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Viareggio, ucciso dopo la rapina: in 500 all’incontro sulla sicurezza. La rabbia e le proposte dei cittadini

di Roy Lepore
A sinistra partecipanti all'incontro, a destra una delle immagini del filmato delle telecamere
A sinistra partecipanti all'incontro, a destra una delle immagini del filmato delle telecamere

Dall’assemblea: «Dobbiamo riappropriarci della nostra città e delle pinete dove si spaccia droga»

11 settembre 2024
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TORRE DEL LAGO. Assemblea affollata lunedì sera nelle sale della circoscrizione di Torre del Lago. Un incontro pubblico organizzato da Athos Pastechi e Antonio Tedeschi, per parlare di sicurezza, sia nella frazione, che a Viareggio. La partecipazione dei cittadini è stata davvero numerosa: circa 500 persone, tanto che in molti sono rimasti in piedi e alcuni non sono riusciti ad entrare, ed hanno atteso fuori.

È stato un dibattito vivace al quale non hanno partecipato né il prefetto né il questore di Lucca, che erano stati invitati dagli organizzatori. Ci sono stati anche attimi in cui i toni sono stati alti, perché le persone sono esasperate per i numerosi episodi di violenza che si sono verificati tutta l’estate. Il culmine poi quello che è accaduto domenica notte a Viareggio, dove una donna ha investito un uomo dopo che era stata rapinata, che poi è deceduto in seguito ai gravi traumi subiti. Uno degli intervenuti ha fatto anche il saluto fascista inneggiando al Duce, ovviamente condannato da parte di chi ha organizzato l’incontro.

Tra le proposte che sono emerse quelle di fare dei gruppi di persone per vigilare la sera, soprattutto nei punti nevralgici del paese, una sorta di ronde. Come pure di giorno è stato chiesto da diverse donne presenti, ad esempio fuori dal supermercato vicino alla pineta, dove c’è un giro di spaccio. Un’altra proposta è stata quella di cercare di riappropriarsi della pineta, dove trovano rifugio gli spacciatori, andando a cercare legna e facendo passeggiate in molti. È stato chiesto di coinvolgere anche il Prefetto di Pisa.

Tra le proposte fatte inoltre quella di una fiaccolata per il Paese, fra una ventina di giorni, chiamandola “La luce della speranza”, una raccolta firme da portare a prefetto e questore e fissare con loro un incontro con una rappresentanza di cittadini torrelaghesi per esporre i problemi della sicurezza. «Se non ci ascolteranno si rischia che qualcuno cerchi di farsi giustizia da solo», hanno detto in molti. «L’importante comunque – spiegano gli organizzatori – è far arrivare la voce arrabbiata dei torrelaghesi al Governo a Roma attraverso i rappresentanti politici di zona e i media a livello nazionale. Per scelta da parte degli organizzatori «non è stato invitato all’incontro il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, perché non era un incontro politico», anche se qualche esponente di partito si è presentato lo stesso.

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