Il Tirreno

Versilia

Il delitto

Omicidio di Viareggio, i primi risultati dell’autopsia: cosa ha determinato la morte di Naziki

Omicidio di Viareggio, i primi risultati dell’autopsia: cosa ha determinato la morte di Naziki

Ora la salma sarà riconsegnata per i riti funebri, il rimpatrio e la sepoltura in Marocco

2 MINUTI DI LETTURA





VIAREGGIO. È stata eseguita a Lucca dal medico legale Stefano Pierotti l’autopsia sul corpo dell’uomo investito domenica sera in via Coppino in Darsena a Viareggio. Sono emersi politraumi con lesioni interne che hanno determinato il decesso di Nourdine Naziki.

Cosa ha determinato il decesso

Verranno però effettuati ulteriori accertamenti, anche perché con il fatto che è stato rianimato dal medico intervenuto con l’automedica e dai volontari della Croce Verde proprio per questo motivo è necessario approfondire meglio. È stato chiamato in causa anche un ingegnere per stabile meglio tutto ciò che è avvenuto domenica notte. Una cosa certa è che i gravi traumi subiti dal cittadino marocchino sono quelli che hanno causato il decesso.

Il rimpatrio della salma

Il corpo intanto verrà liberato, dopo l’autopsia eseguita, e a questo punto i familiari potranno così cercare di organizzare il rimpatrio della salma del loro congiunto in Marocco, con la collaborazione dei rappresentanti della comunità marocchina presente a Viareggio.

Già in passato in altre occasioni hanno collaborato per il disbrigo di tutte le procedure burocratiche anche attraverso i vari consolati e con l’impresa funebre che verrà incaricata di eseguire il rimpatrio. In più di una circostanza è risultata essere le onoranze funebri Ferrante, che è stata incaricata già in precedenti episodi simili. Il consolato del Marocco a Bologna, sarà sicuramente contattato, non appena i familiari, che si sono rivolti anche a dei legali in città, avranno deciso di procedere al rimpatrio della salma. Nella moschea di Bicchio verrà sicuramente organizzato da parte della comunità marocchina una cerimonia per salutare il loro connazionale, prima del ritorno nella sua terra di origine.

L’appello delle sorelle

Come le sorelle hanno fatto attraverso l’intervista rilasciata a Chouf Tv live, che hanno condannato il modo in cui ha perso la vita il loro fratello, che era in Italia da 24 anni, anche gli altri marocchini che sono a Viareggio, si sono uniti alle donne marocchine, che da Casablanca hanno avuto parole dure e forti nei confronti di Cinzia Dal Pino, la 65enne imprenditrice balneare viareggina a cui viene contestato l’omicidio volontario. 

Primo piano
Sanità: la storia

Firenze, bimba rischia la vita per l’ingestione di una pila: salvata grazie a sinergia tra Meyer e Monasterio

Sportello legale