Follonica, bufera sul sindaco Buoncristiani: la residenza, la casa vacanze e le tasse - Il caso che agita le acque del golfo
Il primo cittadino avrebbe dichiarato di stare in un'abitazione dove invece non vive
FOLLONICA. Da qualche tempo a Follonica tiene banco una vicenda che le opposizioni di centrosinistra hanno battezzato “Residenza-gate”: al centro c’è il sindaco Matteo Buoncristiani (civico di centrodestra), sospettato di essersi dichiarato residente da una parte mentre in realtà avrebbe abitato con la famiglia da un’altra. Allo scopo di dribblare i tributi locali e non (dall’Imu alla Tari alle utenze varie) che gravano sulla seconda casa.
Cosa è successo
La questione è cominciata in sordina già alla fine dell’anno scorso, quando le opposizioni hanno preso a sollecitare l’amministrazione di centrodestra insediatasi nell’estate 2024 a riprendere in mano la lotta all’evasione fiscale che – in particolare mirando proprio sul fenomeno delle residenze fittizie – aveva contraddistinto il precedente governo cittadino a guida Pd. Forse era già chiaro dove si voleva andare a parare. Di certo, perdurando lo “scarso attivismo” della nuova giunta sul tema, a febbraio scorso le opposizioni buttano “la bomba” in consiglio comunale, chiedendo al sindaco se il disinteresse fosse legato a situazioni di irregolarità di qualche membro della giunta. Dici e non dici, qualche giorno fa Il Tirreno ha rivelato il “segreto di Pulcinella”: il sospettato è proprio lui, il sindaco Buoncristiani. A Follonica, città che passa da 22mila residenti in inverno agli oltre 100mila abitanti dell’alta stagione estiva, le seconde case superano le 10mila unità. E in questo “grande mare”, qui come in tanti altri centri urbani costieri, è diffuso il fenomeno delle doppie residenze in uno stesso nucleo familiare. Così fan molti, purtroppo. Ma se il sospetto è sul sindaco, si scatena il putiferio.
Consiglio infuocato
Nel consiglio comunale del 28 febbraio scorso, dopo un precedente scontro il 19 in commissione consiliare, l’opposizione comunica di aver avviato un accesso agli atti per verificare le condizioni soggettive dei componenti della giunta comunale rispetto alla coerenza delle residenze anagrafiche dichiarate. Come accerterà Il Tirreno quasi un mese dopo, con una singolare coincidenza di date esattamente il giorno prima, il 27 febbraio, il cittadino e sindaco Buoncristiani aveva formalizzato all’anagrafe il cambio di residenza, tornando ufficialmente a vivere in famiglia. Ma dove era stato formalmente residente, il sindaco, fino al 27 febbraio? L’indirizzo, prima del cambio di fine febbraio, era in un palazzo nel centro di Follonica, a due passi dal mare. Dove il Tirreno verifica che c’è un grazioso appartamento riferibile al sindaco, che però è di fatto una casa vacanza, affittata attraverso Booking. Per affittarla bisogna chiamare un host professionale, il quale – a precisa domanda del Tirreno – conferma di gestirla «per dare una mano all’amico Matteo». L’appartamento è tuttora aperto alle prenotazioni e, particolare non trascurabile, nella bacheca di Booking è accompagnato da recensioni molto positive lasciate da ospiti che vi hanno alloggiato nei mesi scorsi.
Silenzio interrotto a metà
Il Tirreno, in questi giorni, ha chiesto più volte – direttamente al sindaco e poi al suo ufficio stampa – di fugare i dubbi che si addensano sulla faccenda. Buoncristiani tuttavia, ha scelto il silenzio, assicurando di essere più che tranquillo e che parlerà subito dopo aver visto quali “carte” ha in mano l’opposizione per legittimare i suoi sospetti. Proprio per la mattinata di oggi, infatti, il centrosinistra ha annunciato una conferenza stampa piena di dettagli sul “residenza gate”. Nel frattempo però il sindaco ha interrotto il silenzio. Non per entrare nel merito della questione, ma per attaccare frontalmente un ex amico, Vincenzo Del Regno: già direttore generale del Comune di Follonica e poi con altissimi incarichi nella Città metropolitana di Firenze e in Comune a Siena, dopo aver sostenuto in prima fila la campagna elettorale di Buoncristiani ora ne è diventato accusatore tenace, anche sulla vicenda residenze. Con una breve nota il sindaco lo ha indicato come il manovratore della “macchina del fango” di cui sarebbe vittima, ricordando che lo stesso Del Regno non può dare lezioni a nessuno essendo rinviato a giudizio per gravi reati. Del Regno replica precisando che da una delle due vicende giudiziarie a suo carico è già uscito “perché il fatto non sussiste”, ma soprattutto promettendo ulteriori rivelazioni. Proprio come quelle che, si dice, potrebbero tirar fuori oggi le opposizioni allargando ad altri amministratori il “residenza gate”. E proprio come quelle che assicura lo stesso Buoncristiani: «State certi che a breve si capirà chi è davvero in regola con i tributi locali e chi, invece, non lo è». Sotto i cieli di Follonica l’intreccio si infittisce. Mentre i cittadini aspettano una sola risposta: le pagano le tasse i nostri amministratori che ci chiedono di pagare le tasse?
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