Lido di Camaiore, ingegnere morto nel cantiere: cosa è successo secondo il coordinatore della sicurezza
Travolto e ucciso Paolo Mariottoni, 56 anni. Una vetrata si è staccata dalla gru e gli è precipitata addosso da 10 metri d’altezza
LIDO DI CAMAIORE. Le lastre di vetro salgono, per oltre dieci metri, sollevate dalla gru. Sono come una specie di pacchetto, che viene preparato per allestire le vetrate degli edifici. Ma una volta arrivati al quarto piano, succede qualcosa. Una delle lastre si stacca e precipita: sotto c’è Paolo Mariottoni, 56 anni, ingegnere e titolare di un’azienda di Massa, la Mariottoni engineering, che sta lavorando nel cantiere dell’ex Principe per conto di un’altra ditta, la Papini costruzioni. Per Paolo non c’è nulla da fare: l’impatto è fatale.
Un’altra tragedia sul lavoro è avvenuta nel primo pomeriggio di ieri a Lido di Camaiore. Siamo sul lungomare, di fronte al pontile: il cantiere è quello dell’ex albergo Principe, destinato ad ospitare appartamenti di pregio. Un intervento di riqualificazione che viene, però, funestato da un incidente mortale. Su cui saranno le indagini dei tecnici dell’Asl, dipartimento igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, a dover fare chiarezza.
La tragedia avviene intorno alle 14,30. Il cantiere è stato affidato dalla proprietà alla Papini costruzioni, una delle aziende più importanti del settore edile in Versilia: una realtà consolidata, con sede a Querceta, che si occupa di ville ed edifici di prestigio. Residenze che su questo territorio non mancano di certo. Uno dei progetti affidati alla Papini è quello dell’ex albergo Principe a Lido, da anni non più struttura ricettiva e futura sede di appartamenti prestigiosi. Del resto siamo davanti al mare e alla Passeggiata di Lido, è il luogo ideale per questo tipo di case di lusso.
In questo cantiere uno dei fornitori è l’azienda di cui è socio Mariottoni. Un’altra attività piuttosto nota, nel territorio apuano e versiliese, che si occupa di strutture in vetro. Ed è per allestire le ampie vetrate dei futuri appartamenti che Mariottoni e i suoi collaboratori sono sul posto. In questo caso, sembra proprio che si stia lavorando per piazzare un parapetto.
Così viene allestito una sorta di “pacchetto” con le lastre, perché la gru possa tirarle su fino ai piani alti in modo da installare le vetrate.
La preparazione di questo tipo di operazioni, in genere, viene fatta con imbracature e ventose, che consentono di tenere ferme le lastre mentre vengono portate in alto, fino a destinazione. Ed è qui che succede quello che non dovrebbe succedere.
Perché la vetrata, per motivi che saranno le indagini a dover chiarire, si stacca. Precipitando per oltre dieci metri, forse dodici: siamo all’altezza del quarto piano dell’edificio, più o meno. Ci si può solo immaginare la forza con cui un simile proiettile può piombare a terra. E purtroppo, quando si schianta sull’asfalto, centra in pieno l’ingegnere Paolo Mariottoni.
Dopo la chiamata al 118, che però non può far altro che constatare la morte del 56enne, arrivano sul posto i vigili del fuoco, i carabinieri, la polizia municipale di Camaiore e il personale Asl del Dipartimento di prevenzione, a cui vengono affidati i rilievi e le prime indagini.
Il nodo della questione sta nel capire come sia stato possibile che l’imbracatura per sollevare le lastre abbia ceduto. Naturalmente non è questo l’unico fattore che verrà esaminato: come dicono spesso i tecnici Asl che si occupano della sicurezza sui luoghi di lavoro, ogni incidente, grave o mortale che sia, avviene per una serie di concause. Sta a chi indaga capire quale di queste cause fosse prevedibile, e se ci sono responsabilità.
L’ingegnere Michele Rama, il coordinatore della sicurezza del cantiere, non era presente quando è avvenuto l’infortunio mortale. «Secondo quanto mi hanno riferito – spiega – le lastre di vetro avrebbero costituito il parapetto dell’attico: è stata agganciata la lastra e una volta che è salita si è sfilata e ha preso in pieno Paolo Mariottoni. Purtroppo per lui non c’è stato nulla da fare. Si trattava di una ditta esterna di fornitori».
Nel frattempo resta lo sconforto per un’altra vita persa sul posto di lavoro. Marcello Pierucci, sindaco di Camaiore e presidente della Provincia di Lucca, ha espresso il proprio cordoglio e la vicinanza della comunità alla famiglia di Paolo.
Smarrimento e costernazione all’azienda Papini costruzioni, a cui è stato affidato il cantiere. «Non riusciamo a capire come sia potuto accadere – si spiega – Lavoriamo sempre con la massima attenzione alla sicurezza, siamo sempre controllati e molto attenti. Siamo sgomenti».
Come detto, sulla tragedia verrà aperta un’indagine da parte della Procura di Lucca, che ieri era presente sul luogo dell’incidente con il pubblico ministero Antonio Mariotti.
L’autopsia sul corpo dell’imprenditore è stata affidata al medico legale Stefano Pierotti.