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Viareggio, i genitori di Anastasia nel mirino di un estorsore: «Soldi in cambio di notizie su tua figlia»

di Roy Lepore

	I genitori di Anastasia in collegamento con la trasmissione di Raiuno e Anastasia
I genitori di Anastasia in collegamento con la trasmissione di Raiuno e Anastasia

Dopo la trasmissione di Rai Uno "Storie Italiane", è tornata ad occuparsi della scomparsa della ragazza anche la trasmissione di Rai Tre "Chi l'ha visto"

27 settembre 2024
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VIAREGGIO. Spuntano attraverso messaggi su WhatsApp richieste a pagamento per dare informazioni riguardo ad Anastasia Ronchi, la diciassettenne che si è allontanata dalla sua abitazione di Viareggio dal 3 settembre scorso e della quale i genitori hanno denunciato la scomparsa ai carabinieri di Monza, perché in quel periodo, attraverso la cellula del telefonino cellulare, era stata localizzata a Milano.

Dopo la trasmissione di Rai Uno "Storie Italiane", è tornata ad occuparsi della scomparsa della ragazza anche la trasmissione di Rai Tre "Chi l'ha visto" e nel corso della puntata di mercoledì sera, Giancarlo Ronchi, il padre di Anastasia, in diretta telefonica con la conduttrice Federica Sciarelli, ha fatto sapere che una persona, il cui account business va sotto la denominazione di "Incubo", tramite il telefonino di sua moglie su WhatsApp ha cercato di estorcere 300 euro promettendo notizie su dove si trovasse la figlia. «Ti darò l'indirizzo e tutte le informazioni su come e dove è stata tenuta, ma dovrai procurami una carta iTunes da 300 euro, non chiedo molto, niente è gratis però, allora ti aiuterò a salvare tua figlia. Tieni presente che la sua salute sta peggiorando. Dopo ti darò l'indirizzo e la foto dell'uomo che è con tua figlia». Queste sono alcune delle frasi arrivate sul telefonino di Ellina Manshura, la mamma di Anastasia.

Il marito, appena lo ha saputo, si è rivolto al Commissariato di polizia per presentare denuncia. «Questa persona ha cercato di approfittare della disperazione in cui ci troviamo – dice Ronchi –; ma non abbiamo accettato, è un tentativo di estorsione a tutti gli effetti. Abbiamo provato a telefonare al numero da cui è stato inviato il messaggio, ma risulta inesistente, a conferma che si tratta di una persona che vuol speculare su una situazione che ci sta mandando sempre più nella più totale disperazione ogni giorno che passa e che non abbiamo notizie di nostra figlia. Il timore è che in 25 giorni senza i farmaci di cui ha necessità, possa far uso anche di stupefacenti, stando con persone che li assumono. Finora non abbiamo avuto alcuna notizia di Anastasia, le lanciamo un ulteriore appello: “torna a casa, telefona che ti veniamo a prendere subito. Non ce la facciamo più a sopportare questa situazione. La nostra sensazione è che si trovi in questa zona, ogni giorno speriamo che i nostri telefonini squillino e che dall'altra parte ci sia lei. Io e la mamma ti aspettiamo».


 

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