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Viareggio, in vendita lo storico locale “Pino sul Tetto”, ma il titolare apre a un nuovo scenario

di Barbara Antoni
Il Pino sul Tetto oggi, nella foto (di Paglianti)
Il Pino sul Tetto oggi, nella foto (di Paglianti)

Bar, ristorante, pizzeria e pattinaggio, superficie totale di quasi duemila metri: ecco la cifra richiesta

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VIAREGGIO. A otto anni da quando la famiglia Barsotti – era l’agosto del 2016 – decise, con tanta amarezza, di chiudere definitivamente Il Pino sul Tetto, lo storico bar pizzeria ristorante con pattinaggio annesso in via Gino Capponi, nel cuore della pineta di ponente, la proprietà decide di metterlo in vendita. «Un immobile unico nel suo genere – recita la proposta dell’agenzia Re/max Quality House di Viareggio – : un ex ristorante con pista di pattinaggio, da ristrutturare completamente». Quasi duemila metri quadrati di superficie, di cui 330 coperti e 1.400 scoperti: l’immobile dispone di licenze commerciali per ristorante, pista di pattinaggio e tabaccheria. Diecimila euro l’anno il canone di concessione; 400.000 euro la cifra richiesta per l’acquisto.

Le ipotesi

Ma la vendita, per Leonardo Barsotti, 33 anni, proprietario con la madre e la sorella del locale immerso nel verde, è solo una delle ipotesi per il futuro dell’attività. «È vero, ho deciso di mettere in vendita il Pino sul Tetto – spiega Barsotti –, ma in contemporanea rimane aperta anche la ricerca di un collaboratore per rilanciare il locale. Sono rimasto solo a occuparmi anche della gestione del ristorante Buonamico e del wine bar Coci Vini e Fornelli (tra via Sant’Andrea e via San Francesco, ndr), e non ce la farei a occuparmi anche di questo terzo locale in pineta. Ma credo molto nel progetto di ridargli vita: se trovassi una persona disposta, con me, a impegnarsi, ci metterei corpo e anima. Se venisse riaperto, il Pino sul Tetto riqualificherebbe il turismo a Viareggio. È una struttura con le carte in regola per molteplici destinazioni. Abbiamo tutte le licenze necessarie; potrebbe funzionare come impianto sportivo con annesso ristorante, potrebbe ospitare eventi culturali, coworking: se trovassi un collaboratore valido ed entusiasta, sia pubblico che privato, sarei pronto a valutare il progetto. Ho già pronto un business plan. E per domenica 29 settembre, in occasione della presentazione del piano delle pinete da parte dell’amministrazione comunale, ho organizzato una passeggiata per presentare il Pino sul Tetto ai consiglieri comunali».

La storia

Leonardo Barsotti parla con la voce del cuore. Intorno a quel locale fondato negli anni Quaranta da suo nonno, Alvieri Barsotti, si è dipanata la storia della sua famiglia. All’epoca, in breve divenne un punto di ristoro frequentatissimo, grazie anche all’ampia pista di pattinaggio dove i giovani si ritrovavano. «Mio nonno aveva tre figli: Massimo (padre di Leonardo, scomparso, nel 2021, ndr), Marco, Augusto», racconta ancora Leonardo. Seppure sia molto giovane, ha vissuto in prima persona la vita del locale di famiglia. «Ho trentatré anni, ma ricordo molto bene il Pino sul Tetto quando era ancora aperto, perché sono cresciuto lì dentro. Ricordo che avrò avuto circa otto anni quando d’estate, la sera, camminavo in pineta libero, senza rischiare di incorrere in pericoli. Eravamo sempre aperti, anche in inverno; addirittura in inverno avevamo l’autorizzazione ad alzare la sbarra della pineta per far entrare le auto e farle parcheggiare vicino al locale». Adesso che la proposta di vendita è partita, «attraverso varie agenzie, anche a Forte dei Marmi», precisa, Barsotti attende le offerte che arriveranno. «Non smetto di coltivare il mio sogno – conclude –. Vediamo. Se arriveranno proposte valide per la vendita le prenderò in considerazione».

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