Federico, morto a 32 anni travolto dal trattore: lascia la compagna incinta. Un soccorritore: «Quando sono arrivato respirava ancora»
Dopo lavori di sfalcio per il Comune alla Rocca di Sala, Nappi stava percorrendo una strada in discesa. Il giovane aveva lavorato come bagnino prima di dedicarsi all’attività di una cooperativa specializzata nelle opere di giardinaggio
PIETRASANTA. Sono le 13,30 di un primo luglio imploso nell’afa quando la piazza Duomo di Pietrasanta viene squarciata da un urlo. Una nuvola di fumo sovrasta la stradina che si inerpica fino alla Rocca di Sala, le antiche mura fortificate intorno al 1300. Immediatamente un gruppo di persone risale di corsa la stradina in questione: sotto il peso di 10 quintali di un trattore, ribaltato durante il percorso di ritorno verso la piazza, trovano un uomo, Federico Nappi, 32 anni. Chiede aiuto, respira a fatica: chi presta il primo soccorso prova a sollevare il mezzo. Inutilmente. Nel frattempo arrivano i mezzi allertati dal 118 e i vigili del fuoco: sollevano il trattore, lo liberano dalla morsa, garantiscono le prime cure. Ma è tutto inutile: Federico morirà pochi istanti dopo a epilogo di una mattinata di lavoro consumata nella cura e nello sfalcio, insieme ai colleghi, delle piane verdi che fanno da cornice alle mura della Rocca.
Il dolore della compagna incinta
Sono da poco trascorse le 14. Una tragedia sul lavoro che silenzia la piazza Duomo e il suo sciame di turisti: si sente solo il piangere sommesso e straziante di Francesca Lazzeri, la giovane compagna di Federico Nappi. È al quinto mese di gravidanza, Francesca: quando l’hanno chiamata per dirle che Federico aveva avuto un incidente è corsa fino alla Rocca con l’animo disperatamente in subbuglio. Vuole vedere il suo Federico, vuole raggiungerlo: la convincono che non si può. Che non è il caso. Abbraccia i genitori, poi si piega, nel dolore. Non ci sono parole e del resto che parole puoi dire in un momento del genere. Sul posto ci sono i vigili del Fuoco, la polizia municipale, i carabinieri, l’ispettorato del lavoro, i colleghi di Federico che con il socio Gabriele Sacchelli si era buttato a capofitto nell’attività di una cooperativa specializzata in opere di giardinaggio di ogni genere. Federico che per anni aveva fatto il bagnino allo stabilimento balneare Biancamano di Tonfano: gran fisico, sorriso accattivante, “un pezzo di pane”, una gran voglia di lavorare e uno straripante desiderio di vivere. Poi l’idea di mettersi in proprio con la cooperativa.
Il racconto del soccorritore
Quale sia stato l’innesco del ribaltamento del “trattorino” saranno le indagini a stabilirlo: Federico Nappi, una volta completato il lavoro da programma, stava scendendo il sentiero asfaltato alla guida del piccolo trattore, quando qualcosa è andato storto e il mezzo sbandando verso valle si è ribaltato su un fianco per poi andare a sbattere contro un albero e lì fermarsi: Federico è così rimasto travolto e intrappolato dallo stesso mezzo. «Quando sono arrivato sul luogo dell’incidente – racconta Michele Pancetti, uno dei primi soccorritori giunti sul posto – il ragazzo respirava a fatica, ma era cosciente. Chiedeva aiuto, cercava di uscire da quella posizione. Ho cercato, nei limiti del possibile, di calmarlo, gli dicevo di respirare piano: ho fatto il sorvegliante in spiaggia per anni conosco certe dinamiche di soccorso. Con me c’erano altre persone. Per un attimo si è tranquillizzato: poi è arrivata l’ambulanza e a seguire i vigili del fuoco e sono riusciti a liberarlo. Ho anche dato una mano alla stessa ambulanza nel fare manovra perché quel tratto è veramente complicato: poi, ovviamente, mi sono dovuto allontanare. Una tragedia, povero ragazzo». I colleghi di Federico Nappi rispondono alle domande dei referenti dell’ispettorato del lavoro: sono sconvolti, piangono. Si trascinano senza pace da un angolo all’altro. Francesca, la compagna, un ruolo di riferimento nella Pro Loco di Querceta-Seravezza, di tanto in tanto si alza dalla sedia che le hanno messo a disposizione e guarda là, verso la salita, verso il suo Federico che adesso stanno portando via.
Il cordoglio del sindaco di Pietrasanta
«È una tragedia. Non so come altro definire quello che è accaduto. Ci sarà tempo per accertare cause e responsabilità: oggi chiedo solo a tutta la comunità di Pietrasanta di stringersi ai familiari di questo nostro giovane concittadino che ha perso la vita»: sono le parole del sindaco di Pietrasanta Alberto Giovannetti una volta raggiunta la via della Rocca. «L’operaio era socio-lavoratore di una ditta incaricata dal Comune di eseguire interventi di manutenzione del verde in centro storico. L’incidente è avvenuto fuori dall’area di cantiere, intorno alle 13, mentre il giovane – fanno sapere dal Comune – stava percorrendo in discesa via della Rocca a bordo di un mezzo d’opera che, per cause ancora da accertare, si è ribaltato». Sui perché della tragedia ci sarà tempo e modo per appurare cause e appunto responsabilità. Oggi è il tempo del dolore, di un ragazzo innamorato del suo quotidiano che non c’è più e di una famiglia straziata da una morte che un giorno dovrai raccontare e spiegare a una nuova giovane vita.