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Isee da rifare per 500mila toscani: chi lo modifica può risparmiare. Le possibili agevolazioni

di Federico Lazzotti

	Una sede dell'Inps (foto d'archivio)
Una sede dell'Inps (foto d'archivio)

Esclusi dal conteggio i titoli di Stato fino a 50mila euro, ma va ripresentata la Dsu. Il nuovo modello sarà disponibile dal 5 aprile. Ora il rischio è il caos nei Caf

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Nuovo Isee, rebus per 500 mila toscani che adesso – se lo hanno già fatto – dovranno presentare di nuovo la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) per abbassare la soglia ed avere sgravi fiscali, detrazioni o semplicemente l’accesso all’assegno unico. Da aprile, infatti, in seguito all’approvazione del nuovo modello tipo della dichiarazione sostitutiva unica e delle relative istruzioni per la compilazione, sarà possibile escludere dai calcoli dell’Isee i titoli di Stato, i buoni fruttiferi postali (inclusi quelli trasferiti allo Stato) e i libretti di risparmio postale. Il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e l’Inps, in accordo con la consulta nazionale dei Caf, nei giorni scorsi hanno fornito chiarimenti riguardo all’esclusione dal patrimonio mobiliare per un importo massimo di 50mila euro per nucleo familiare. 

Un bel gruzzoletto che – secondo gli esperti – può far abbassare l’Isee di un terzo. Tale novità è prevista nel decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 14 gennaio scorso ed è entrato in vigore il 5 marzo. Il medesimo decreto recepisce quanto introdotto della legge del 30 dicembre 2023. In particolare, si precisa che il nuovo modello tipo della Dsu sarà disponibile da aprile e, comunque, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore (dunque il 5). Il problema è che a oggi il 90% dei toscani, circa 500mila persone, hanno già presentato l’Isee. È vero che come spiegano dal ministero del Lavoro e dall’Inps, le Dsu già presentate nell’anno in corso restano valide fino alla naturale scadenza ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate, ma è altrettanto ovvio che tutti i nuclei familiari che abbiano titoli di Stato vorranno rifare la Dsu per abbassare la soglia e sperare in qualche detrazione. E quindi si presenteranno ai vari Caf. Ma stavolta, a meno che non cambi qualcosa nelle prossime ore (Governo e Inps trovino le risorse) saranno i contribuenti a dover pagare (si parla di 13 euro per modificare il documento). 

«Abbiamo accolto con favore il confronto avviato con ministero e Inps, che ha permesso di condividere le priorità per l’attuazione della novità normativa. Tuttavia, è essenziale che il nuovo modello della Dichiarazione sostitutiva unica e le relative istruzioni siano chiari e operativi entro aprile, così da garantire alle famiglie e agli operatori dei Caf le informazioni necessarie per una corretta compilazione», spiegava il presidente Caf Uil e coordinatore della consulta dei Caf, Giovanni Angileri, dopo l’ultimo incontro tra Inps, ministero del Lavoro e Consulta dei Caf in merito alle novità introdotte dalla legge di bilancio sull’esclusione dall’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) di titoli di stato, buoni fruttiferi e libretti postali fino a un massimo di 50mila euro. Il presidente del Caf Uil ha sottolineato, inoltre, alcuni aspetti critici da chiarire, come l’applicazione della soglia dei 50mila euro in caso di più detentori nello stesso nucleo familiare. 

«Abbiamo chiesto che su questi punti non ci siano margini di incertezza: i cittadini e gli operatori dei Caf devono sapere esattamente come compilare la dichiarazione, evitando il rischio di errori o esclusioni dalle prestazioni sociali», ha aggiunto. «Un altro tema centrale è quello della gratuità della seconda pratica di aggiornamento Isee, necessaria per ricalcolare gli indicatori alla luce delle nuove disposizioni. Su questo tema – ha proseguito Angileri – l’Inps si è impegnato a reperire risorse aggiuntive e garantire che questo adeguamento non gravi sulle famiglie». Infine, Angileri ha evidenziato l’urgenza di accelerare il processo, dato che ad aprile gli uffici Caf saranno già impegnati con l’avvio della campagna fiscale 2025. «Lavoriamo affinché questa riforma venga attuata senza ritardi e senza disagi, perché un Isee più equo deve tradursi in maggiore accessibilità alle agevolazioni per chi ne ha diritto».

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