Il Tirreno

Versilia

La strage di Viareggio
Verso il 29 giugno

Strage di Viareggio, i familiari delle vittime al sindaco. «Per l'anniversario il Comune resterà giù dal palco»

di Roy Lepore
Marco Piagentini e Daniela Rombi
Marco Piagentini e Daniela Rombi

Lo strappo tra l’amministrazione e la onlus “Il Mondo che vorrei”. Il 29 giugno, alle 11, ci sarà la messa al cimitero della Misericordia celebrata dall’arcivescovo di Lucca Monsignor, Paolo Giulietti

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VIAREGGIO. Marco Piagentini e Daniela Rombi, presidente e vice presidente dell’associazione Il Mondo che vorrei e parenti di alcune delle 32 vittime della strage ferroviaria del 29 giugno 2009, hanno presentato il programma del giorno della commemorazione. Prima però sono voluti tornare sulla giornata frenetica di venerdì quando – in un consiglio comunale aperto dedicato a illustrare il percorso al termine del quale l’Amministrazione comunale è uscita dal processo sulla Strage come parte civile – è aumentata la distanza tra la giunta Del Ghingaro e i familiari delle vittime proprio per questa scelta dell’ente civico.

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Posizioni distanti

«Sono indignato per ciò che si è verificato nel corso del consiglio comunale aperto che non era stato fatto per noi: è alla città – dice Piagentini – che doveva essere spiegato il motivo per cui l’Amministrazione è uscita dal processo incassando 200mila euro da parte delle assicurazioni. Noi abbiamo sempre voluto il dialogo con l’Amministrazione, ci sono email e pec inviate a conferma; non abbiamo però mai ricevuto risposta. La nostra volontà è sempre stata quella di collaborare con l’ente che avremmo voluto parte civile con noi nel processo. Siamo stati ignorati». Poi Piagentini fa un annuncio per il 29 giugno.

La decisione

«Non inviteremo l’Amministrazione alla commemorazione – sottolinea Piagentini – Se verranno, lo faranno a titolo personale, non li inviteremo a salire sul palco. L’anno scorso il sindaco fu invitato, non venne, abbiamo saputo dopo che aveva la febbre; avrebbe potuto informarci, non l’ha fatto». «Se in questi anni ci fosse stato dialogo – e Piagentini in questo caso non si riferisce alla giunta Del Ghingaro – non ci sarebbe stato il Festival del Gelato per il 29 giugno». «Mi sono indignato – continua – quando il sindaco ha inserito il mio nome e quello di miei familiari in un documento quando noi siamo parte civile nel processo. Questo fatto l’ho ritenuto vergognoso, misero. “Il capitolo Comune” per noi è chiuso e vogliamo concentrarci sulla giornata del 29 giugno e sulla questione della sicurezza».

La giornata

Il 29 giugno, alle 11, ci sarà la messa al cimitero della Misericordia celebrata dall’arcivescovo di Lucca Monsignor, Paolo Giulietti; «Alle 21 partendo da piazza Nieri e Paolini – dice Daniela Robi – per una camminata civile, l’invito è: aprite le finestre e “fate rumore” appendendo uno striscione alla finestra». Si passerà per via San Francesco, Garibaldi, Passeggiata, via Mazzini, via Burlamacchi con sosta alla sede della Croce Verde, cavalcavia e arrivo in via Ponchielli. Alle 22, 30 è previsto uno spettacolo teatrale, L’arte della vita e a seguire interventi e racconti. Poi i 32 rintocchi alle 23, 48 dalla Casina dei Ricordi. «Quest’anno verranno ricordati sia Massimo Mencarini – aggiunge Rombi – che coordinava il corteo e Michele Michelino, ex operaio della Breda in lotto contro le stragi da amianto, sempre vicino ai familiari di Viareggio». Piagentini ha dato poi appuntamento a tutti al Tribunale di Firenze il 30 giugno: alle 10 è prevista l’udienza per la sentenza in appello bis, e ha chiesto ai viareggini di essere al loro fianco per questa giornata in cui «ci si aspetta che sia fatta giustizia, che emerga la verità e che vengano confermate le responsabilità sancite dalla Cassazione».

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