiana per stranieri; iscriversi ad alcune scuole di lingua italiana del territorio fiorentino che da anni collaborano con lo Sportello per consentire a determinate categorie di cittadini stranieri di usufruire di borse di studio o accedere con agevolazioni ai loro corsi; ricevere assistenza per l’accesso ai servizi online del Comune di Firenze: credenziali di accesso, certificati anagrafici, iscrizione ai servizi educativi e per l’infanzia del Comune.

GLI ACCESSI

Presso lo Sportello è attivo il servizio Help Desk, che consente ai cittadini di ricevere informazioni per telefono, via email e via Skype. Tramite email è possibile richiedere anche la modulistica necessaria a diversi procedimenti, perciò il servizio cerca di essere anche uno strumento di facilitazione per tutti i cittadini che non possono recarsi allo Sportello, anche in ragione della sua ubicazione. Lo Sportello Immigrazione inoltre produce annualmente due pubblicazioni: il Report statistico ed il Vademecum Migranti, una guida che, in ordine alfabetico e per aree tematiche, rivolgendosi principalmente agli enti del territorio si propone di essere uno strumento informativo aggiornato sulle principali procedure legate all’immigrazione, sui servizi presenti sul territorio indicando per questi gli orari e i contatti. Inoltre, lo Sportello Immigrazione produce altre pubblicazioni, in funzione delle necessità valutate, come la guida ViviFirenze. Lo Sportello ha sviluppato vari strumenti di comunicazione e visibilità delle sue attività mettendosi in relazione con le Associazioni delle Comunità straniere del territorio, attraverso l’invio di una newsletter mensile, con l’utilizzo di un canale Telegram (t.me/firenzesportelloimmigrazione), e un cellulare per comunicazioni riguardanti l’idoneità alloggiativa.

SIDE BY SIDE

Da alcuni anni, lo Sportello Immigrazione, ha ampliato i suoi servizi attraverso Side by Side, un’attività di affiancamento dell’utente dello sportello che mette a sua disposizione strumenti informatici e competenze relazionali, pratiche e orientative per espletare in completa o semi-autonomia pratiche amministrative online.

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