Chiesta l'autenticazione dell'opera realizzata da Pomodoro e donata alla città
Franco A. Calotti
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La scultura di Pomodoro 1 MINUTI DI LETTURA
FORTE. Campeggia in piazza Garibaldi, ormai da più di sette anni: stiamo parlando de "La figlia del sole", la scultura di Giò Pomodoro, donata alla città dalla famiglia dell'artista. Adesso a distanza di qualche anno il Comune che ne è il proprietario ha deciso di chiederne l'autenticazione, in quanto patrimonio culturale e sociale della città. E si è rivolto direttamente all'Archivio Giò Pomodoro di Milano che adesso rilascerà l'autentica dell'opera dell'artista pesarese, scomparso il 21 dicembre 2002. La scultura che orna la parte di piazza Garibaldi antistante il Fortino è un'opera nata in bronzo, ma come sottolineò, anni fa, Bruto, figlio dell'artista, «possiede fin dalla nascita una dimensione monumentale». E proprio in virtù di questo fu realizzata in marmo bianco dallo Studio Angeli di Querceta, e issata su un piedistallo di granito sardo. L'opera risale al 1991 ed è tra le più significative dell'artista pesarese ispirata com'è alle letture di Kereny, e legata alle opere delle cosiddette superfici in tensione come le celebri "Bandiere" e la "Grande Ghibellina". E questa "Figlia del sole", è di fatto una bandiera evocativa che sventola coi venti del mare verso quel Forte di Leopoldo I con cui la Soprintendenza ha voluto dialogasse metaforicamente.