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Spiagge, in arrivo la svolta per i balneari (ma senza rispettare le promesse). Cosa prevede il piano del Governo

di Matteo Tuccini

	Luca Petrucci, Antonio Capacchione e Stefania Frandi del sindacato Sib Confcommercio, a destra il litorale versiliese
Luca Petrucci, Antonio Capacchione e Stefania Frandi del sindacato Sib Confcommercio, a destra il litorale versiliese

Niente proroghe, “aste” subito e con indennizzi a chi perde la gara. Si lavora anche su possibili punteggi nelle gare a favore della professionalità acquisita dai balneari

01 settembre 2024
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VIAREGGIO. Sta per arrivare la svolta definitiva sulla direttiva Bolkestein, ma non è quella che si aspettavano i balneari. E non è nemmeno quella che era stata promessa in campagna elettorale dal centrodestra a guida Fratelli d’Italia, che aveva fatto il pieno di voti tra i concessionari. Assicurando loro l’uscita dalla Bolkestein e la fine dell’incubo “aste”.

Provvedimento a breve

Così non sarà, stando alle voci che si rincorrono sul piano messo a punto da Palazzo Chigi. Voci, inevitabilmente, che vanno riportate come tali nella confusione di ipotesi prima che il provvedimento tanto atteso diventi realtà: questione di giorni, forse di una settimana o poco più. E comunque entro settembre. Il provvedimento dovrebbe essere inserito nel pacchetto “Infrazioni”, con discussione in uno dei prossimi consigli dei ministri dopo la trattativa – che il Governo spera con esito positivo – con l’Unione Europea. In un primo momento si era parlato di proroghe ulteriori rispetto alla scadenza delle concessioni, fissata a fine anno; in realtà si trattava di un’ipotesi non recentissima, che oltretutto non teneva conto – non si sa se volutamente o no – del fatto che le proroghe generalizzate diventerebbero automaticamente illegittime una volta approvate. Perché i giudici europei e italiani le hanno già considerate tali in numerose sentenze.

Niente proroghe

Lo sanno gli stessi balneari: un rinvio rispetto al termine del 31 dicembre di quest’anno non solo non è auspicabile, ma non è neppure possibile da un punto di vista giuridico: «Le proroghe generalizzate non sono più fattibili, dopo i vari pronunciamenti dei tribunali europei e nazionali – dice Stefania Frandi, presidente regionale del sindacato Sib Confcommercio – Si può, al limite, pensare a un ulteriore intervallo di tempo per mettere in pratica le gare delle concessioni». Un aiuto ai Comuni che dovranno preparare i bandi, ma solo per i tempi tecnici della procedura.

I tempi delle “aste”

Bandi di gara che, peraltro, sono già stati avviati in alcuni territori, per esempio anche a Camaiore: «Sappiamo per certo – continua Frandi – che ci sono amministrazioni che sono già partite o stavano per farlo; chi sta fermo adesso è perché aspetta la normativa del Governo». In ogni caso, secondo le associazioni di categoria, difficilmente si potrà far slittare le “aste” di qualche anno, come si era pensato (e scritto) in questi giorni: «Mi sembra complicato – dice Luca Petrucci, presidente del Sib per la zona Versilia-Massa-Carrara – Io credo che nelle prossime settimane avremo un quadro più preciso della situazione, con la nuova normativa nazionale che servirà a evitare la fuga in ordine di sparso dei Comuni. Oltre che una disparità tra territori confinanti, assolutamente da non accettare. E poi c’è il rischio di ulteriori impugnazioni da parte degli enti e delle associazioni ambientaliste, che non ci amano e non vedono l’ora di portare i Comuni in tribunale. Una volta partito l’iter, almeno questo aspetto potrà dirsi concluso». L’ipotesi più credibile è che, una volta finita la stagione turistica, diciamo a ottobre, la “macchina” delle aste delle spiagge si sbloccherà definitivamente. Per evitare che dal 1° gennaio intervenga la magistratura su stabilimenti balneari con concessione scaduta.

Gli indennizzi

A questo punto la battaglia dirimente è tutta sugli indennizzi, cioè i risarcimenti a chi perde la gara, a carico del concessionario subentrante. I balneari vogliono un riconoscimento economico delle loro proprietà sulla spiaggia – non solo quelle non ammortizzate – oltre che dell’intero valore aziendale dell’impresa (quindi anche del fatturato e del giro di clientela). Dal sindacato Fiba Confesercenti ritengono fondamentale questo aspetto, «anche se al momento si ragione solo su voci», dicono David Parenti e Cristiano Pezzini.

L’Unione Europea potrebbe accettare il fatto che l’indennizzo è già inserito nelle normative nazionali come la legge sulla Concorrenza di Mario Draghi. Si lavora anche su possibili punteggi nelle gare a favore della professionalità acquisita dai balneari, mentre il diritto di prelazione viene considerato quasi impossibile, anche perché rischia di essere un limite alla concorrenza.

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