La guerra
Maya, sette mesi, ha già alle spalle il rifiuto di una famiglia. L’appello: «È gioiosa e vivace, qualcuno la prenda con sé»
La struttura di via Saponiera a Pietrasanta ospita oggi una ventina di pelosi, molti dei quali arrivano dal Sud d’Italia (Napoli, Benevento, Avellino) e in alcuni casi si portano addosso un bagaglio pesante di situazioni sconfortanti e dolorose
Maya ha sette mesi e già alle spalle il rifiuto di una famiglia che l’ha tenuta in casa come un peluche senza occuparsi di lei, senza aiutarla a socializzare con gli altri componenti del gruppo. Adesso la piccola, un incrocio con un cane pastore, è in stallo da una volontaria amica degli animali e del Rifugio Nati Liberti della Versilia, in via Saponiera a Pietrasanta. Maya (nella foto) è in attesa di dover tornare in canile perché l’11 marzo la signora che si è occupata di lei aiutandola in questi mesi, partirà. «Per Maya è urgente trovare un’adozione seria e consapevole – spiega Michela Bertolozzi, presidente del Rifugio Nati Liberi della Versilia – si merita un’occasione questa cucciola e per lei, in questi giorni, abbiamo realizzato anche un video dove si vede tutta la sua voglia di vivere e la gioiosità che l’accompagna».
Maya è una delle molte storie del canile. «È stata adottata da una famiglia – spiega Bertolozzi – quando aveva quattro mesi. Era un batuffolo simpatico, ma timido. Abbiamo sconsigliato l’adozione perché a scegliere il cane era stato un bambino. Nonostante le nostre indicazioni legate al tipo di cane, molto timido, e alla difficoltà a vivere in una situazione caotica con bambini, questa famiglia ha voluto lo stesso avviare la pratica di adozione, ma per farlo avrebbero dovuto seguire i consigli e il supporto della nostra educatrice, cosa che non hanno fatto. Maya se ne stava su un divano senza socializzare con nessuno e un giorno la famiglia ha deciso di rifiutarla chiedendoci di portarla via, come fosse stato un pacco».
La piccola Maya stressata e impaurita viene accompagnata in stallo in una situazione di tranquillità dove la volontaria si prende cura di lei e inizia ad educarla e finalmente la piccola comincia a socializzare. «Adesso però la signora deve partire – dice Bertolozzi – e quindi Maya dovrà tornare nel rifugio dove ci sono situazioni diverse. Per le servirebbe una adozione del cuore».
Il Rifugio Nati Liberi oggi ha poco meno di 20 cani, molti dei quali arrivano dal sud Italia, da Napoli, Benevento, Avellino e in alcuni casi si portano addosso un bagaglio di situazioni sconfortanti. Spesso abbandonati, rifiutati, lasciati per strada. Oppure come Whisky, arrivato con una staffetta dal sud, prelevato e tenuto per sei anni chiuso in garage. «Whisky è un meticcio – dice Bertolozzi – un incrocio tra un golden retriver e un maremmano. Adulto, maschio e grande ha quelle caratteristiche che nessuno vuole per adottarlo. È stato chiuso per anni poi liberato e lo abbiamo recuperato, ma ora che ha scoperto la libertà, Whisky non ce la fa a stare chiuso in una gabbia, per lui servirebbe una famiglia accogliente».
Molte volte chi vuole adottare un cane pensa a un cucciolo, un batuffolo pronto a giocare e a divertire la famiglia, e scarta i cani adulti e anziani. «All’interno del Rifugio ci sono anche animali anziani – racconta Bertolozzi – e a Natale è stata organizzata un campagna promozionale dal titolo “Adotta un vecchietto”: è andata abbastanza bene perché dei sette cani anziani ne sono stati adottati quattro. Per gli altri cani vecchietti, nel canile è stata ricavata una zona comfort arredata in modo da garantire spazi adeguati all’età del cane. Una sorta di Rsa per animali. Il nostro impegno nei confronti dei cani anziani proseguirà perché sappiamo che sono i più bisognosi di una famiglia e sono anche i meno impegnativi».
Le adozioni all’interno del Rifugio Nati Liberi vanno avanti tanto che nel 2024 sono state 70, non hanno raggiunto i 100 degli anni precedenti, ma la possibilità che quest’anno molti cani vengano adottati ci sono. Basta entrare nel canile per accorgersi della bellezza, e non solo esteriore, di questi animali, del loro bisogno di amore da donare per lasciarsi trasportare da una decisione che deve essere fatta con consapevolezza, ma anche con il cuore. «La sensibilità è cambiata – conclude Bertolozzi – e in alcuni casi ci sono persone che cercano anche cani adulti e non solo cuccioli. I nostri incontri sono informativi e ci servono per conoscere le reali esigenze della famiglia che vuole adottare. Conosciamo bene il cane e capiamo se un animale è adatto a vivere in una certa famiglia. Non vogliamo rischiare che tornino in canile».
Chi voglia ricevere ulteriori informazioni sui cani da adottare può chiamare il numero di telefono 339 855 5334 e fissare un appuntamento per una visita al rifugio.