Il Tirreno

Versilia

Sos sicurezza

Oltraggio alla Casina dei Ricordi di Viareggio: spaccato anche il sistema d’allarme

di Roy Lepore

	Giuliano Bandoni davanti alla Casina dei Ricordi
Giuliano Bandoni davanti alla Casina dei Ricordi

Ancora vandalismi alla costruzione in memoria delle vittime della strage ferroviaria del 2009

2 MINUTI DI LETTURA





VIAREGGIO. Un’altra notte di vandalismi alla Casina dei Ricordi, l’ennesimo oltraggio alla memoria delle 32 vittime della strage ferroviaria del 29 giugno 2009. La casetta intitolata a Pulce e Scarburato, ovvero Maria Luisa Carmazzi e Andrea Falorni, due delle vittime del disastro ferroviario, è stata ancora una volta oggetto di gravi danneggiamenti. È successo a distanza di appena sei giorni da quando due cittadini nordafricani furono sorpresi da una guardia giurata della Securitas Vesuvio a scardinare la porta di ingresso per cercare di entrare in quel luogo dove non c’è nulla da rubare, in quanto all’interno della casina ci sono solo gli oggetti donati dai familiari e dalle persone in ricordo delle vittime della strage.

Cosa è successo

Stavolta è stato danneggiato il sistema di allarme: i fili sono stati staccati e gettati nel prato di fronte alla porta. Non solo: sono stati lasciati per terra i resti di un bivacco, con bottiglie di vetro di birra, cartoni. Nel giardino che viene curato, da quando è stata realizzata la Casina, dal gruppo dei motociclisti delle “Tartarughe Lente” del quale facevano parte Pulce e Scarburato sono stati trovati addirittura degli escrementi.

Lo sfogo

Il presidente dei motociclisti, Giuliano Bandoni, ha subito informato il vice sindaco Valter Alberici di quanto sta accadendo da tempo alla Casina dei Ricordi per cercare di trovare una soluzione che possa impedire il ripetersi di episodi simili. «Qui la situazione non è più gestibile –dice Bandoni – non è ammissibile vedere l’impianto di allarme strappato e buttato nel prato, poi tutto quello che è stato abbandonato e perfino gli escrementi. Un affronto simile non è accettabile da parte di questi personaggi che si sono appropriati del nostro territorio e soprattutto di un luogo che ricorda quello che è accaduto la notte del 29 giugno del 2009 nella nostra città. A questo punto non pulisco più, sono un volontario, ma non posso certo pulire i rifiuti degli altri. La grande amarezza è nel constatare che tutto ci sta sfuggendo di mano, non ci sono più i valori di una volta e manca il rispetto per il prossimo. Si tratta di un problema sociale a carattere nazionale, la cronaca nera ha di gran lunga superato la nostra vita normale e tutto il negativo che abbiamo intorno viene evidentemente tollerato dal nostro sistema. I miei genitori mi hanno insegnato i valori che ho trasmesso ai miei figli, adesso nonno ho grande paura nel vedere quello che il sistema oggi sta insegnando ai giovani».

Primo piano
Sos sicurezza

Rosignano, esce con il cane e viene aggredita: grave imprenditrice. Il racconto choc

di Ilenia Reali
Sportello legale