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Il lutto

Addio a Valentina Lazzeri, una delle ultime superstiti della strage di Sant’Anna di Stazzema: si salvò anche grazie allo zucchero


	Valentina Lazzeri
Valentina Lazzeri

Aveva 97 anni e da tempo viveva a Firenze. Il 12 agosto 1944 riuscì a scappare dai nazi-fascisti nascondendosi in una grotta

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STAZZEMA. All'età di 97 anni è morta Valentina Lazzeri, una delle ultime superstiti della strage di Sant'Anna di Stazzema. Aveva 16 anni quando la furia nazi-fascista invase e portò la morte nel piccolo borgo della Versilia il 12 agosto 1944, dove furono uccisi 560 civili. Si salvò perché fece in tempo a scappare da casa, nella zona delle miniere dove con la famiglia si spostò pochi giorni prima (la loro abitazione era alla Pietra Bianca in zona La Porta di Sopra, un'altra borgata di Sant'Anna di Stazzema).

Salvi anche grazie allo zucchero

Valentina andò a nascondersi con i fratelli e i genitori in un buco di una grotta lì vicina. Con loro anche la sorellina più piccola, Nella. Per farla stare in silenzio, così da evitare di essere scoperti dai soldati tedeschi, si portarono dietro lo zucchero (che all'epoca era prezioso) che di tanto in tanto imboccavano alla piccola. E così non furono scoperti. Infatti spesso, come quasi tutte le storie dei superstiti di Sant'Anna, chi è scampato all'azione omicida dei nazisti lo ha fatto grazie a piccoli fatti (all'apparenza) insignificanti, a gesti altruistici, all'istinto di sopravvivenza o a eventi fortuiti. La messa funebre si terrà lunedì 24 marzo, alle ore 15,30, nella chiesa di San Francesco in piazza Savonarola a Firenze, città dove Lazzeri viveva da molto tempo. Valentina Lazzeri, nata nel gennaio del 1928, era figlia di Martino Lazzeri e di Agata Ulivi. Si salvarono tutti, ma il prezzo fu quello di dover assistere a tanto orrore.

La vita a Firenze e il ricordo del figlio

«Il fratello Luciano - ricorda l'Associazione Martiri di Sant'Anna di Stazzema - raccontava di aver percorso inutilmente quei luoghi alla ricerca di amici e parenti stretti. Alla fine, come tronchi dilaniati dalle fiamme, contorti e intrisi di sangue contarono oltre 20 familiari». Valentina, dopo diversi anni dalla strage, si trasferì a Firenze dove conobbe Ottavio Basagni, che poi diventò suo marito. Dalla loro unione sono nati i figli Stefano e Marco. L’amministrazione comunale di Stazzema, il Parco nazionale della Pace e l'Associazione Martiri di Sant'Anna hanno espresso le condoglianze. «Nostra madre - racconta Marco Basagni - non ha mai parlato molto di quel giorno. Molti fatti li abbiamo saputi da nostra zia Adele Pardini e da nostro cugino Graziano Lazzeri. C'è però un fatto che amava ricordare: lo zucchero, all'epoca prezioso, che fu fondamentale aver portato con loro nella miniera, perché grazie a quel dolce riuscito a far stare in silenzio la sorellina Nella, smettendo di piangere, e non essere così scoperti dai tedeschi. All'età di circa 21 anni poi si trasferì a Firenze lavorando in casa di una famiglia con cui è rimasta per tanti anni. Una volta trasferita nel capoluogo toscano ha conosciuto mio padre Ottavio con cui è nata una unione forte che è durata per oltre 50 anni».

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