Giustizia: pm Pedio saluta Milano 'procura all'avanguardia, è stata casa per 30 anni'
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Milano, 25 set. (Adnkronos) - "Ho vissuto 30 anni in questo ufficio e ne sono orgogliosa. Milano è una città straordinaria, è la cartina di tornasole dello stato del Paese e la procura ne è lo specchio. Sono entrata in questo ufficio nel 1994 tante cose sono cambiate, ma una non è cambiata: la procura di Milano continua a essere un ufficio all'avanguardia, un luogo di cultura giuridica di nuovi metodi e prassi nella lotta al contrasto della criminalità". Laura Pedio, classe 1966, saluta il Palazzo di giustizia per affrontare una nuova avventura: sarà procuratrice capo di Lodi. Nel suo discorso 'd'addio' non trattiene l'emozione, ringrazia tutti, anche i giornalisti, e traccia un bilancio "molto positivo" per un lavoro che continua a svolgere "con passione. Le difficoltà, che non sono mancate (implicito il riferimento alle frizioni nate intorno all'inchiesta Eni e finite a Brescia, ndr), hanno rafforzato la convinzione che valori come la lealtà, la fiducia e l'onestà intellettuale non devono essere dati per scontati, ma sono i valori su cui si fonda il lavoro di squadra. Ho lavorato con persone straordinarie per competenza e generosità, in maniera anonima - per non dimenticare nessuno - ringrazio il mio ufficio che mi è stato accanto nel bene e nel male, il personale amministrativo, la polizia giudiziaria, i colleghi" aggiunge la neo procuratrice di Lodi. La scelta del corridoio della procura per salutare tutti non è casuale: "questi sono i luoghi che abbiamo abitato per lungo tempo e la presenza di tutti rappresenta la sinergia che ha caratterizzato il lavoro dell'Ufficio. La sinergia è la forza che ci consente, ancora oggi, di superare tutte le difficoltà che si presentano ogni giorno come la carenza personale o la mancanza di risorse. Milano le difficoltà riesce a superarle, Milano ce la fa sempre: nel periodo più difficile, durante la pandemia, ci siamo inventati un ufficio da remoto, un processo telematico che non esisteva e a garantire così la tutela delle vittime e degli imputati" evidenzia la pm nata a Brindisi che conclude il suo discorso con un ricordo personale. "A 18 anni ho lasciato la mia famiglia per studiare a Milano, lasciavo le cose note e sicure, lasciavo la mia casa. E' stato doloroso ma necessario, il cambiamento è necessario e per crescere bisogna allontanarsi da casa, la casa che oggi lascio è questo ufficio". E se non mancheranno telefonate per "qualche consiglio" al procuratore capo Marcello Viola, da chi guida la procura di Milano arrivano parole di ringraziamento e stima "per un incarico strameritato. Siamo certi che farai benissimo anche a Lodi".