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La Versilia parla straniero: «Gli italiani? Rimasti a casa». Il turismo europeo salva il bilancio dell’estate

di Matteo Tuccini
Nella foto l’estate in spiaggia (foto Paglianti)
Nella foto l’estate in spiaggia (foto Paglianti)

La permanenza media dei turisti connazionali è di soli tre giorni. Poche vacanze e qualche fine settimana anche perché i portafogli sono svuotati dall’inflazione

07 settembre 2024
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VIAREGGIO. Sono rimasti a casa a godersi l’aria condizionata e, soprattutto, a spendere il meno possibile. Magari nella speranza di farsi un viaggetto in inverno, in qualche meta esotica.

Quest’estate i turisti italiani – toscani, ma anche di altre regioni – rischiano seriamente di raggiungere il picco più basso della loro presenza a Viareggio e in Versilia. Secondo Sandra Lupori, presidente degli albergatori di Viareggio, «la permanenza media dei nostri connazionali è di tre giorni, non di più». Praticamente un fine settimana lungo. Ed è proprio nei weekend che si sono riempite le spiagge, assicura David Parenti, titolare del bagno Ernesta in Darsena – zona tradizionale di riferimento dei bagnanti “nostrani” – e referente del sindacato balneare Fiba Confesercenti: «Sabato e domenica c’è sempre stato il pienone e si andava su prenotazione: negli altri giorni, assolutamente no», spiega Parenti. Che rivela: «Il gran caldo può essere un fattore negativo, ma anche la necessità di non spostarsi. Preferendo rimanere a casa a godersi l’aria condizionata». Felice il gestore dell’energia elettrica, un po’ meno l’imprenditore turistico.

Ma questo è: parlando con molti addetti ai lavori, si riconosce nelle facce e nelle parlate incontrate nelle strade il volto di un’estate “straniera”. In cui è il turismo europeo a salvare il bilancio finale: «Sì, gli stranieri sono stati molto presenti – conferma Sandra Lupori – francesi, tedeschi, scandinavi, britannici. Ma anche dell’Est Europa, in particolare polacchi».

E non dimentichiamoci le provenienze extra-europee: si sono visti americani e asiatici. In linea di massima, clienti che hanno il portafoglio meno vuoto degli italiani, e che colgono l’occasione per vedere le vicine città d’arte e le Cinque terre. Magari approfittando della giornata di maggior caldo per fare un bagno nel mare della Versilia.

«A differenza degli italiani, la permanenza media degli stranieri è più lunga – prosegue Lupori – sicuramente intorno ai cinque giorni. Se basterà per compensare l’assenza del mercato interno? È difficile dirlo. Ogni struttura ricettiva ha il suo mercato di riferimento: chi lavora di più con i connazionali dovrà sicuramente fare i conti con un’estate negativa, mentre chi si affida maggiormente agli stranieri risentirà meno il calo. Anzi, forse potrebbe registrare il segno più rispetto all’anno scorso». Al momento, però, è difficile capire come sia andato il 2024 rispetto al 2023: albergatori e balneari non danno giudizi. Una cosa è certa: il boom del post-Covid è finito.

Le ragioni possono essere molteplici: la voglia di andare in vacanza, soprattutto in una mèta vicina e non complicata da raggiungere, è finita nel cassetto. I soldi rimasti in tasca agli italiani chiusi in casa durante il lockdown si stanno esaurendo sotto i colpi dell’inflazione: il nostro Paese si è impoverito, e gli stipendi non reggono l’urto dell’aumento dei costi. «Ma i nostri prezzi – assicura Lupori – non sono paragonabili a quelli del 2020-22, che effettivamente viaggiavano sull’onda della voglia di vacanza». Fatto sta che gli italiani se ne stanno a casa, «e non è vero che vanno all’estero dove si paga di meno – concludono gli albergatori – perché tanti hanno deciso di fare pochi giorni di ferie, spezzettandoli, in attesa di tempi migliori». Sognando mete esotiche, meno care in inverno.

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