Giampaolo Simi e la “nuova vita” di Rosa elettrica: «Dopo 14 anni è una storia ancora fresca»
Uscito nel 2007, Sellerio ripubblica il romanzo dello scrittore viareggino.
Claudio Vecoli
Quattordici anni dopo la sua prima uscita è tornato in libreria con una nuova copertina e una nuova casa editrice. Una sorta di seconda vita per Rosa elettrica, romanzo noir dello scrittore viareggino Giampaolo Simi. Che dopo essere stato pubblicato nel 2007 per la collana Stile Libero di Einaudi, si ripresenta ai lettori nella classica veste in blu di Sellerio. E in poco più di una settimana, il libro ha già scalato le classifiche di vendita.
Con Rosa elettrica, diventano cinque i titoli dello scrittore viareggino pubblicati da Sellerio. Oltre alla presenza in alcune antologie “di genere” andate in stampa per la casa editrice palermitana.
Simi, perché la scelta è caduta proprio su Rosa elettrica? Una decisione di Sellerio che ha voluto proprio quel romanzo oppure un suggerimento dell’autore poi condiviso dall’editore?
«La scelta è di Sellerio, anche se mi trova assolutamente d’accordo. L’editore cercava un nuovo titolo per ampliare il mio catalogo e alla fine la decisione è ricaduta su Rosa elettrica. Credo però che, fra le altre cose, abbia avuto un peso importante il fatto che la protagonista del romanzo fosse una donna. Quando l’ho scritto, nel 2007, era abbastanza inusuale che il personaggio principale di una storia noir non fosse un uomo. Poliziotti o commissari erano quasi esclusivamente figure maschili. Ora, invece, i gusti sembrano essere cambiati. Anche perché i lettori sono in maggioranza donne. E poi c’è un secondo elemento che ha convinto Sellerio a scegliere proprio questo titolo. Rosa elettrica è infatti il mio romanzo più noir insieme a Il corpo dell’inglese. E fra i due il più attuale era senza dubbio proprio Rosa elettrica».
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Dalla versione originaria a quella uscita 14 anni dopo: quanto è cambiato il romanzo?
«A dire il vero poco, anzi pochissimo. Ho scelto di ripulire la precedente stesura da qualche ingenuità giovanile. Alcuni passaggi, poi, ho cercato di renderli meno contorti e più lineari. E ho approfondito maggiormente uno dei personaggi secondari, ovvero il padre di Rosa. Però la trama e il finale sono identici alla prima versione. Diciamo che il libro è rimasto uguale al 90 per cento».
E invece qual è l’effetto che fa riprendere dopo tanto tempo un libro già scritto e pubblicato?
«Non nascondo che all’inizio l’ho riletto con apprensione. Temevo che il libro potesse essere in qualche modo invecchiato. E invece devo dire che non mi ha fatto quest’effetto. Anzi, ci sono molti elementi che lo rendono ancora molto attuale. Dall’ambientazione della storia in un mondo dove protagonista è la criminalità organizzata fino al ritmo incalzante che ricorda un po’ le fiction, devo dire che ho trovato il romanzo ancora molto fresco».
La protagonista del libro è Rosa, una donna poliziotto. Che effetto fa ad un uomo calarsi nei panni di un personaggio femminile?
«E’ chiaro che ci vuole un po’ più di tempo ad entrare in sintonia con un modo di ragionare diverso da quello maschile. Ad esempio Dario Corbo, il protagonista di alcuni degli ultimi miei libri, condivideva perfino una parte della mia biografia. Però una volta entrato nel personaggio di Rosa, non ho avuto particolari difficoltà a comportarmi come lei».
E si è ispirato a qualcuno nell’affrontare questo personaggio?
«Diciamo che Rosa è un concentrato delle donne della mia famiglia. Donne risolute, testarde, ma che alla fine riescono sempre a buttare il cuore oltre l’ostacolo».
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Fino ad ora, ad eccezione di Dario Corbo, i personaggi dei romanzi di Simi non sono diventati “seriali”. Rosa, alla luce di questa seconda vita del libro, potrebbe diventarlo? E viste le esperienze maturate nel frattempo come sceneggiatore televisivo, potrebbe avere un futuro al cinema o in tv?
«Nel riprendere in mano il libro ci siamo accorti che Rosa è un personaggio ancora attualissimo. Anzi, forse per certi versi nel 2007 era in qualche modo perfino profetico. E allora sviluppare nuove storie che abbiano come protagonista questa donna poliziotto potrebbe essere un’idea per il futuro. Però prima vogliamo vedere come sarà accolto il romanzo e rimetterci al giudizio dei lettori. Se sarà positivo, perché no?»
A differenza di gran parte dei romanzi già usciti, Rosa elettrica non è ambientato a Viareggio o in Versilia…
«Sì, è vero. All’inizio c’è un po’ di Toscana, per altro non ben definita, visto che qui è collocata la casa famiglia da cui parte la storia. Poi la vicenda si dipana come un road movie che porta i personaggi lontano fino in Nord Europa. Per una volta niente Versilia…»
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Versilia che però sarà ancora la location del prossimo libro con Dario Corbo. Quando uscirà il terzo episodio della saga?
«Il nuovo libro è a buon punto. Ma probabilmente non vedrà la luce prima della fine di quest’anno, se non addirittura all’inizio del prossimo. Ma c’è un motivo: in realtà sono in preparazione due storie con Dario Corbo protagonista. E si tratta dei due capitoli conclusivi. Poiché le vicende del terzo e quarto romanzo saranno intrecciate fra loro, con l’editore abbiamo deciso di fare uscire le due storie in tempi abbastanza ravvicinati». —
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