Versilia, travolto e ucciso da un'auto: una maledetta sfortuna all’origine della tragedia
La vittima stava andando al lavoro a piedi. L’ha investito su via Italica un ventenne che stava rientrando a sua volta dal turno
CAMAIORE. Sono le 4 di mattina della notte tra domenica e lunedì in via Italica a Capezzano, poco distante dalla stazione ferroviaria. Un giovane di vent’anni, residente a La Culla, sta facendo rientro a casa dal lavoro quando la sua vita si intreccia per sempre con quella di Robert Babi, trent’anni, cittadino romeno, che sta andando al lavoro a piedi.
Al momento di uscire di casa ha trovato bucata una ruota della bicicletta che di solito utilizza per spostarsi. L’uomo sta camminando lungo il bordo della strada – che non ha un vero e proprio marciapiede, ma in quel punto è illuminata da due lampioni – quasi all’incrocio con via Lorenzi, quando la Fiat Panda, guidata dal ventenne camaiorese, lo investe per cause ancora tutte da ricostruire. Le immagini del parabrezza dell’auto non lasciano dubbi sulla forza dell’impatto tra il mezzo e il corpo.
Il pedone viene sbalzato distante: il corpo – secondo le prime ricostruzioni – va a sbattere contro il muro di una abitazione, per poi piombare a terra dove lo trovano soccorritori e carabinieri del Radiomobile di Viareggio al momento dell’intervento sul posto.
Il guidatore della Panda – lo confermano i carabinieri della Compagnia di Viareggio – ha dato subito l’allarme, rimanendo sul posto e chiamando il numero unico di emergenza 112 che ha girato l’allarme alla Centrale operativa 118. La quale ha inviato in via Italica l’automedica Sud da Camaiore e l’ambulanza con infermiere a bordo. Una volta alle prese con la vittima dell’incidente, i sanitari hanno tentato la rianimazione. Ma per l’uomo non c’era più niente da fare, a causa dei numerosi traumi riportati.
È in corso fin dalle prime ore del mattino di ieri il lavoro di ricostruzione dell’incidente, con i carabinieri che si sono subito messi alla ricerca di telecamere pubbliche e private che possano fornire immagini utili.
Il corpo di Robert Babi è stato messo a disposizione della Autorità giudiziaria e trasportato all’obitorio di Lucca in attesa dell’autopsia disposta dal sostituto procuratore Enrico Corucci, titolare del fascicolo sull’incidente mortale. L’uomo risultava residente a Capezzano da qualche mese, insieme alla madre, rimasta vedova, la quale vive in Italia da oltre vent’anni e lavora a Camaiore. Il fratello Sorin, invece, abita a Seravezza. Mentre una sorella è ancora residente in Romania.
La tragedia, oltre al dolore per la scomparsa di un giovane, riporta all’attenzione dei residenti di Capezzano Pianore le difficile condizioni della viabilità del paese. Spostarsi, con qualsiasi mezzo compreso l’uso delle gambe, viene ritenuto da sempre pericoloso. E l’incidente di lunedì, a prescindere dalla dinamica, sembrerebbe confermarlo.
«Si tratta di un problema storico, di cui di si dibatte da una vita – dice Roberto Lari, presidente del Centro commerciale naturale di Capezzano – La velocità delle auto è da sempre fonte di discussione, anche se nel caso in questione non potrei dire quanto sia stata decisiva. Poi c’è la questione dei marciapiedi, che adesso aspettiamo in direzione Pietrasanta, e l’accesso a piazza degli Alpini. Parlando in generale, la nostra è una viabilità complessa che avrebbe bisogno di soluzioni definitive. Oltre che, parlando sempre in generale, del rispetto delle regole da parte di tutti».